Progetti

Retail Academy. Il progetto come driver commerciale. Un parallelismo tra Italia e Cina 

Ne parla giovedì 9 il progettista Gianpietro Sacchi, direttore dei corsi post lauream  “Design Alta Formazione”, tra i quali Temporary Shop & Retail Design, presso POLI.design, ente  fondato dal Politecnico di Milano

“Probabilmente sarò l’unico relatore a non parlare di serramenti, ma di tendenze generali nel mondo retail. Ritengo che un buon progettista debba saper interpretare ciò che sta succedendo in Italia e all’estero, per poter restituire un progetto che si traduca in uno spazio performante”. Così anticipa il proprio intervento alla Retail Academy di giovedì 9 Gianpietro Sacchi, progettista, consulente e International Master Lecturer, opera sia in Italia che all’estero. Sacchi è Direttore dei corsi post lauream  “Design Alta Formazione”, tra i quali Temporary Shop & Retail Design, presso POLI.design –  fondato dal Politecnico di Milano. Già docente a contratto della Facoltà del Design del Politecnico di Milano e Presidente dell’AIPi – Associazione Italiana Progettisti d’Interni, è autore di numerose pubblicazioni, relatore a convegni di settore e membro di giurie internazionali di design.

Continua Sacchi: “Ogni progetto deve nascere da un’attenta analisi del mercato di riferimento, ma per essere accattivante, dovrà cogliere quelle indicazioni che determinano la propensione all’acquisto del consumatore.

I dati e le statistiche dovranno essere di supporto ad un processo creativo, mai solo artistico e sempre supportato da un metodo rigoroso, in grado di “raccontare” un prodotto od un brand all’interno di uno spazio che farà la differenza nel processo di vendita.

Faccio parte di quella categoria di progettisti e docenti che ritengono che la brand identity, debba essere declinata nel tempo e nello spazio e che la nostra cifra stilistica, debba essere messa al servizio del brand stesso e non vada in nessun modo a sovrastarlo. Il progettista deve interpretare sapientemente i valori del brand, nel caso di show room monomarca, del rivenditore, nel caso di multimarca e sempre e comunque rispettare il genius loci inteso nella sua accezione più ampia.

Ho potuto confrontarmi frequentemente su questo argomento, durante i miei seminari presso le maggiori Università in Cina, con architetti e designer, dove nel giro di pochissimi anni ho visto rinascere nei giovani e meno giovani e spero anche di esserne stato parte attiva, la volontà di affermare i valori della tradizione declinandola in chiave contemporanea. Non più emulazione dell’occidente, ma recupero del loro prezioso DNA progettuale.

Lo scambio culturale nel design e nell’architettura tra i nostri Paesi è intensissimo e credo possa essere molto positivo. Il nostro approccio progettuale è molto apprezzato in Cina, anche se, ma ormai credo sia chiaro per tutti, non è un mercato facile e molti imprenditori hanno mancato clamorosamente il bersaglio sbarcando in quei mercati con superficialità.

Rispetto delle tradizioni, conoscenza approfondita del mercato, applicazione di un metodo progettuale, apertura mentale e curiosità siano le parole chiave per il successo nel retail design.

Gianpietro Sacchi parla alla Retail Academy nel primo pomeriggio di giovedì 9 al Pad. 4 H11 M16, MADE expo 2017

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