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Governo verso Green New Deal. Ecobonus rafforzato?

Anche con l’appoggio della Commissione europea il Governo Conte si avvia verso un programma di investimenti verdi che comprenderebbero una forte spinta verso le energie rinnovabili e l’economia circolare, la riqualificazione energetica di edilizia privata e pubblica con particolare accento per le scuole, e la revisione dell’articolo 10 de Decreto Crescita

Il piano del Governo verso un Green New Deal sta prendendo corpo. L’espressione era stata citata più volte all’interno delle dichiarazioni programmatiche del primo ministro Conte facendo riferimento al New Deal, cioè al grande piano di investimenti pubblici varato negli anni Trenta dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt per uscire dalla Depressione. In questi giorni si stanno intensificando le notizie per un Green News Deal italiano. Sarebbe un vasto piano pluriennale di investimenti verdi (si parla di 50 miliardi di euro su 15 anni) sulle energie rinnovabili, di una grande spinta verso l’economia circolare, di rilancio della riqualificazione energetica di edilizia privata e pubblica con particolare accento per le scuole, e di revisione dell’ articolo 10 del Decreto Crescita. Cominciamo da questo argomento di grande importanza per le aziende del Sistema Casa.

L’idea che sta affiorando è quella di anticipare fortemente la tempistica prevista dall’articolo 10 del Decreto Crescita nel caso di cessione del credito per gli interventi di ecobonus in cui il cliente desidera lo sconto immediato in fattura. Anziché detrarre il credito di imposta su cinque anni suddiviso in cinque rate di pari importo, il fornitore (impresa edile, serramentista, rivenditore,…) dell’intervento di riqualificazione energetica degli edifici e di impianti fotovoltaici, potrebbe già cominciare a dedurre il credito a partire dal secondo mese successivo a quello della concessione.

L’ipotesi ricalca quanto prospettato a fine luglio dal senatore Stefano Patuanelli del M5S, ora ministro dello Sviluppo economico, con una proposta di disegno di legge (vedi news). Il tutto rimane ancora però poco chiaro. E poi su questo fronte occorrerà sentire l’opinione del neoministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri. Il quale sta sondando la Commissione europea per cogliere la disponibilità verso un Piano ambientale che finanzierebbe il Green New Deal e che sarebbe fuori dai vincoli di bilancio. Siccome la Germania sta facendo lo stesso per uscire dalle secche della recessione in cui sta piombando, il momento appare favorevole per una grande svolta verde del Paese. La stessa presidente designata della Commissione europea Ursula von der Leyen è molto disponibile per le politiche a difesa dell’ambiente e si è detta pronta a presentare un Green New Deal europeo con la mira di ridurre a zero le emissioni di CO2 dell’Unione entro il 2050.

Tornando al nostro Green New Deal, il piano contemplerebbe un forte impulso alle energie rinnovabili, una grande spinta verso l’economia circolare, di rilancio della riqualificazione energetica di edilizia privata e pubblica con particolare accento per le scuole, riduzione delle agevolazioni fiscali per le tecnologie inquinanti e rafforzamento dell’ecobonus. Staremo a vedere.

a cura di Ennio Braicovich