Progetti

Finestre a nastro per la nuova sede Gruppo Cap a Milano, progetto Claudio Lucchin

Posata la prima pietra dell’edificio che ospiterà tutte le funzioni del Gruppo Cap la società che gestisce le reti idriche integrate della città di Milano.

Quello che colpisce dei rendering di progetto della nuova sede del Gruppo Cap è la maglia ortogonale delle finestre, in una distribuzione apparentemente casuale sulla superficie dell’involucro. La distribuzione irregolare delle finestre evoca visivamente la conformazione delle reti idriche distribuite sul territorio metropolitano. Pozzi di luce di grandi dimensioni consentiranno il collegamento visivo tra i piani e l’illuminazione nell’area centrale dell’edificio. L’elemento dell’acqua e le connessioni sono stati i temi da cui si è generato il progetto.

Il progetto si inserisce in un contesto residenziale ai margini del parco “La Spezia” a Milano. L’area a disposizione è stata completamente riletta aprendo una grande piazza pubblica all’interno della quale sorge l’edificio.

Un volume monolitico, che si svilupperà per 82.795 metri cubi, caratterizzato da un grande sbalzo evidenzia l’ingresso e al contempo evoca l’immagine dell’arca galleggiante.

Il piano terra raccoglierà le funzioni pubbliche: l’area espositiva, il bistrot, l’asilo nido e sale conferenze mentre ai piani superiori vengono collocati gli uffici dell’azienda.

Martedì 10 dicembre è stata posata la prima pietra e dato ufficiale avvio al cantiere alla presenza di Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, a Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Comune di Milano, Arianna Censi, Vicesindaca Città metropolitana di Milano, Santo Minniti, Presidente Municipio 6, Claudio Lucchin, architetto ideatore del progetto e titolare dello studio CL&AA. Infine, Emiliano Cacioppo, Consigliere delegato CMB, Società cooperativa Muratori e Braccianti, che curerà tutte le fasi di costruzione.

Progettato dallo Studio CL&AA Claudio Lucchin e Architetti Associati, selezionato fra oltre 30 progetti internazionali, l’edificio è concepito secondo i più moderni criteri di sostenibilità e risparmio energetico: un progetto che trae ispirazione dal profondo significato che l’acqua ha da sempre per la vita delle persone e delle comunità e che proprio alla comunità intende restituire valore attraverso un intervento che, riqualificando l’intera area tra la stazione di Romolo e la cascina Moncucco, darà vita a una vera e propria piazza d’acqua, un luogo di aggregazione aperto a tutta la cittadinanza milanese.

I lavori sono realizzati da CMB spa, impresa edile presente in Lombardia da oltre 100 anni, che curerà tutte le fasi di cantiere. Avviati nell’ottobre 2018, i lavori, che avranno una durata complessiva di circa due anni, hanno comportato la demolizione del vecchio capannone per lasciare posto agli scavi e al posizionamento dei pali interrati lungo tutto il loro perimetro. Ora si parte con la fase di costruzione vera e propria dell’edificio.

Caratterizzata da 11.250 metri quadrati di superficie, distribuiti su sei piani e suddivisa in ambienti diversi tra loro, la nuova sede ospiterà oltre 400 dipendenti e comprenderà open space, uffici, laboratori, una caffetteria aperta a tutti, un’expo area, un asilo nido non esclusivamente aziendale e un auditorium. Il principio base sarà quello della combinazione tra strutture modulari, open space e aree delimitate da utilizzare a seconda delle specifiche attività da svolgere in linea con le tendenze dello smart working.

La nuova sede di Gruppo CAP rappresenta simbolicamente un patto tra il gestore del patrimonio idrico e la popolazione, commenta Claudio Lucchin. L’idea della cura e della distribuzione dell’acqua e il concetto di interconnessione sono stati alla base del progetto: l’arca vuole essere un edificio privo di barriere fisiche e visuali verso la strada, un edificio aperto che dialoga con la città e la cui funzione pubblica traspare dall’apertura del piano terra, ove si insedieranno funzioni aperte al quartiere e ai suoi abitanti”.

Tra queste la più importante sarà l’auditorium che avrà una capienza di 200 persone e che, affacciandosi direttamente sulla piazza, sarà uno spazio a disposizione della collettività.  Ma non è tutto. Il tema della relazione col territorio e con la comunità, da sempre alla base dell’azione di Gruppo CAP: nel Parco La Spezia è stato posizionato un punto informativo sul progetto e uno spazio di incontro con gli abitanti della zona che diventerà l’hub di iniziative che presto coinvolgeranno tutto il quartiere. Al suo interno inoltre sarà a disposizione il video render del progetto a cura di Luca Stortoni (Paris Render).

Il nuovo headquarters di Gruppo CAP sarà un edificio aperto alla comunità che non segue la verticalità dei building della nuova Milano, quanto piuttosto uno sviluppo orizzontale, proprio per inserirsi nell’equilibrio di un quartiere prevalentemente residenziale. In una logica di condivisione, ai cittadini saranno fornite tutte le informazioni sugli aspetti di sicurezza che coinvolgono i lavoratori, i dettagli sull’impatto ambientale dei lavori, le emissioni di CO2 e di polveri, l’uso dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti in tutte le fasi della costruzione.

Al di là della progettazione architettonica, il proposito di evidenziare il valore sociale dell’azienda si concretizza in un accurato piano energetico, che si avvale delle migliori innovazioni tecnologiche sul fronte della sostenibilità, facendone un modello di costruzione a zero emissioni e zero energia. Cosa che permetterà, secondo le aspettative del committente e dei progettisti, di ottenere il certificato Leed Gold, importante riconoscimento sul fronte della certificazione green.

A partire dal sistema di riscaldamento e raffreddamento per il quale verrà utilizzata l’acqua di prima falda, per evitare l’impiego della preziosa acqua potabile, con una termoregolazione ad aria controllata che consente un’ottimale gestione delle temperature. Ciò permetterà di raggiungere livelli elevati di comfort termico durante il periodo di utilizzo, riducendo anche il fabbisogno di energia primaria grazie all’uso corretto delle risorse naturali.

 

a cura di Olga Munini