Normativa

Codice Appalti pubblici. Procedura di infrazione UE contro l’Italia e altri 14 paesi

Spedita la lettera di avviso formale. Non ancora noti i punti di contestazione

Il nostro Codice Appalti non è conforme alle direttive europee in materia. Così la Commissione europea ha inviato una lettera di ‘formal notice’, di avviso formale, che precede un documento più circostanziato in cui vengono evidenziati i punti in cui il Codice Appalti pubblici di cui al Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 “si discosta” dalla legislazione europea.

L’Italia non è la sola ad aver ricevuto la lettera di apertura di procedura di infrazione per aver violato le direttive UE sugli appalti pubblici. L’hanno ricevuta anche Bulgaria, Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Finlandia, Germania, Malta, Olanda, Polonia, Regno Unito, Romania, Svezia e Ungheria. Si tratta, come si vede, più della metà dei 28 paesi che compongono l’Unione.

L’apertura di procedura di infrazione è il risultato di un esame di conformità condotto dalla stessa Commissione per verificare se le legislazioni nazionali rispettano le direttive europee in materia di appalti pubblici. Come noto la materia è regolata da tre direttive – 2014/24/EU, 2014/25/EU e 2014/23/EU – che dovevano essere recepite a livello nazionale in tutta l’Unione europea entro il 18 aprile 2016.

La nota della Commissione precisa che la stessa valutazione di conformità verrà applicata ai rimanenti Stati membri che hanno recepito con ritardi importanti le tre direttive. In alcuni casi c’è stato anche un deferimento alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

I 15 Stati membri colpiti dalla procedura di infrazione ora hanno due mesi di tempo per replicare alle osservazioni formulate dalla Commissione. In caso di non risposta la Commissione può decidere inviare una lettera con un parere motivato cui può seguire il deferimento alla Corte di Giustizia.

Tra i primi commenti quello di Ance, l’associazione degli imprenditori edili, sempre critica nei confronti del Codice Appalti.  “La decisione della Commissione europea, seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento,  conferma quello che andiamo denunciando da anni e cioè che il Codice appalti ha completamente fallito l’obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti”, commenta il Presidente Ance, Gabriele Buia, che invita il Governo: “a non perdere altro tempo e a intervenire subito con un decreto urgente per modificare la normativa”.

Anche Finco più volte è intervenuta presso Governo e i Ministeri competenti, vedi news, per sottolineare i diversi aspetti di criticità del Codice degli Appalti pubblici.

(eb)