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Articolo 10. Confartigianato all’Antitrust: danno a piccole imprese

L’ecobonus scontato in fattura previsto dall’ articolo 10 del Decreto Crescita produce una distorsione grave del mercato a danno delle micro e piccole imprese. Così si esprime Confartigianato Imprese che investe del grave problema l’Antitrust che peraltro si è già espressa contro l’articolo 10 in una sua autorevole pronuncia di un paio di settimane fa. In essa, in grande sintesi, si affermava che l’articolo 10, così come congegnato, favorisce le grandi imprese, distorce la concorrenza, punisce le piccole imprese e danneggia i consumatori. Bene questa autorevole presa di posizione e quella di altre Confederazioni e Associazioni. Il compito di riscrivere in fase di Legge di Bilancio 2020 l’articolo 10 sarà molto più facile se tutti i parlamentari saranno informati del disastro che è stato combinato. A questo riguardo invitiamo coloro che non l’avessero già fatto a scrivere un chiaro messaggio ai propri deputati e senatori all’insegna del #Noallarticolo10delDLCrescita

Ecco il comunicato della Confederazione.


L’ecobonus scontato in fattura previsto dall’ articolo 10 del Decreto Crescita produce una distorsione grave del mercato a danno delle micro e piccole imprese. E’ il senso della segnalazione inviata dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti al Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli in merito alla nuova legge che prevede che per i lavori di riqualificazione energetica o antisismici si può chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale in 10 anni, uno sconto immediato sulle fatture da parte dell’impresa che ha realizzato i lavori. Sconto che l’impresa potrà farsi rimborsare dallo Stato tramite un corrispondente credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque anni. Inoltre, l’impresa potrà scegliere di cedere il credito così acquisito ai suoi fornitori di beni e servizi. Non potrà invece cederlo a istituti di credito e intermediari finanziari.

Nella nuova segnalazione all’Antitrust, il Presidente della Confederazione Merletti sottolinea che questo meccanismo penalizza, escludendole dal mercato, le migliaia di piccole imprese del ‘sistema casa’ che solo per scarsa liquidità finanziaria e insufficiente capienza fiscale per compensare il credito d’imposta non saranno in grado di praticare lo sconto. Ciò a vantaggio dei fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria (ad esempio le grandi multiutility e le multinazionali del ‘fai da te’) che saranno in condizione di anticipare la liquidità necessaria a integrare lo sconto. Confartigianato considera irrealizzabile nella pratica concreta anche l’ulteriore cessione del credito ai fornitori delle piccole imprese, poiché, in generale, nessun fornitore si accollerà né il credito né gli oneri finanziari e i relativi rischi dell’operazione. La misura sull’ecobonus finisce così per contraddire l’obiettivo del Decreto crescita che punta a rilanciare l’economia del settore delle costruzioni, favorendo contemporaneamente l’innovazione e la sostenibilità del patrimonio immobiliare italiano e il rilancio dei consumi.

Proprio l’Antitrust è intervenuta in sede di discussione parlamentare, evidenziando che la norma del Decreto Crescita “appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni”.

Nell’apprezzare la pronuncia dell’Autorità, Confartigianato è al lavoro affinché l‘attuale impostazione della misura sull’ecobonus possa essere rivista al più presto e prima che l’Agenzia delle Entrate intervenga emanando il provvedimento di attuazione.

(cs)