Attualità

Incidenti da cancelli. Altri tre a Savona, Trapani e Trento

Cadono altri cancelli. Travolti rispettivamente un bambino, un’ottantenne e un giovane installatore

I cancelli continuano a cadere in questo paese. Avevamo appena dato la notizia del crollo di due cancelli che altre notizie di incidenti simili o quasi ci sono pervenuti. Per fortuna, niente morti ma certamente gravi traumi fisici e shock psicologici sì.

Il più grave sembra essere al momento quello avvenuto nei pressi di un’abitazione vicino a Trento, esattamente a Villazzano, sulla collina est del capoluogo. Si tratterebbe di un incidente sul lavoro, secondo quanto riporta il Dolomiti. Un installatore di 33 anni stava montando un cancello pesante 200 chilogrammi quando il manufatto si è ribaltato e lo ha travolto. Comunque l’installatore ha riportato un grave trauma alla schiena, come gli è stato diagnosticato all’Ospedale Santa Chiara di Trento. Sul luogo dell’incidente, oltre ai paramedici, sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. La dinamica dell’incidente non è ben chiara ed è al vaglio delle autorità.

Il secondo incidente è avvenuto a inizio ottobre a Castelvetrano, nella frazione balneare di Triscina, vicino a Selinunte e a 90 chilometri da Trapani. Protagonista involontaria dell’incidente un’anziana signora di 85 anni che, cercando di chiudere un cancello, ne è stata travolta. Pare che sia ceduto un supporto superiore del manufatto, così scrive il Giornale di Sicilia, edizione di Trapani, attaccato dalla salsedine. La donna è stata subito soccorso da vicini e quindi dal 118 ed è stata trasportata in codice rosso al più vicino ospedale. Se la caverà nonostante il politrauma.

Il terzo incidente ha coinvolto un bambino di 10 anni ed è successo a Cengio, in alta Val Bormida, provincia di Savona. Il cancello si è rovesciato addosso al ragazzino quando questi lo stava chiudendo manualmente. Liberato a fatica dalla mamma che era nei pressi, il bambino è stato portato all’ospedale Gaslini di Genova per i controlli del caso. Nonostante il politrauma se la caverà. Non sono note le caude dell’incidente.

Tre + i due di cui abbiamo già dato notizia fanno un totale di cinque incidenti nel giro di due settimane dovuti a cancelli che cadono. Ci sembra francamente un po’ troppo. Questa sequenza e tutti gli altri incidenti di cui riportiamo con assiduità impongono la necessità di garantire la massima sicurezza dei cancelli sia privati che pubblici.

Guidafinestra.it monitora tutti gli incidenti che coinvolgono cancelli e chiusure in genere per realizzare un Osservatorio permanente sulla sicurezza dei cancelli. Il fine è duplice: stimolare nel settore la massima attenzione al rispetto delle normative e segnalare agli utenti finali la necessità di porre la massima cura in strutture che, se non adeguatamente manutenute, possono rivelarsi pericolose e di rivolgersi ‘pertanto a personale specializzato.

In Italia, ogni anno, diverse decine di persone, in genere anziani, bambini ma anche adulti, rimangono gravemente ferite o addirittura muoiono a causa del ribaltamento o del malfunzionamento dei cancelli. Diverse le possibili cause del fenomeno: errata progettazione, costruzione, installazione o più semplicemente carenza o assenza di cura e manutenzione. L’Osservatorio Permanente Cancelli intende denunciare una situazione indegna di un Paese civile e spingere le Autorità competenti, le Associazioni dei consumatori, le Associazioni di settore a introdurre regole che facciano cessare una tragedia purtroppo continua.

E’ da segnalare al riguardo che è appena partito in sede UNI un gruppo di lavoro (GL13) per giungere a una norma sulla qualificazione degli installatori di chiusure manuali e motorizzate su proposta di ACMI (vedi news) cui hanno aderito anche il Consorzio Fabbri Confabit e l’ACPSI, Associazione Cancelli e Porte Sicuri.
Base dei lavori è la “Guida alla posa e manutenzione delle chiusure tecniche e manuali e motorizzate” elaborato dall’arch. Mario Sanvito su incarico di Acmi.

Foto: un cancello di una scuola elementare caduto a terra ferendo una maestra. Fonte: La Nuova Sardegna