Attualità

Economia e clima, le grandi minacce per gli italiani

Lo rileva il sesto sondaggio di ISPI-Istituto per gli Studi di Politica Internazionale realizzato da Ipsos

Economia e clima, ovvero i cambiamenti climatici, sono tra le principali preoccupazioni per gli italiani. Lo rileva il sesto sondaggio annuale di ISPI-Istituto per gli Studi di Politica Internazionale realizzato da Ipsos che pone a fine anno a un campione di connazionali alcune domande sulla politica internazionale del tipo: Quali sono le principali minacce per il mondo? Quali le notizie più preoccupanti dell’anno, e quali quelle che hanno dato più speranza? Qual è stato il personaggio più influente per la politica mondiale, e quale invece il Paese più pericoloso? E come vedono gli italiani i rapporti con i principali partner europei?

La crisi economica rimane comprensibilmente la minaccia maggiore per l’Italia per il 56% degli intervistati. Minore è la preoccupazione per immigrazione (12%) e terrorismo (2%). Solo il 7% indica come minaccia per il nostro paese i cambiamenti climatici. Questa indicazione, che parrebbe minimizzare la preoccupazione, va letta con attenzione assieme ad altre risposte.

Infatti il clima balza al primo posto come minaccia globale per il 28% dei rispondenti mentre la seconda minaccia – la possibile crisi economica mondiale -è segnalata solo dal 13% del campione. A corroborare la sensazione che il clima stia salendo in cima ai pensieri dei nostri connazionali vi sono due altri indizi.

Il primo è che la notizia più preoccupante del 2019 sono stati gli incendi in Amazzonia (41%) seguita dall’instabilità dell’Unione europea (36%). Il secondo indizio è che per il 33% degli italiani la notizia migliore dell’anno è la mobilitazione internazionale guidata dall’attivista ambientalista Greta Thunberg seguita dalla riduzione degli sbarchi dei migranti (25% contro il 39% dello scorso anno).
Totalmente sono tre indicazioni che sta aumentando la sensibilità generale degli italiani per il clima, la protezione dell’ambiente e la sostenibilità. Un buon segno, diremmo.

Foto: gli effetti disastrosi della tempesta Vaia, evento catastrofico che si è verificato tra il 28 ed il 30 ottobre 2018 su ampie zone delle Alpi orientali interessate da venti che hanno superato i 200 km/h provocando danni gravissimi alle foreste di Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia.  Doc. Sisef.org

a cura di Ennio Braicovich