Progetti

A Piuarch la nuova Latteria Sociale della Valtellina

Il concorso ad inviti ha visto premiato il progetto dello studio milanese che ha proposto un edificio dalla peculiare identità territoriale: reinterpretazione della malga con grandi vetrate

Piuarch si è aggiudicato il concorso ad inviti per la realizzazione della nuova Latteria Sociale Valtellina. Il concorso, bandito dalla Latteria Sociale Valtellina S.C.A., intendeva riqualificare il vecchio edificio, sviluppando un nuovo volume per integrare punto vendita, ristorante, sala congressi ed un piccolo museo.

Posto nel comune di Postalesio, in provincia di Sondrio, il progetto è l’occasione per Piuarch per valorizzare il contesto economico, storico e paesaggistico del luogo.

Il concetto alla base della proposta vincente è la reinterpretazione della malga – costruzione tipica della tradizione alpina – caratterizzata dal basso profilo, il volume unico sviluppato in lunghezza all’interno del quale trovano spazio i luoghi di vendita, esposizione e lavoro.

L’edificio proposto da Piuarch è lungo 54 metri, caratterizzato da un unico grande tetto a sbalzo frontale e laterale che genera una superficie di circa 1000 mq, dei quali 340 mq costituiscono gli spazi esterni coperti. I volumi interni sono disposti in modo radiale a partire dal centro della pianta, con tre diversi gradi di relazione con l’esterno. Il nucleo centrale completamente chiuso, composto dalla sala convegni e dagli spazi di servizio, spogliatoi e cucine. Sul perimetro vengono invece collocati gli spazi di accoglienza della clientela: lo spaccio, il bar, il ristorante e l’area museale, posti in una linea continuità pensata per favorire la commistione di funzioni e coinvolgere i visitatori.

Il terzo grado di relazione è rappresentato dagli spazi esterni coperti: lo sbalzo di 9 metri sul fronte genera una piazza coperta, ai lati il tetto si abbassa fino a 2,20 metri per uno sbalzo di tre metri, facilitando l’accesso al punto vendita, oltre a generare un piacevole dehor per consumare i prodotti e socializzare.

Le grandi vetrate lungo tutto il perimetro rendono l’edificio permeabile e pongono le funzioni interne in relazione diretta e continua con l’esterno: invitando alla sosta e alla visita.

 

Il bando di gara chiedeva di ampliare l’edificio esistente alzando un nuovo livello e realizzando una nuova facciata che unisse l’intera superficie. Piuarch ha proposto un progetto nel quale l’intero incremento di volume è stato trasferito a terra, disattendendo totalmente la richiesta. La struttura allungata rende più semplice la visita, la fruizione dei servizi, la comprensione dei percorsi narrativi, lo scambio tra funzioni diverse. Inoltre, l’edificio è privo di qualsivoglia barriera architettonica, sia negli accessi esterni che al suo interno, essendo stato progettato secondo i dettami del Design for All ovvero concepire ambienti, sistemi e servizi fruibili in modo autonomo da parte di persone con esigenze e abilità diversificate

La scelta dei materiali è filologicamente rispettosa del concetto di Malga e manifesta la volontà di ridurre ai minimi termini l’impatto ambientale. Le materie prime sono selezionate tra quelle tipiche del territorio: sia per armonizzare l’estetica alla cultura storica degli edifici che per facilitare l’approvvigionamento e ridurre i costi. La copertura è in lamiera, i rivestimenti in pietra locale e le travi strutturali in legno lamellare.

La nuova Latteria Sociale della Valtellina, caratterizzata dal suo lungo tetto – con le falde che scendono quasi radenti rispetto al suolo – sembra adagiarsi sul naturale sistema di pendenze del terreno: come fosse un cappello, che ripara dalla neve invernale o dal sole estivo.

A segnare ancor di più la scelta di Piuarch di dialogare con il contesto – paesaggistico, storico, culturale, materico – c’è il design dei corpi illuminanti. Le grandi lampade che illuminano e decorano l’interno della latteria traggono ispirazione dalla Culdera, il tradizionale paiolo in rame a forma di campana rovesciata, usato per miscelare il latte vaccino con quello di capra, scaldato dalla fiamma del focolare a legna.