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Tende tagliafuoco. Quali le norme di riferimento?

Blog. Michele Chemolli, esperto delle chiusure antincendio fa il punto su questi prodotti di crescente impiego, e sottoposti a un complesso regime normativo e regolatorio.

Tende tagliafuoco: quali le norme di riferimento? Prodotti di crescente impiego, le tende tagliafuoco sono sottoposte a un complesso regime normativo. Proprio di recente sul tema è intervenuto Paolo Monticelli del CSI-IMQ, in qualità di convenor del Gruppo SG 06 “Porte e finestre” del GNB-Group of Notified Bodies, gruppo degli enti notificati ai sensi della CPR n. 305/2011 (vedi news). Infatti, recentemente, il Gruppo SG06 ha chiarito che le tende tagliafuoco sono già marcabili CE secondo EN 16034 e EN 13241.

Questi prodotti, che possono raggiungere una resistenza al fuoco EI 120, consistono di una chiusura a rullo contenuta in un cassonetto che entra automaticamente in azione al segnale d’allarme dispiegandosi verso il basso isolando le aree. Pur presentando una struttura compatta e discreta, offrono una eccellente sicurezza antincendio in centri commerciali, grandi magazzini, musei, capannoni industriali…
Qui nuovamente interviene sul tema l’esperto di chiusure antincendio Michele Chemolli di Sanco che ricapitola il regime normativo e regolatorio delle tende tagliafuoco e illustra perché il precedente sistema tenda con lama d’acqua antincendio non può essere marcabile CE. Michele Chemolli era già intervenuto sul tema più di un anno fa (vedi news) chiarendo che erano prodotti soggetti alle norme europee. (eb)


Le tende tagliafuoco a secco (in inglese, rolling shutters without water-based cooling systems) rappresentano una interessante novità nel settore delle chiusure tagliafuoco. L’evoluzione tecnologica ha permesso di sviluppare elementi di chiusura perfettamente autonomi che sono classificati secondo le norme vigenti e possono essere marcati CE.

Tende tagliafuoco in un magazzino
Tende tagliafuoco in un magazzino

Le tende tagliafuoco a secco possono essere marcate CE, obbligatoriamente a partire dal 01.11.2019, a garanzia della massima sicurezza degli utenti di qualsiasi edificio in cui siano installate delle tende tagliafuoco:
• se sottoposte al sistema AVCP (sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione) di livello 1;
• ai sensi della norma EN 13241 (Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali) e della norma EN 16034 (Porte pedonali, porte industriali, commerciali, da garage e finestre apribili – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o controllo del fumo);
• se posseggono una classificazione al carico del vento data in conformità alla EN 12424 (Porte industriali, commerciali e da garage – Resistenza al carico del vento – Classificazione);
• se dotate di una classificazione di resistenza al fuoco data in conformità alla EN 13501-2 sulla base di prove di laboratorio eseguite secondo EN 1634-1.

In confronto, la resistenza al fuoco dei precedenti sistemi tenda con lama d’acqua anticendio sistemi tenda/acqua può essere valutata solo tramite prove empiriche e con una piena assunzione di responsabilità da parte del progettista in merito alla resistenza al fuoco dell’intero sistema tenda/impianto ad acqua/impianto di rilevazione.
Un sistema di questo genere non può evidentemente essere marcato CE e presenta una lunga serie di punti molto delicati quali ad esempio:
• la portata d’acqua necessaria (indicativamente 15 lt/mq/min ovvero 15 litri d’acqua per metro quadro di superficie per ogni minuto di resistenza al fuoco richiesta – per una chiusura da 4×4 mt EI120′ servono quindi almeno 28.800 litri d’acqua)
• la durabilità della prestazione dell’impianto ad acqua (attraverso idonee vasche di raccolta, sistemi di pompaggio sotto gruppo di continuità ed una manutenzione costante)
• la necessità di installare il sistema ad acqua da entrambi i lati della tenda (poiché non è sempre possibile sapere da quale parte arriverà l’incendio)
• la valutazione complessiva di resistenza al fuoco del sistema in capo al progettista antincendio.

Michele Chemolli, Sanco