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L’On. De Girolamo: “difendere le finestre Made in Italy”. Anfit: “Lavoriamo insieme”

L’Associazione nazionale per la tutela della finestra made in Italy plaude l’intervento dell’on. Nunzia De Girolamo in occasione di un incontro con i distributori di accessori di Azzurro Group a favore di un sistema alla francese che impone qualificazione, certificazione, formazione e controllo in cantiere alle aziende le cui opere godono di agevolazioni fiscali. “Lavoriamo assieme!” è l’invito che viene da Anfit.

Difendere le finestre Made in Italy. L'argomento è importante e il momento anche. Si sta infatti discutendo al Parlamento la Legge di Stabilità che contiene le agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e efficientamento energetico per il prossimo anno. 

Se ne è parlato anche a Forum Serramenti 2015 a Verona dove nel dibattito è stato affrontato il delicato tema della difesa delle finestre Made in Italy nei confronti di aziende che “dichiarano di non pagare l'IVA” (vedi news). 

Su questo importante tema in occasione di un recente incontro con l’Azzurro Group (vedi news), l’on. Nunzia De Girolamo (FI) ha ribadito il suo impegno per la tutela della produzione nazionale di serramenti sottoposta in questi anni a una crescente e selvaggia importazione di prodotti low cost.

“Per proteggere le migliaia di operatori italiani del settore del serramento e i privati italiani che investono ancora nella casa come bene essenziale – ha dichiarato la deputata di Forza Italia – mi impegno a presentare una proposta di legge legata alle misure di riqualificazione energetica (cosiddetto eco-bonus) basata sulla tutela del comparto italiano dei serramenti sul modello francese, unitamente ad un subemendamento alla legge di stabilità che determini il riconoscimento del vantaggio degli ecobonus attraverso il rispetto di principi e criteri di sostenibilità ambientale ed economica, subordinando gli aiuti di Stato ad una certificazione a tutela degli operatori italiani”. 

L’on. De Girolamo aveva già rivolto il 1° ottobre una interrogazione (vedi news), cofirmata dal collega Renato Brunetta, rivolta ai ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze su “quali iniziative si intendano intraprendere a tutela delle imprese e degli artigiani dell'edilizia nazionale, e nello specifico, se i Ministri interpellati intendano valutare la possibilità di adottare un sistema simile a quello previsto attualmente in Francia, in merito alla certificazione delle aziende riconosciute”.

Anfit che della tutela della finestra made in Italy ha sempre fatto la sua ragione di essere, interviene appoggiando il nuovo intervento dell’on. De Girolamo. In una comunicazione all’onorevole di Forza Italia, cofirmata dal segretario nazionale di Adiconsum Renato Calì, la presidente di Anfit Laura Michelini evidenzia il percorso di qualità intrapreso dall’associazione per poter garantire in opera le prestazioni dichiarate dei serramenti. Un percorso che tutela i consumatori finali, i produttori, lo Stato che concede i benefici fiscali e la difesa dell’ambiente e che è stato reso pubblico durante la recente Assemblea straordinaria (vedi news).

Anfit ha infatti messo a punto un sistema di qualificazione del mercato che consiste di:

-un sistema volontario di controllo della produzione dei serramenti verificato dagli Organismi associativi;

-un controllo da parte di Adiconsum in qualità di Ente Paritetico di vigilanza del mercato;

-una garanzia assicurativa in capo ad Anfit che tutela il cliente in termini di Responsabilità Civile Prodotto e di Rimpiazzo di prodotto.

Si tratta di un sistema di qualificazione assimilabile al francese RGE (vedi news) che impone la regolarità fiscale e contributiva delle aziende.  Tuttavia tutto ciò non basta perché in Italia mancano i controlli effettivi in edilizia e in particolare per i lavori di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica che permettono ai committenti le detrazioni fiscali rispettivamente del 50% e del 65%. Una mancanza di controlli che favorisce l’abusivismo e le incursioni di chi non è in regola.

A ciò si aggiunge il fatto che le aziende estere possono fatturare senza IVA (in reverse charge), grazie a uno stolido meccanismo comunitario che incita i rivenditori ad acquistare all’estero consentendo loro una maggiore liquidità rispetto agli acquisti in Italia (vedi news).  Senza parlare della ritenuta d’acconto dell’8% sui bonifici versati dai beneficiari delle detrazioni fiscali che toglie liquidità ai serramentisti e ai rivenditori italiani e che non esiste per i bonifici fatti da privati alle aziende che fatturano dall’estero.

Le proposte concrete di Anfit per ridare fiato alla produzione nazionale di serramenti sono: stabilizzare fino al 2020 gli attuali incentivi dell’eco-bonus e del bonus casa; creare in parallelo un percorso virtuoso della certificazione delle prestazioni in opera obbligatorio sul modello francese RGE assieme ai Ministeri competenti, all’Enea quale Organismo tecnico, gli Enti Terzi tramite Accdredia e le Associazioni di categoria interessate; eliminare la ritenuta d’acconto dell’8% sui bonifici bancari effettuati dai beneficiari delle detrazioni.

“Sulla base di queste proposte – sottlinea l'associazione – che stanno riscuotendo sempre più attenzione e interesse da parte di numerosi parlamentari, Associazioni ed Enti, Anfit intende collaborare con chi vuole realmente difendere la produzione italiana del settore serramenti e stimolare in tal senso Governo e Istituzioni”.