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Sconto in fattura bis. Francesco Mangione, Spi, fa il punto

L’imprenditore alla testa di SPI Finestre Spa: “il legislatore è consapevole che dopo il flagello del Coronavirus, più che mai è vitale infondere fiducia nel consumatore”

Sconto in fattura bis? E’ questo l’argomento di cui si sta parlando sempre più intensamente in tutti gli ambienti soprattutto dopo la presa di posizione del pentastellato ministro Patuanelli in cui rilancia l’idea dell’ecobonus100pc, e magari, voce sempre più insistente, di un ecobonus120pc (vedi news). Se lo sconto in fattura bis sarà come quello dello scorso anno, il patatrac è assicurato.

Se invece verrà concordato con le forze sociali, potrebbe essere una grande occasione di rilancio delle attività produttive. Specie se sarà strumento semplice, facilmente applicabile e bancabile alla porta di PMI, microaziende, artigiani e rivenditori. Di questa emergente possibilità ha scritto su queste pagine l’ing. Giovanni Tisi indicando la via bancaria come la strada più facilmente attuabile per la cessione del credito (e lo sconto in fattura bis). Sul tema si prepara ad intervenire Unicmi con un documento che vedrà la luce nelle prossime che sostanzialmente sdogana lo sconto in fattura se attuato in maniera rapida, efficace e temporanea.

Qui, Francesco Mangione, al vertice di SPI finestre Spa, imprenditore sempre attento alle dinamiche del mercato, fa il punto su come l’azienda sta cercando di venir incontro alle esigenze dei consumatori e dei suoi rivenditori. A questo proposito è opportuno segnalare che SPI ha stretto un accordo con un operatore finanziario, Credimi, che ha preso corpo nella formula #Credimi FinestraFutura. Si tratta di un piano per assicurare liquidità alle aziende tramite per l’erogazione di un finanziamento fino al 25% del fatturato 2019 con il 90% di copertura del Fondo di Garanzia, ripagabile in 5 anni, senza garanzie. Naturalmente solo per i rivenditori autorizzati SPI. Ma su questo ritorneremo.

EB


Sconto in fattura bis? Un po’ di storia

Francesco Mangione, SPI
Francesco Mangione

Nel secondo semestre del 2019, insieme alle associazioni di categoria, in particolare modo Anfit e Unicmi, mi sono impegnato affinché venisse abrogato l’articolo 10 del decreto crescita, denominato “sconto in fattura “.
Pur avendo sempre dichiarato che l’intento del provvedimento era molto lodevole, sicuramente efficace per il rilancio dell’intera filiera, peccato che il legislatore avesse sottovalutato gli aspetti relativi al “fabbisogno” finanziario delle PMI coinvolte, questa mancanza sarebbe stata deflagrante.
Personalmente ho dedicato, tempo e molte energie in questa battaglia, lo testimoniano i vari interventi: alla Commissione attività produttive alla Camera dei deputati, alla Commissione attività produttive al Senato, al Ministero dello sviluppo economico.
E comunque, sempre dopo avere svolto attività di ricerca, finalizzata a produrre voluminosa documentazione rilevata dai siti di Enea, Agenzia Entrate, ISTAT ecc.
In una prima fase, nessuna delle imprese di filiera aveva indugiato sull’imperativo “Ci chiamiamo fuori “.
Fintanto che, qualche operatore ha deciso di rompere le righe ed “attrezzarsi” per mettere in piedi strategie alternative per l’utilizzo dello sconto in fattura.
Da quel momento, ho valutato che la mia impresa non poteva soccombere, di conseguenza ho attivato il piano B.

Piano B: lo sconto in fattura via Enel X

In data 21 novembre 2019, a Milano presso il Centro congressi di Assago, ho invitato i distributori per illustrare il nostro “pacchetto”, finalizzato alla cessione dei crediti fiscali ecobonus.
Ho individuato, come partner il meglio del meglio ovvero EnelX (gruppo Enel) come soggetto cessionario e la società Deloitte come consulente per la gestione della parte burocratica e per la validazione dei bonus acquisiti da ogni rivenditore.
Il Gruppo ENEL è campione nazionale, prima società per capitalizzazione di borsa e prima utility integrata per capitalizzazione in Europa, rientra nel perimetro dello Stato che tramite il MES detiene la quota di maggioranza relativa.
Deloitte è la prima società di consulenza del mondo, con oltre 240 mila collaboratori.

I risultati ottenuti

Siamo diventati operativi solo una settimana prima di Natale, quando ormai suonava il De profundis per l’articolo 10, come di fatto poi avvenuto.
Ebbene, nelle more oltre 100 partner avevano aderito all’accordo quadro con Enel X e Deloitte, in ragione dei tempi ristrettissimi. Solo 10 di costoro hanno deciso di giocare la partita.
Questi dieci hanno registrato risultati strepitosi. In una sola settimana hanno definito un volume di ordini pari a quello che normalmente raccoglievano in sei mesi.

Questa è la prova provata di ciò che dicevo in premessa, che ho sempre dichiarato pubblicamente in tutte le occasioni, ovvero il legislatore nell’individuare lo sconto in fattura e/o cessione dei crediti fiscali, aveva tracciato il solco per una strepitosa accelerazione nella attività di riqualificazione del patrimonio edilizio, con tutto ciò che ne consegue in termini di investimenti, occupazione, qualità della vita e benefici per l’ambiente.

A mio sommesso parere, sarebbe andato tutto per il verso giusto se il Ministero dello sviluppo economico, avesse organizzato un incontro di confronto con le associazioni di categoria, prima ancora che l’articolo 10 fosse scritto e promulgato, sono certo che in quella sede si sarebbe trovata la quadra.

Da sinistra, Laura Michelini, Francesco e Rocco Mangione, in audizione alla X Commissione della Camera

In effetti , quando poi l’incontro fu organizzato, solo in data 31 ottobre 2019 (dove sono intervenuto a nome di Anfit), il capo della segreteria tecnica del ministero, Daniel De Vito che presiedeva, e dopo aver ascoltato le ragioni di tutti (inclusi i rappresentanti delle multi utility , favorevoli al mantenimento dell’articolo 10 ), ammise con grande onestà intellettuale: “Mi rendo conto che se avessimo fatto a tempo debito questo incontro, l’articolo 10 sarebbe stato formulato in modo diverso”
Io di mio aggiungo: “onore al merito e all’onestà intellettuale “.

Ora lo sconto in fattura bis

In questi giorni, trapelano intenti di ripristino dello sconto in fattura. Sono fiducioso che il legislatore è consapevole che dopo il flagello del Corona virus, più che mai è vitale infondere fiducia nel consumatore e di conseguenza nelle imprese, quindi saprà perfezionare il provvedimento.
Si legga in proposito l’ampio intervento di sabato 25 aprile sul Sole 24 ore di Carlo Messina CEO della più grande banca del paese (clicca qui), in merito alle intenzioni di investire massicciamente a supporto della Green economy.
Per quanto riguarda, la nostra impresa, stiamo continuando a spingere sulla cessione del credito degli ecobonus, seppur con qualche aggravio rispetto allo “sconto in fattura “
Per nostra fortuna, come dicevo prima, ci fregiamo di partner come Enel X e Deloitte, grazie ai quali possiamo dichiarare senza timore di smentita che disponiamo delle migliori condizioni per consumatori e rivenditori.
Lo dichiarano anche i nostri partner che continuano a raccogliere ottimi risultati sul mercato.

Francesco Mangione, SPI Finestre spa

a cura di Ennio Braicovich