Normativa

Forum Involucro e Serramenti 2015: le Exap per porte resistenti al fuoco secondo EN 16034

Attraverso il ricorso a un organismo notificato è possibile la modifica di una porta resistente al fuoco, e dei suoi componenti, in base a una serie di regole di applicazione estesa (Exap). Come ciò avviene lo spiega l’ing. Paolo Mele del Csi

 

Le porte tagliafuoco possono essere modificate opportunamente anche sotto la nuova norma europea EN 16034 se destinate a essere utilizzate ai fini della marcatura CE. In questo caso l’intervento di un organismo notificato è obbligatorio. Il rapporto di applicazione estesa deve elencare solo i parametri di costruzione contemplati nella norma di applicazione estesa specifica, che sono supportati da una evidenza. Una terza parte deve essere utilizzata esclusivamente se è stato concesso il permesso dell’azienda proprietaria di quella evidenza.

 

Le possibilità di estensione per ogni parametro di costruzione si basano su pareri concordati di esperti in sede di comitato tecnico europeo, e si basano essenzialmente sul criterio dello scenario peggiore (“worst case scenario”), su tecniche di interpolazione, e calcoli. È esclusa la possibilità, per ogni parametro di prestazione al fuoco E, I, W, Sa o Sm di conseguire una prestazione superiore a quella fornita dalle evidenze sperimentali. Non è consentito l’utilizzo di risultati di prova basati su norme non EN, a meno che ciò sia esplicitamente ammesso nella norma. Le norme complessivamente si aggirano sulle 400 pagine, e bisogna capire come le aziende devono iniziare a ragionare, dato che ci sono tante varianti da prendere in considerazione. Il mondo delle Exap si basa sull’analisi dei dati sperimentali. Nel caso delle porte tagliafuoco, ci sono specifiche norme di prova. Dopo aver eseguito i test si può entrare nel mondo delle applicazioni estese. Le Exap non costituiscono un automatismo: solo se i dati rispettano certi parametri si ottiene un risultato valido.

Nel contesto delle porte tagliafuoco ci vuole un organismo specialistico per le prove, che non competono al fabbricante. Bisogna quindi selezionare un operatore sul mercato che fornisca questo servizio. Il lavoro deve essere supportato da un’evidenza, e le fonti devono essere chiare e inequivocabili. Attualmente si può già operare con le Exap pubblicate che prevedono attualmente 1200 varianti, per cui la casistica è molto ampia. Un gran numero di regole sono dedicate agli accessori e alle vetrate. La possibilità di estensione dei parametri rappresenta un notevole vantaggio per il costruttore, che non dovrà ricorrere a ulteriori prove. Per tutti è obbligatorio avvalersi di test condotti con norme EN. Per ogni variazione dei parametri bisogna esaminare l’influenza sulle prestazioni di resistenza al fuoco, e da qui segue una casistica tipo quella relativa all’intercambiabilità degli accessori. Bisogna entrare nel merito di ogni singolo parametro e guardare cosa dice la norma, e per ogni singolo caso si deve stabilire a livello di componentistica le variazioni che si vogliono fare, e valutarle allo scopo di uscirne con il minor numero possibile di prove da eseguire. Un fabbricante non può di sua iniziativa cambiare un prodotto. L’estensione delle dimensioni è un aspetto importante, e bisogna che la tenuta sia sempre garantita. Le norme consentono tre tipologie di ante: a bassa, media e alta distorsione. La porta deve essere concepita in modo da ottenere determinati risultati, per cui le aziende devono chiedersi quali sono i loro obiettivi cosa vogliono vendere al mercato. I casi considerati riguardano le porte in acciaio, legno e vetrate intelaiate. Un fabbricante deve orientarsi verso determinate scelte prima di arrivare in laboratorio. Le Exap consentono di ridurre i costi, ma per beneficiare di questi vantaggi bisogna avere un’idea molto precisa del prodotto che si ha in mente. La norma nasce dalla logica di ridurre al minimo le sperimentazioni, ed è per questo che contempla così tante varianti.