Economia

Sostenibilità. GreenItaly Rapporto 2014 fotografa l’Italia che cambia

Il Rapporto di Symbola testimonia la sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso il tema ambientale, racconta “il cuore pulsante del made in Italy” che coniuga sviluppo e sostenibilità. Nella rassegna quattro aziende del settore serramenti

E’ uscito il quinto GreenItaly Rapporto 2014 edito da Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane, presieduta da Ermete Realacci. Symbola è un originale movimento culturale che tenta di mettere in rete soggetti diversi fra loro: personalità del mondo economico e imprenditoriale, della cittadinanza attiva, delle realtà territoriali ed istituzionali, del mondo della cultura.

Il Rapporto 2014 nelle sue 286 pagine fotografa l’Italia che cambia in termini di sostenibilità, come testimonia il sondaggio condotto da SWG per questo rapporto, secondo cui il 78% di cittadini italiani è disposto, nonostante la crisi dei consumi, a spendere di più per prodotti e servizi eco-sostenibili.

Già oggi in Italia, evdienzia il Rapporto 2014, l’economia verde abbraccia diversi settori dell’economia nazionale – da quelli più tradizionali a quelli high tech, dall’agroalimentare all’edilizia, dalla manifattura alla chimica, dall’energia ai rifiuti – e coinvolge migliaia di piccole e medie imprese che hanno colto l’opportunità offerta da questa nuova prospettiva di sviluppo. Ne sono una dimostrazione le circa 341 500 aziende dell’industria e dei servizi, con almeno un dipendente, che hanno investito negli ultimi sei anni o investiranno quest’anno in prodotti e tecnologie green. In pratica, dall’inizio della crisi, nonostante le difficoltà, più di un’azienda su cinque ha scommesso sulla green economy.

Oggi, nell’intera economia italiana, sono presenti quasi 3 milioni di green jobs, che corrispondono al 13,3% dell’occupazione complessiva nazionale. Inoltre, nel 2014, le aziende italiane dell’industria e dei servizi hanno programmato di assumere circa 50.700 figure professionali “verdi” e altre 183.300 figure per le quali sono reputate indispensabili competenze green. Nell’insieme, si tratta di 234 mila assunzioni, ossia ben il 61% della domanda di lavoro.

“Quello che raccontiamo in questo rapporto – scrivono nella prefazione Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere e Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola – in definitiva, è il cuore pulsante del made in Italy che, come per il mitologico Anteo, il gigante imbattibile fin quando non perde contatto con la terra, dà nuova linfa alle antiche tradizioni produttive, al capitale umano e ai territori, coniugando bellezza, innovazione, efficienza e sostenibilità ambientale. Come dicono i nomi, i marchi, la qualità delle iniziative citate, si tratta di una rassegna – che non ha la pretesa di essere esaustiva – dei nostri campioni nazionali. Sono imprese importanti, progetti pieni di futuro, in piena continuità con la tradizione del made in Italy. Che in piena crisi delineano un modello nuovo: un’economia più a misura d’uomo, in grado di coniugare sviluppo e sostenibilità”.

Tra le professioni a maggior sviluppo di competenze green il quinto GreenItaly Rapporto 2014 cita il “serramentista sostenibile” così presentato:
“Nel percorso di specializzazione delle competenze in chiave “green” non stupisca che anche chi monta, allestisce o costruisce i nostri serramenti debba porsi le giuste domande di sostenibilità ambientale. Ben lo sa chi ha goduto dei bonus per le ristrutturazioni degli edifici per renderli più efficienti. Benché sia una professione essenzialmente tecnica, essa deve accompagnarsi a competenze di ordine normativo e ad un approfondimento dei nuovi materiali, non più e non soltanto metalli, e delle nuove tecnologie del settore. Una formazione tecnica può essere sufficiente ma la ricchezza dei prodotti oggi sul mercato consiglia una specializzazione, anche quella offerta dalle stesse aziende produttrici”.

Tra le tante aziende green presentate nel Rapporto ve ne sono quattro del settore serramenti. Si tratta di Ensinger, Erco, Südtirol Fenster e Fresialluminio che, nell’ordine, vengono così presentate.

Di Ensinger viene segnalata la nuova linea di barrette isolanti Insulbar RE, interamente prodotta con poliammide riciclata proveniente da scarti e sfridi di lavorazione di altri settori. Una volta inserite in profili di alluminio rigenerato, le barrette consentono di costruire serramenti o facciate in materiale riciclato, che rispondono ai requisiti per gli acquisti verdi o per le certificazioni ambientali volontarie.

Erco è la prima azienda di serramenti in Pvc a ricevere il sigillo Finestra Qualità CasaClima nella massima e prestigiosa Classe Gold. Il tutto grazie ad Eco Clima 88, un componente che garantisce elevati risparmi energetici e durata nel tempo. Di recente, la società ha lanciato una nuova linea di finestre riciclabile e rintracciabile – grazie al codice QR – disegnata dal designer Giuseppe Bavuso. La strategia del gruppo è puntare su una fascia di mercato medio-alta e su clienti attenti all’ambiente e alla qualità.

L’azienda Südtirol Fenster ha introdotto sul mercato Magus, un nuovo sistema che, grazie ad un telaio stretto e minimalista, permette di avere dal 12 al 18% di vetro in più e garantisce un altissimo valore di isolamento termico, pari a Uw=0,69 W/m2K. L’anta è inoltre esente da manutenzione, perché il telaio esterno non è esposto alle intemperie.

Fresialluminio ha lanciato Planet Neo 62, un sistema di serramenti in alluminio proveniente da riciclo, capace, però di mantenere le medesime prestazioni del modello tradizionale. Grazie all’aggiunta di barrette rigenerate e ad un processo di rivitalizzazione dell’alluminio, l’intero sistema-finestra, inteso come serramento, vetro, accessori e barrette, è totalmente recuperabile e trasformabile al 100% in nuovi sistemi ad alta efficienza energetica per infinite volte. Questo prodotto è il primo serramento ad ottenere la certificazione della tracciabilità dei propri elementi costitutivi, in linea con le prescrizioni normative contenute nei Protocolli di Green Building Council per la certificazione Leed degli edifici e del Protocollo Itaca.