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In una casa popolare a Bologna. Bambino di 8 anni sfonda porta finestra, si taglia con un vetro e muore dissanguato

L’episodio in una casa dell’ACER. La mamma avrebbe chiesto più volte senza successo la sostituzione delle vecchie finestre dotate di vetri sottilissimi e pericolosi

È morto dissanguato in pochi secondi Alessandro, bambino di 8 anni di Bologna rimasto solo nell’abitazione situata in un condominio di edilizia popolare Acer in via Benini. E non c’è stato nulla da fare per i soccorritori. Purtroppo. È questa l’ennesima tragedia causata da un vetro non di sicurezza che è stato sfondato da un ragazzino di 8 anni per ragioni ancora da appurare. La mamma di Alessandro si era assentata un attimo per andare a fare la spesa con la figlia maggiore.

Ma ci sarebbe di più della “solita” tragedia. Riferiscono infatti i giornali della città felsinea, come il Corriere di Bologna, che la mamma di Alessandro avrebbe chiesto più volte all’ACER di cambiare gli infissi vecchi e ammalorati e dotati di vetri molto sottili. Anche il padre del piccolo, sempre secondo il Corriere di Bologna, accusa: “Le finestre erano di quelle vecchie, in legno, e con un vetro molto sottile”.

Altri condomini mettono in rilievo lo stato degli infissi di condominio: “Sono finestre di legno risalenti agli anni 60 con i vetri sottilissimi. A casa di una nostra amica, in via Andreini, in un altro alloggio Acer, in una giornata di forte vento il vetro si è crepato. Per il bene nostro e dei bambini che abitano in queste case, sarebbe bene che le finestre fossero messe a norma»

Pur non conoscendo nei dettagli la dinamica dell’incidente né lo stato degli infissi e la qualità dei vetri, dalle notizie stampa sembra emergere materia per un intervento della Procura della Repubblica sulle eventuali responsabilità dell’ACER, l’Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Bologna.

Ricordiamo che la sicurezza dei vetri in edilizia è regolata da almeno 40 anni dalla norma UNI 7697 Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie. La prima edizione, se ricordiamo bene, è addirittura del 1977. La norma è aggiornata in maniera ricorrente. L’ultima edizione è del 2015. Dal 5 maggio 1995 la norma che è volontaria è divenuta cogente con l’entrata in vigore del DLgs 115/1995 che attua la direttiva europea 92/59/CEE relativa alla sicurezza generale dei prodotti. Dal 2005 è vigore il Codice del Consumo Dlgs 206/2005 che ha ribadito che i prodotti che si immettono sul mercato devono essere sicuri.

In assenza di disposizioni comunitarie specifiche il Codice del Consumo all’art. 105, comma 3, afferma che “la sicurezza del prodotto è valutata in base alle norme nazionali non cogenti che recepiscono norme europee, alle norme in vigore nello Stato membro in cui il prodotto è commercializzato (sottolineatura nostra), alle raccomandazioni della Commissione europea relative ad orientamenti sulla valutazione della sicurezza dei prodotti, ai codici di buona condotta in materia di sicurezza vigenti nel settore interessato, agli ultimi ritrovati della tecnica, al livello di sicurezza che i consumatori possono ragionevolmente attendersi”.

Inoltre qualora il condominio sia anche luogo di lavoro da tempo le parti vetrate comuni devono essere infrangibili fin dal 1955 come prevedeva il Dpr 547/1955. Una misura ripresa al punto 1.6.11 dell'allegato IV del Dlgs. 81/2008.

Qualora il condominio non sia luogo di lavoro esperti giuristi evidenziano una situazione meno chiara dal punto di vista giuridico per le responsabilità di installazioni di vetri prima del 5 maggio 1995, il giorno di entrata in vigore del primo provvedimento legislativo in Italia sulla sicurezza dei prodotti.  Il che non significa che, a seconda dei casi specifici in esame, il condominio, il suo proprietario o il proprietario del singolo appartamento o eventualmente anche il locatario dell'appartamento non portino responsabilità a norma dell'articolo 2043 del Codice Civile (responsabilità da colpa), o dell'art. 2051 (responsabilità da custodia).

In ogni caso, al di là delle leggi, visti i milioni di infissi obsoleti dotati di vetri esilissimi di alcuna sicurezza attualmente in circolazione, i settori del vetro per edilizia e dei serramenti farebbero bene a continuare a promuovere la cultura della sicurezza in materia di prodotti vetrari per edilizia. Parecchio è stato fatto. Molto resta da fare.

(eb)