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Il BIM declinato per i produttori di facciate e serramenti

Building Information Modelling: primo passo di un lungo percorso iniziato con il Seminario di martedì 22 organizzato da Nuova Finestra e GuidaFinestra

 “Siamo in ritardo con il BIM. Dobbiamo metterci subito all’opera” affermava il tecnico di un gammista dell’alluminio mentre il serramentista del settore legno puntualizzava: “Finalmente ho colto che cosa sia e come posso iniziare a muovermi senza perdite di tempo”. “In un mondo solitamente molto chiuso sono stato sorpreso dalla mole delle informazioni messe a disposizione con generosità dal progettista Aiola e dall’azienda Italserramenti” rifletteva un accessorista.  Dal canto suo il direttore tecnico di un gammista dell’acciaio metteva in luce: “Bravi i professori del Politecnico Pavan e DI Giusa e la docente Villa a trasmettere informazioni complesse in maniera semplice e facilmente comprensibile” mentre il numero uno di un noto brand dell’alluminio siglava: “Anche se noi siamo pronti, qui si è colto che cosa significa il BIM nella pratica quotidiana e che effetti esso produce lunga la filiera delle costruzioni”. Questi i primi commenti colti al volo al termine del primo Seminario sul BIM organizzato da Nuova Finestra e GuidaFinestra e moderato da Ennio Braicovich, cui hanno preso parte una trentina di esponenti di aziende dei settori metallo, pvc e legno.

Ma che cosa è il BIM? Anzitutto non è un bel render ovvero un bel disegno tridimensionale a colori. Anche se è anche questo. La definizione più consona come ha messo in luce il prof. Alberto Pavan, è quella di piattaforma digitale che consente attraverso la virtualizzazione degli componenti edilizi, diventati BIM Objects, una miglior conoscenza del progetto di un edificio, la sua modellizzazione, la gestione delle interferenze e delle incoerenze, l’estrapolazione delle quantità impiegate, il coordinamento documentale. E che poi consente al gestore del processo la simulazione: ovvero indagare “il che cosa succede se” con una maggiore libertà e flessibilità rispetto ai metodi tradizionali individuando le soluzioni più opportune. Per tutti gli operatori cambia il modo di entrare nel mercato. Così appaiono nuove figure professionali come il BIM manager che al servizio del committente o dell’impresa è la figura professionale che mette in pratica il BIM. Del suo ruolo ha dato conto l’ing. Matteo Giani, lui stesso BIM manager, figura che determina le regole che devono essere applicate tenendo conto delle diverse esigenze di progettisti, imprese e fornitori con il vantaggio che “Il BIM ti permette di gestire l’informazione una e una sola volta e non ti consente di barare”.  

Il BIM è stato recentemente utilizzato per riqualificare energeticamente il patrimonio scolastico esistente del Comune di Melzo, nei pressi di Milano, caso illustrato dall’ing. Valentina Villa, docente a contratto del Politecnico milanese. I ricercatori del Poli hanno analizzato le quattro scuole melzesi, creato un archivio documentale di base, verificato le condizioni energetiche e prestazionali degli edifici, e quindi hanno estratto le tavole di progetto e redatto i capitolati e i computi, le diverse ipotesi di lavoro di riqualificazione energetica con la relativa valutazione delle spese attuali e di quelle stimate, le schede tecniche per i bandi di gara e il capitolato prestazionale.

Daniele Aiola e Alessandra e Roberto Galli hanno testimoniato che cosa il sia il BIM in pratica per il produttore di facciate e serramenti. Un percorso tortuoso, pieno di inciampi ma che alla fine dovrebbe portare a più di una soddisfazione. “Non tornerei più indietro al 2D neanche se mi pagassero” ha esclamato Aiola riferendosi alla modellazione tridimensionale che, come detto poco sopra, è solo una parte del BIM.

Il progettista ha dato conto con schiettezza della storia del BIM sviluppato per conto del serramentista Gualini di Bergamo che ha dovuto progettare sotto BIM le facciate continue per il Padiglione Italia all’Expo 2015 come richiesto dallo studio Nemesi.  

Come il produttore di serramenti può affrontare il BIM? Ne hanno dato testimonianza Alessandra e Roberto Galli di Italserramenti, un’azienda tra le prime cinque produttrici di serramenti in legno, legno-alluminio e vetro-legno in Italia. Entrambi  hanno sottolineato come il BIM sia sempre di più richiesto a chi esporta e negli appalti ma il BIM è anche una scelta di marketing che contribuisce a qualificare e far distinguere l’azienda agli occhi di progettisti e imprese.

Le conclusioni al prof. Giuseppe Di Giuda con la relazione “Il BIM -Strumenti, Piattaforme e Ambienti BIM
Software BIM-Oriented BIM Library – Open BIM” a cominciare dalla domanda consapevole “Che cosa è il BIM” fino ai suoi punti forti (riduzione di sprechi e rilavorazioni, miglior organizzazione della produzione,  rappresentazione digitale ma altamente realistica dell’opera fino alla modellazione BIM), chiarendo alcune distinzioni di base: “Nelle applicazioni di progettazione BIM attualmente in uso sono inclusi servizi che consentono di svolgere compiti specifici tramite uno strumento e che forniscono anche una piattaforma per la gestione dei dati all’interno di un modello con scopi diversi. Altre applicazioni offrono la possibilità di gestire i dati in modelli diversi, ossia in un ambiente BIM”. Laddove gli ambienti BIM “permettono di veicolare forme molto più ampie di informazioni rispetto a un modello di dati, per esempio video, immagini, registrazioni audio, e-mail e molte altre forme di dati che sono necessari per la gestione di un progetto”. Infine una case history adeguata all’audience: 100 11th Avenue, New York dove il BIM ha facilitato significativamente progettazione, analisi e prefabbricazione di un complesso sistema di facciate continue firmato Jean Nouvel. Un’opera importante che testimonia come una lunga marcia inizia sempre con un piccolo passo.

(eb)