Ecobonus in fattura. Confartigianato: contrasteremo la misura

Sull'artico 10 diventato ieri legge Confartigianato: "Segnaleremo il caso all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato"

Sull’ecobonus in fattura previsto oramai da una legge (ieri infatti il DL Crescita è stato convertito in legge, vedi news) prende posizione Confartigianato con una nota firmata dal direttore Bruno Panieri inviata alle Associazioni territoriali e alle Federazioni regionali. Già da tempo, nell’area del serramento, la Confederazione aveva bollato come non praticabile l’ecobonus in fattura firmando un documento congiunto con le altre  Associazioni del settore (vedi news).
Dopo aver riassunto i punti essenziali del provvedimento di legge Modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico e sviluppato i ragionamenti che ne conseguono, la frase chiave del testo evidenziata in grassetto è:

“Confartigianato sin dall’inizio ha giudicato lo “sconto in fattura” una misura non praticabile, che rischia di alimentare una domanda che non potrà essere soddisfatta. In questa fase faremo tutto il possibile per contrastare la misura segnalando anche il caso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.

La norma,  evidenzia Confartigianato, produce una potenziale ed importante distorsione del mercato. Soltanto i fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria saranno nella condizione di anticipare all’utente la liquidità necessaria ad integrare lo sconto, nonché di avere una sufficiente capienza fiscale per compensare il credito di imposta. La formulazione vigente della disposizione produce, nella sostanza, l’effetto di escludere dal mercato molte micro e piccole imprese, che solo per una scarsa liquidità finanziaria non saranno in grado di praticare lo sconto né di cedere il proprio credito ai fornitori. In pratica si scarica direttamente sull’impresa, quasi sempre di piccole dimensioni e che dovrebbe svolgere l’intervento, gran parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento stesso.

Ma non è tutto perché “lo Stato dovrà ricercare provvista agevolata per le imprese che decideranno di fare lo sconto in fattura.Il rischio è quello di creare un grande supermarket di moneta virtuale che verrà gestita da grandi gruppi industriali e dalle principali multiutility, oggi fortemente presenti nel mercato della fornitura di prodotti e nell’offerta di servizi rientranti nella partita ecobonus”.

Il rischio molto concreto che presenta l’ecobonus in fattura è che chiudano migliaia di imprese artigiane del sistema casa: “Considerata la struttura imprenditoriale delle MPMI dei settori interessati, costituita da migliaia di imprese con una capienza fiscale che esaurirebbe in pochi interventi la propria possibilità di “anticipare” al cliente lo sconto del 50% e l’onerosità dell’operazione di cessione de credito, crediamo che entrambe le soluzioni siano pericolose per la salute delle nostre imprese”.

(eb)