VEPA e bonus edilizi. Assvepa: ma per favore…

Molto soddisfatto per esser riuscito a far passare una legge che rende le vetrate panoramiche interventi di edilizia libera, Vito Chirenti, presidente dell’associazione Assvepa, è preoccupato per le voci non confermate che assicurano a questi prodotti addirittura tre bonus edilizi.

VEPA e bonus edilizi. Un binomio di grande attrattività per i clienti finali, per gli operatori dell’edilizia, in particolare imprenditori edili, serramentisti, vetrai e rivenditori di porte e finestre. Specie dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Aiuti bis, alias legge 144_2022, che all’articolo 33 quater rende opere di edilizia libera le VEPA, ovvero le vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti. Naturalmente se prodotte e installate in determinate condizioni, vedi qui. Se, poi, ai vantaggi delle vetrate panoramiche aggiungiamo anche i bonus fiscali abbiamo fatto bingo! Ma sarà tutto vero?

VEPA e bonus edilizi

Ad alimentare le speranze sono giunti i titoloni dei quotidiani finanziari ed altri media. Vedi, ad esempio, il Sole24Ore del 4 ottobre, pg. 33, che prometteva su tre quarti di pagina “Vetrate panoramiche, tre bonus ma molti paletti da considerare”. L’audace articolista prometteva addirittura tre bonus: ecobonus, bonus casa e superbonus 110%. Non parliamo, per favore, di paletti all’italiano medio quando si tratta di detrazioni fiscali. L’unico obiettivo che egli considera appropriato è il bonus meglio se con lo sconto in fattura. Se poi i bonus sono tre, è troppo bello per essere vero. E allora per saperne di più abbiamo chiamato il presidente Assvepa, l’associazione delle vetrate panoramiche, Vito Chirenti. Assvepa è dichiaratamente dietro le 11 righe dell’articolo 33 quater.

Voci irresponsabili

Così attacca Chirenti quando svelo il motivo della chiamata: “Sono stati quattro anni di duro lavoro lobbistico per avere il provvedimento. Abbiamo raggiunto un grande obiettivo. Ma, per favore, non parliamo di bonus. Lo dico contro i miei interessi e di quelli dei miei 4 mila soci. Chi oggi, a 15 giorni di distanza dalla pubblicazione della legge parla di VEPA e bonus edilizi sbaglia profondamente. Anzi, è irresponsabile”.

Vito Chirenti, presidente Assvepa

Però ci sono fonti autorevoli che lo affermano, dico.

Chirenti: “Rimaniamo con i piedi per terra. Non vi è nessuna ufficialità per legare VEPA e bonus edilizi. Noi come associazione abbiamo posto i nostri interpelli all’Agenzia delle Entrate, all’Ufficio IVA, all’Enea. Nessun ente ci ha risposto finora. Ed è comprensibile. La legge c’è da soli 15 giorni e tutti stanno studiando il caso. Le legge urbanistiche sono molto complicate. E poi qui si intrecciano diritto e fisco. E’ da irresponsabili affermare che oggi le VEPA danno diritto alle detrazioni fiscali. Mi sembrano mosse avventate”.

Però le VEPA assicurano un certo risparmio energetico

Chirenti: “Sì, certo. Noi abbiamo fatto delle verifiche sul risparmio energetico apportato. Il contributo è senz’altro positivo ma da qui ad affermare, oggi, che le VEPA possono godere dell’ecobonus ce ne corre. Devo dire che ci aiutato a portare a termine l’articolo 33 quater il fatto che oggi l’energia è un valore assoluto”.

Peraltro le VEPA sono state attaccate anche da Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) per il possibile impatto il possibile impatto sulla qualità estetica e sul decoro degli edifici dei centri storici. Come rispondete?

Chirenti: “E’ una polemica sterile perché nessuno di noi ha mai visto installate le VEPA nei centri storici. Qui occorrono autorizzazioni molto particolari”.

Domanda finale indispensabile: come mai un tale interesse verso le VEPA da farla fondare l’associazione di cui è presidente?

Chirenti: ”Opero da 53 anni nell’azienda che ha fondato mio padre. Quasi subito, accanto ai serramenti in alluminio, alle tende da sole, alle motorizzazioni, abbiamo sviluppato le vetrate panoramiche. Che abbiamo venduto all’estero, soprattutto. In Nord Europa, dove sono ampiamente utilizzate nei progetti di rigenerazione urbana, senza creare nuova volumetria. In Italia siamo indietro di 20 anni su questo aspetto. Fino a ieri erano prodotti a quasi sicuro rischio di contese legali. Oggi non più grazie alla legge 144”.

Qual è l’aspetto più importante del provvedimento?

Chirenti: ”In effetti sono tre. Grazie alla legge, tante aziende potranno godere di una boccata di ossigeno. Tante famiglie potranno vivere in più comfort utilizzando al meglio gli spazi che hanno già hanno, come i balconi e le logge. Infine, tanti immobili potranno essere riqualificati esteticamente grazie a prodotti pressoché invisibili e che rispettano le linee architettoniche e il decoro dell’edificio”.

a cura di Ennio Braicovich