Economia

Ecobonus 120 o meglio ecobonus 85? Mangione, SPI, interviene

L’imprenditore alla testa di SPI Finestra spiega perché l’ipotesi, pur allettante dell’ecobonus 120 pc, possa rivelarsi nella pratica un boomerang per il settore del serramento

Francesco Mangione, alla testa di SPI Finestre, interviene su un dibattito piuttosto caldo ma che circola abbastanza silenziosamente all’interno del mondo del serramento in queste ore: sarebbe meglio l’Ecobonus 120 o l’ecobonus 85 o 75%? L’ipotesi, in apparenza seducente di un extra bonus che potrebbe declinarsi in 100, 120 o anche 110 per cento di detrazione fiscale, come ventilato dal ministro Patuanelli proprio ieri (vedi news), era stata rilanciata anche da Pietro Gimelli, direttore di Unicmi (vedi news). Essa però potrebbe rivelarsi un boomerang per l’intero settore dei serramenti. Mangione spiega perché.

Un po’ come accade all’epoca del primo anno di ecobonus. In una certa regione d’Italia, che non nominerò perché l’adoro, avvenne che l’importo medio degli interventi di sostituzione delle finestre era ben tre volte tanto i costi imputati nel resto del territorio nazionale. C’è chi ci mise tutto dentro: le inferriate, le vasche Jacuzzi ecc. Ahi, i centri edili. Quando la cosa emerse nelle statistiche annue, anzitutto ci andò bene perché rischiammo la cancellazione tout court dell’ecobonus grazie alla mano pesante dell’allora ministro Tremonti. In secondo luogo, vi fu un immediato e silenzioso intervento dell’Agenzia e l’anno dopo, miracolosamente, tutto rientrò in linea nella media nazionale. Ma non è finita qui perché vi è sempre incombente su di noi la minaccia tombale annidata nei cassetti dei ministeri: il Decreto Edifici 2 con i prezzi minimi e massimi dei serramenti al metro. EB

Qui di seguito l’intervento di Francesco Mangione


Ecobonus 120 o ecobonus 1oo?

Dirò apertamente: non sono d’accordo. Mi riferisco alle proposte che si leggono in giro , ad esempio, sottoscrivo quanto dichiarato nella sua intervista a Guidafinestra Pietro Gimelli, ma con un sostanziale distinguo : concordo quasi in tutto ciò che ha affermato Pietro. Il quasi ….si appunta sull’aliquota dell’ecobonus 100/120 dove non sono per nulla d’accordo .

E spiego perché. Se le due ipotesi fossero inserite in un provvedimento di legge, probabilmente il cosiddetto Decreto Maggio, verrebbe annullata la sana competizione che porta il consumatore a valutare, in primis le sue effettive esigenze e poi, a scegliere la migliore offerta qualità prezzo.

Sappiamo bene che un serramento delle medesime dimensioni e con le medesime performance può costare al consumatore 500 euro oppure 3000. Dipende se si tratta di un serramento in PVC di colore bianco, ideale per una onorevole applicazione in un alloggio di edilizia popolare in uno stabile degli anni 60/70, in questo caso 500 euro.
Altra cosa è il medesimo serramento realizzato in acciaio corten o addirittura in lega di bronzo per un appartamento in palazzo storico al centro di Milano o di Roma. In questo caso, 3000 €.

E’ come un orologio da polso, dove la funzione sarà la medesima sia che tu acquisti uno Swatch da 100 euro oppure un Rolex da 10 mila. Nel caso dell’orologio ti dai un budget, guardi il tuo portafoglio e poi decidi. Se qualcuno ti paga l’orologio, la tua scelta non sarebbe ponderata e coerente con le tue vere esigenze.

E poi, ci sentiamo di escludere, casi magari rari, speriamo, dove un venditore di serramenti disonesto induca in tentazione il consumatore, con la proposta: “anziché 10 mila ti fatturo 15 mila e poi ci dividiamo il “bottino “ dei 5 mila extra! Certo è frode allo Stato, ma mai dire mai.

Io ritengo che il limite massimo di bonus debba essere 85%. Naturalmente con tutte le ulteriori modalità affermate da Pietro. In primis, apertura cassetto fiscale mensile e 5 anni di detrazione e limite di 12/18 mesi. Per poi passare al 65%.
“Qualunque cosa” di migliorativo rispetto a oggi, direi, ma SUBITO!! Non possiamo aspettare oltre.

Francesco Mangione, SPI Finestre

a cura di Ennio Braicovich