Normativa

Misura killer. In Gazzetta il decreto di attuazione sullo split payment

Dal 1° gennaio l’IVA delle fatture alla Pubblica Amministrazione viene trattenuta dallo Stato. Drenata liquidità tra il 10% e il 22%. Un colpo duro per le imprese che lavorano in edilizia

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2015 Serie Generale n.27 il decreto di attuazione del provvedimento (clicca qui) noto come split payment (cioè pagamento suddiviso, o, scissione dei pagamenti) previsto dalla Legge di Stabilità 2015. Grazie ad esso, e a partire dal 1° gennaio, le singole Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di versare l’Iva direttamente allo Stato e non più alle imprese.

Le imprese che effettuano cessioni di beni o effettuano servizi alla PA devono emettere la fattura con l’annotazione “scissione dei pagamenti”. Esse dovranno registrare la fattura nei termini usuali ma non devono computare come IVA a debito l’imposta indicata, la quale, quindi non parteciperà alla liquidazione periodica (a seconda dei casi, mensile o trimestrale).

L’obiettivo del provvedimento è quello di combattere l’evasione IVA. Obiettivo certamente nobile che però determinerà un immediato drenaggio di liquidità tra il 10% e il 22% dell’imponibile, liquidità che verrà immediatamente incamerata dallo Stato.
Il nobile obiettivo provocherà conseguenze disastrose per il settore dell’edilizia già afflitto dai suoi problemi come i ritardati e i mancati pagamenti.

La rabbia del mondo delle imprese di costruzione è stata espressa da Paolo Buzzetti, presidente di Ance che dichiara: “La lotta all’evasione Iva non può che essere un obiettivo condivisibile ma ci troviamo di fronte a una soluzione che scarica sulle spalle delle imprese oneste gli illeciti degli evasori e i doveri di controllo dello Stato…. Se non verrà modificato questo meccanismo per le imprese di costruzione sarà la fine”. Centinaia di imprese rischiano di chiudere i battenti per questo nuovo decreto. Ance preannuncia di già forme di protesta contro questa “misura killer”.
Anche Finco, sottolinea il direttore Angelo Artale, intende protestare contro questo nuovo provvedimento che letteralmente sottrae soldi alle imprese.
(eb)