Economia

Economia mondiale sotto tensione. L’analisi di CSIL

L’istituto di ricerche economiche e sociali così traccia il quadro macroeconomico nel triennio 2021-2023

Un sintetico ma efficace quadro degli attuali movimenti dell’economia mondiale ci viene offerto a inizio anno da CSIL Milano, apprezzato istituto indipendente di ricerche economiche che offre servizi di ricerca e di consulenza sui processi di sviluppo economico e di impresa e vanta una specializzazione unica nel settore del mobile e dell’arredo. Se lo scorso anno CSIL individuava nell’incertezza il fattore dominante, quest’anno la scena è dominata dalla certezza degli effetti della pandemia. Così CSIL vede il prossimo triennio.(EB)


Nel 2020 l’ economia mondiale registra uno shock dovuto allo scoppio della pandemia da Covid-19. L’emergenza sanitaria e le connesse misure di contenimento hanno generato una recessione globale, che non ha precedenti storici per ampiezza e diffusione rispetto alla quale gli scenari di ripresa sono molto incerti. Si prevede una riduzione in termini reali del PIL mondiale del 4,4% a sintesi di andamenti eterogenei tra i Paesi: i mercati emergenti dovrebbero sperimentare una performance meno negativa di quella dei paesi avanzati.

L’ economia mondiale paese per paese

Tra le economie ad alto reddito si stima che, in generale, l’effetto complessivo della pandemia negli Stati Uniti sia stato minore che in Europa, nonostante il notevole numero di contagi. Lo stimolo fiscale e monetario (superiore a quello attivato durante la crisi del 2008) ha fortemente supportato la domanda, che ha visto anche una ricomposizione della spesa delle famiglie (passando da intrattenimento, turismo e trasporti, ad altri settori quali i prodotti tecnologici e spese per la casa).

In Europa, la pandemia ha avuto impatti economici differenti nei diversi Paesi, e anche le prospettive di ripresa variano notevolmente a seconda del grado di diffusione del virus, del rigore delle misure di sanità pubblica adottate per contenerlo, della composizione settoriale delle economie nazionali e dell’intensità delle risposte politiche nazionali.

La Cina, grazie alla crescita dell’industria, sarà l’unica tra le grandi economie a chiudere l’anno con il segno positivo seppure a un tasso molto inferiore rispetto alle attese pre-Covid.

All’estremo opposto, le prospettive economiche sono peggiorate notevolmente in India, ancora impegnata a cercare di tenere sotto controllo la pandemia e che dunque sperimenterà una tra le peggiori recessioni. Anche in molti altri mercati emergenti, le prospettive continuano a rimanere precarie.

Per il commercio mondiale di manufatti, che già aveva dato segnali di rallentamento nel 2019 a causa delle tensioni commerciali, si prospetta una chiusura d’anno con una flessione di oltre l’8%.

Lo scenario globale dell’ economia mondiale mostrerà un rimbalzo nel 2021 e la crescita proseguirà anche nel biennio successivo. La crescita sarà dunque generalizzata a tutte le principali economie dagli Usa alla Cina ai paesi dell’Unione Europea, ma tali scenari sono soggetti a un grado eccezionalmente elevato di incertezza.

La pandemia potrà anche rivelarsi un acceleratore di processi di delocalizzazione di ritorno, contribuendo ad accrescere progressivamente il ruolo del mercato interno nei vari Paesi e nelle macro-aree di prossimità. Permangono tuttora diversi fattori di rischio, non solo strettamente legati all’evoluzione della pandemia e ai progressi nei vaccini e nelle cure ma anche alla resilienza dei sistemi economici e a ulteriori fattori di incertezza geo-economica (ad es. tensioni USA-Cina, Brexit…).

a cura di EB