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Forum: al terzo test, la porta blindata in classe 3 resiste…ma per poco

Una manciata di secondi in più e sarebbe saltata alla prova antieffrazione organizzata al Forum Involucro e Serramenti a Made expo 2015

Formalmente la porta blindata n. 3 testata sabato 21 al Forum di Made expo ha superato la prova di resistenza all’effrazione.  Nei 5 minuti previsti dalla prova la porta blindata venduta in classe 3 ha mostrato di resistere agli attacchi dell’operatore del CSI. Appena dopo il quarto minuto l’operatore è riuscito a forare il pannello e a penetrare dall’altra parte. Ma ciò non è bastato al signor Carlo per forzare la porta. Al quinto minuto, a test superato, un applauso liberatorio, quasi di sollievo, si è levato dal folto pubblico che assisteva alla prova.

“Credo – ha dichiarato Carlo, qui a sinistra nella foto in alto, alla fine del test – che se avessi avuto trenta secondi in più avrei potuto forzarla. Comunque la porta n. 3 si è rivelata migliore delle prime due. La porta n. 1 era stata progettata bene. La n. 2 si è rivelata debole nei punti di saldatura della serratura. Anche la porta n. 3 era stata progettata bene. Tuttavia se avessimo avuto in precedenza i disegni costruttivi, come prevede la norma, l’avrei forzata in meno di 5 minuti”.

Aggiunge l’ing. Giuseppe De Napoli del CSI che ha curato l’effettuazione delle prove assieme ad Alberto Schoenstein della redazione di Nuova Finestra: “La porta n. 3 rivela una struttura concepita per entrare nella classe antieffrazione 3 (RC3), come mostra, ad esempio, la presenza del defender, ossia la piastra di protezione a difesa della serratura. Questo ha reso più difficile l’attacco dell’operatore rispetto alla porta n. 1 e alla porta n. 2. La n. 1 ha resistito bene e ha superato la prova solo grazie alla protezione della lamina esterna in alluminio e a una terza lamiera in acciaio non usuale e quindi non prevista. La porta n.2 ha invece ceduto agli attacchi a 4 minuti e 30 secondi e c’è poco da aggiungere”.

Occorre sottolineare che l’azione dell’operatore è stata resa più dura e meno efficace in quanto non gli è stata fornita alcuna informazione sul prodotto. Come di solito succede nei casi di scasso delle porte di casa. Infatti il signor Carlo non è stato messo in condizione, come invece succede nelle prove che portano alla certificazione di prodotto secondo le norme UNI EN 1627-30, di esaminare i disegni costruttivi e tutta la documentazione del manufatto.

L’altro fatto che deve far riflettere è che le prove di laboratorio per ottenere la qualificazione di prodotto antieffrazione in una delle sei classi previste dalla norma sono molto più severe di quello che si è potuto vedere sul palcoscenico del Forum. La prova di attacco manuale è stata infatti eseguita senza essere proceduta dalle prove di attacco statico e dinamico previste dalla norma europea. “Alcune porte che vengono portate in laboratorio – chiarisce l’ing. De Napoli –non arrivano neanche alle prove di attacco manuale. Durante gli attacchi statici e dinamici spesso cedono le cerniere o le saldature o i deviatori. Non è escluso, analizzando i prodotti dopo gli attacchi dei tre giorni in fiera, che le porte cedano, se sottoposte agli attacchi dinamici e statici. Ma per esserne certi dovremmo testare le porte”.

Le prove al Forum Involucro e Serramento sono state effettuate su tre campioni acquistati dalla redazione di Nuova Finestra e Guidafinestra.it presso un grande rivenditore di materiali edili e prodotti per la casa. Tutte e tre le porte di ingresso sono state pubblicizzate come porte in classe antieffrazione 3 sia su internet che sul luogo di vendita. La classe antieffrazione 3, o meglio RC3 secondo la norma italiana ed europea UNI EN 1627-30, è un’ottima classe. Tuttavia almeno uno dei tre prodotti venduti come tali non si è rivelato all’altezza di quanto dichiarato. Se poi le avessimo testato in laboratorio secondo tutte le procedure previste dalla norma, tutte e tre le porte probabilmente sarebbero cedute anzitempo.

Si apre quindi un dibattito su che tipo di porte di ingresso antieffrazione vengano vendute alle famiglie italiane. Porte antieffrazione che non mantengono le promesse? Potrebbe anche essere. Tuttavia c’è di più. Al di là delle porte a difesa delle nostre case ci sono anche le finestre. E qui si apre una “voragine”. Se infatti consideriamo che molti dei furti in appartamento avvengono per scasso delle finestre che raramente sono dotate di dispositivi antieffrazione, non si è sorpresi del fatto che ogni anno in Italia avvengano oltre 251 mila furti in casa. L’emergenza sicurezza di porte di ingresso e di finestre è evidente.
(eb)