Attualità

Convegno ACMI all’Enea: le chiusure tecniche tra efficienza energetica, contrattualistica e mercato

“Porte aperte al futuro”, il titolo dell’evento organizzato da Acmi e Finco alla sede centrale di enea a Roma, apre nuovi sviluppi per il settore

Un occhio al futuro che è già qui senza dimenticare i problemi del presente. Così si potrebbe sintetizzare il Convegno di Acmi, l’associazione dei costruttori di chiusure tecniche, tenutosi di venerdì 17 giugno presso la sede centrale di Enea a Roma. Un Convegno, co-organizzato con Finco, la Federazione delle Imprese delle costruzioni, e strutturato con un’ampia premessa e due tavole rotonde. In apertura gli interventi di Nicola Fornarelli, presidente Acmi, di Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli ingegneri, e di Giovanni Sacchi dell’Ufficio di coordinamento promozione del made in Italy di ICE.

Da Fornarelli un saluto non formale e un ringraziamento al presidente di Enea Federico Testa non solo per l’ospitalità ma anche per il segnale di apertura e disponibilità verso la categoria dei costruttori di chiusure tecniche. “Una categoria – ha messo in luce Fornarelli – che deve ripensare il proprio modello di offerta alla luce dei cambiamenti della nostra edilizia che richiederà sempre di più edifici rinnovati o realizzati con l’obiettivo di creare ambienti di vita e di lavoro confortevoli, sicuri e accessibili, dotati di moderne tecnologie di risparmio energetico, sostenibilità ambientale e domotica. Il che significa prodotti e impianti dotti di soluzione tecniche ispirate a riduzione dei consumi energetici, facilità di manutenzione, durabilità e facilità d’uso”. Questa evoluzione determinata da leggi e regolamenti ma anche dal mutare degli stili di vita impone ai produttori di “ripensare il loro modello di offerta con soluzioni sempre più ‘service oriented” in modo da catturare la maggiore sensibilità dei clienti verso un valore che supera la prestazione materiale”. In questa prospettiva un ruolo importante lo possono avere le professioni tecniche.

Una proposta di collaborazione colta a volo dal presidente del Consiglio Nazionale degli ingegneri Zambrano che ha evidenziato come la crisi di questi anni ha convolto pure le professioni tecniche. In certi ambiti la situazione è stata drammatica come nel caso delle certificazioni energetiche degli edifici, talvolta svendute a vil prezzo senza che nessuno ne controllasse la validità. Anche le professioni stanno cambiando come dimostrano i 9000 corsi di formazione, in gran gratuiti, messi a disposizione dal CNI nel corso del 2015.

Giovanni Sacchi dell’Ufficio di coordinamento promozione del made in Italy di ICE dal canto suo ha sottolineato l’impegno dell’Agenzia nel sostenere l’internazionalizzazione delle imprese come nel caso della collettiva ACMI all’R+T 2018 di Stoccarda. Non ha mancato di evidenziare come il Governo punti sui campioni ‘industriali’ in campo fieristico per evitare dispersioni e inefficienze.

E quindi le due tavole rotonde. La prima, gestita dall’arch. Sergio Fabio Brivio, presidente del Comitato Costruzioni di UNI, imperniata sull’efficienza energetica nel campo delle chiusure tecniche. A questo proposito, si è chiesto Fabio Alessandrini, produttore e coordinatore del Comitato tecnico/normativo, bisognerebbe far chiarezza sul termine chiusure tecniche che si presta a parecchie ambiguità così come letto nei decreti ministeriali. E poi, altra constatazione, mancano i controlli su ciò che viene installato e come viene posato nonché sulle dichiarazioni della trasmittanza termica delle chiusure. Per l’ing. Ilaria Bertini di Enea il tema dell’efficienza energetica oramai va coniugato con quello di interventi complessivi sugli edifici, da premiare rispetto ai singoli interventi. Una posizione su cui ha concordato l’ing. Francesco Burrelli di Anaci, l’associazione degli amministratori di condomini, che ha lamentato pure egli la mancanza i controlli in materia di efficienza energetica in edilizia. Eppure gli interventi di efficientamento, fatti bene e controllati adeguatamente, potrebbero dare, ha sottolineato Renato D’Agostin del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, potrebbero fare un gran bene alla collettività.

La seconda tavola rotonda, gestita da Ennio Braicovich di Nuova Finestra, è stata focalizzata sulla contrattualistica vista come punto di partenza per poi approdare a una miriade di altri temi di interesse per l’edilizia e il settore quali la mancanza dei controlli (ah di nuovo..) sulla qualità delle chiusure e dei serramenti e sulla qualità della posa. Il punto di partenza non poteva che essere la pubblicazione Linee guida per la contrattualistica di impresa editata da Acmi. La stessa Acmi è nata per cercare di soluzione o quanto meno attenuare il problema dei mancati pagamenti dietro i quali ci sono spesso contratti mal scritti come ha evidenziato il dott. Antonio Gramuglia, coordinatore del Comitato legale associativo.   Per Laura Michelini, presidente di Anfit, per ridurre criticità e possibili contestazioni ma anche per ovviare alle carenze dei controlli occorre introdurre dei protocolli come il Quality Anfit (verifica di processo produttivo), l‘Etichetta energetica numerata, il Label di posa e le Assicurazioni su RC Prodotto e Rimpiazzo che Anfit sta varando con Reale Mutua.

 Dal canto l’on. Gea Schirò, membro della XIV Commissione parlamentare Politiche dell’Unione europea della Camera dei Deputati, ha stigmatizzato il fenomeno del ritardo dei pagamenti (‘lì si annida la corruzione’) ma ha invitato a guardare al futuro: quindi Industria 4.0 piuttosto che attenzione al TTIP, trattato internazionale di libero scambio tra Unione europea e Usa. Certamente di fronte ai tanti problemi internazionali e nazionali incombenti, sarebbe meglio, ha messo in luce l’onorevole del Partito Democratico, avere una bella e forte Associazione che unisca tutti (ovvero le piccole associazioni). Per il problema dei controlli una possibile soluzione è un più stretto rapporto con il Ministero dello Sviluppo economico. Un assist colto immediatamente al volo dall'omnipresente direttore di Finco Angelo Artale che ha assicurato un più stretto marcamento a vista del MISE.

Chiusura d’obbligo a Fornarelli: “Il Convegno in sede Enea è stata una importante occasione per far conoscere Acmi e il settore delle chiusure tecniche a un pubblico più vasto e ai decisori e per dare maggiore visibilità a un settore che negli anni è sempre stato un po’ marginale rispetto al mondo delle costruzioni.  Se affacciarsi al futuro significa aprire nuove porte, chi dovrebbe saperlo fare meglio di noi?”

(eb)