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Difesa alla francese. Samuele Broglio, Confartigianato: “E’ una blindatura del mercato a favore dei produttori locali”

“Beh carino, ma al pelo della procedura di infrazione” è il sistema di qualificazione RGE studiato in Francia per ottenere ai clienti finanziali detrazioni fiscali e agevolazioni finanziarie per lavori di risparmio energetico.

Lo Stato francese ha introdotto da qualche mese delle regole restrittive per la concessione di aiuti fiscali o finanziari ai privati che eseguono lavori di risparmio energetico che possono rivolgersi solo a operatori qualificati RGE (Garant Reconnu de l’Environment, ossia Garante Riconosciuto dell’Ambiente). La qualifica è ottenibile solo dopo un percorso articolato fatto di esame di titoli, di formazione e ispezioni in cantiere ai lavori eseguiti dall’operatore (vedi news).

La notizia ha suscitato un primo commento di Valentino Fresia di ALsistem (vedi news) che chiede da noi un provvedimento di legge che garantisca le detrazioni fiscali, nel caso specifico della sostituzione delle finestre, solo per i lavori in cui si riesca ad assicurare la qualità delle opere effettivamente realizzate “in opera”, tenendo conto quindi delle procedure di posa.
E’ un intervento che si inserisce nel dibattito di questi giorni a proposito di prodotti e produttori low cost che pure essi si assicurano un generoso ritorno delle detrazioni fiscali vigenti in Italia (vedi news).

Nel dibattito ora interviene Samuele Broglio di Confartigianato che così commenta la mossa francese:

Visto che per principio nessuno Stato dell’Unione europea deve porre barriere alla libera circolazione delle merci e non deve chiedere altre certificazioni che non siano quelle previste dalle Direttive e dai Regolamenti comunitari (almeno per i prodotti da costruzione che hanno la loro Marcatura CE), la richiesta di una certificazione aziendale rilasciabile solo ed esclusivamente dallo Stato membro e a fronte di passaggi formal-burocratico-tecnici eseguibili solo dagli Enti nazionali, anche se ottenibile non solo dai produttori nazionali ma anche da quelli esteri, a rigor di termini è infrazione alle regole comunitarie.

Qui a mio avviso abbiamo, seppur in modo molto ben fatto e furbo:
-Regole aggiuntive oltre Regolamento volte a limitare l’ingresso delle merci estere
-Sotto traccia, aiuti di Stato rivolti alle imprese nazionali

Non contiamoci storie. Questa non è una mossa volta a tutelare i consumatori, a migliorare l’ambiente, a garantire la qualità dei lavori ecc…, anche se così la si venderà in caso di contestazioni a livello comunitario. Bensì è una chiara azione di contrasto verso le ditte non francesi ed una “blindatura” del mercato, del tutto contraria nei fatti rispetto a quanto si predica nelle aule dell’Europarlamento.

Potremmo e dovremmo farlo pure noi, logicamente, e farlo bene come loro e se possibile anche meglio, in quanto certe azioni di aggressione prevedono una reazione di difesa.

Tuttavia a questo punto mi pongo una domanda: “se ci comportiamo così, e faccio riferimento non solo a questo ma anche a situazioni più importanti dal punto di vista generale come per esempio alla gestione della crisi Greca o al problema degli immigrati, che senso ha l’Europa unita??”

Resto della mia idea; se è per farla solo così, ossia entrandoci “con riserva” con l’idea di sfruttare il buono e scaricare sulle spalle degli altri il cattivo tutelando prima di tutto i particolarismi interni, è meglio arrenderci all’evidenza, disfare quest’Europa malfatta così come la si è costruita (tanto in pratica già lo stiamo facendo), tornare al passato e non pensarci più.
In quanto al “lascito dei Padri Fondatori” e a tutte queste sviolinate retorico-ideologiche che i professionisti della politica ci propinano tutti i giorni, vediamo di dimenticarcele in fretta. La filosofia e l’idealismo sono una bella cosa, ma anche se poi le si ammanta di ideologia, le guerre scoppiano sempre per motivi “di pancia” e “di grana” e non per ragioni filosofiche. Qui non abbiamo i cannoni che sparano, ma la guerra tra Stati, seppur più che altro economica ma comunque foriera di morti e feriti, è già cominciata da un pezzo.
Come ho già detto, l’Euroscetticismo da parte di un membro di Commissione Tecnica CEN, è un fatto…grave, molto grave.