Normativa

Direttiva UE su case green, possibili scenari in Italia

La direttiva UE sulle case green prevede misure per migliorare l'efficienza energetica degli edifici esistenti e di nuova costruzione, suscitando preoccupazioni ma anche nuove opportunità. Di seguito i possibili scenari e gli impatti sull'economia in Italia.

Approvata ieri dal Parlamento europeo la direttiva UE sulle case green che mira a ridurre l’impatto ambientale degli edifici e migliorare la qualità dell’aria all’interno degli stessi. La direttiva prevede che entro il 2033 tutti gli edifici dell’Unione Europea raggiungano almeno la classe D di efficienza energetica, eliminando così tutti gli edifici di classi inferiori. Il testo definitivo arriverà dopo il confronto tra il Parlamento, il Consiglio europeo e la Commissione.

L’obiettivo della direttiva è quello di ridurre le emissioni di gas serra, promuovendo la ristrutturazione degli edifici, l’installazione di impianti di riscaldamento elettrici, fotovoltaici o a pompa di calore, e l’adozione di tecnologie smart per la gestione dell’energia.

Tuttavia la direttiva ha suscitato polemiche tra i paesi membri dell’UE, soprattutto quelli dell’Europa dell’est, che sostengono che la direttiva imponga costi eccessivi per la ristrutturazione degli edifici. Nonostante ciò, la maggioranza dell’UE sembra intenzionata a proseguire sulla strada della direttiva, e l’Italia sembra pronta a supportarla  anche se con non poche perplessità e preoccupazioni. L’obiettivo è di garantire un futuro più sostenibile per le città e di ridurre l’inquinamento, migliorando la qualità della vita delle persone. Gli scenari al vaglio per l’Italia sono:

  • Incentivi, poco probabili visti gli ultimi aggiornamenti sullo stop alla cessione del credito e la volontà di rivedere i bonus
  • Tentativo di revisione degli accordi, seguendo una strada fatta di esoneri ed eccezioni, tutte ancora da trattare e stabilire

In ogni caso il testo della direttiva UE sulle case green deve ancora essere discusso e approvato dai singoli paesi membri dell’UE. Questa si basa sulla necessità di ridurre le emissioni di gas serra e di migliorare l’efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Secondo la Commissione europea, il settore edilizio è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2 nell’Unione Europea.

Per raggiungere gli obiettivi della nuova direttiva parlamentare, gli Stati membri dovranno introdurre misure per migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti, come la sostituzione di finestre, l’isolamento termico e l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti. Inoltre, gli edifici di nuova costruzione dovranno rispettare standard ancora più elevati di efficienza energetica.