Economia

MADE dopo MADE. La fiera che verrà

L'ottava edizione di MADE expo 2017, pur soffrendo - e i numeri del comunicato finale sono lì a dimostrarlo - si porta a casa un risultato tutto sommato molto dignitoso. Soddisfazione tra gli espositori.

Così siamo giunti all’ottava edizione. Non sembra vero. Solo 10 anni fa iniziava con grandi speranze l’avventura del Salone milanese dell’Architettura, del Design e dell’Edilizia. In mezzo, tra ieri e oggi, c’è stato lo tsunami che continua a far male. Una fiera è sempre lo specchio del suo settore. Non c’è scampo. Se l’edilizia non ride, la fiera di riferimento non può essere allegrissima. Così è stata la ottava edizione di MADE expo 2017. Un‘edizione che, pur soffrendo – e i numeri del comunicato finale sono lì a dimostrarlo (vedi news) – si porta a casa un risultato tutto sommato molto dignitoso. Anche se con meno visitatori e meno espositori dell'edizione 2015.

Mancavano i sistemisti dell’alluminio, dell’acciaio e del pvc, anzitutto. E nonostante la loro assenza, sono stati bravi i produttori di impianti e macchine a far venire in massa i serramentisti. Mancavano all’appello pure gli accessoristi, il mondo del vetro, come pure le chiusure tecniche e le automazioni di cui siamo, dopo la Cina, produttore mondiale. In sostanza, non un gran risultato.

Ma, al di là delle cifre, quale è stato il sentiment colto nei padiglioni, nei corridoi e negli stand? Nonostante tutto, ci sono pochi dubbi. Ebbene, il sentiment è stato in generale positivo, a volte anche molto positivo. Lo dimostrano le interviste da noi fatte nelle ultime ore del Salone nei padiglioni che hanno accolto serramenti, facciate, vetri, schermi e chiusure. Che complessivamente contano almeno per metà dello spazio espositivo. Il che non è poco. 

L’altro dato che emerge e che fa di MADE expo 2017 un’edizione unica è la predominanza del prodotto finito proprio nei padiglioni citati e che riempie il vuoto lasciato da altri. Dominano oramai la distribuzione, la rivendita, la sala mostre, il punto vendita (chiamatelo come volete) quali interfacce con il cliente finale.

L’edizione 2017 ha rappresentato per tanti motivi un punto di svolta che, se gestito bene, potrebbe portare a sviluppi positivi per tutti: le aziende, i visitatori, la filiera dell’edilizia.

Ora si tratta di ricomporre gli elementi di un puzzle che si sono dispersi nel tempo. Dai serramenti alle chiusure, dagli schermi e dai vetri alle facciate continue, dagli accessori alle automazioni. Dalle produzioni industriali a quelle artigianali. Esistono grandi eccellenze sul territorio che meriterebbero quel palcoscenico unico che solo la calda esperienza dei padiglioni di una fiera e gli incontri tra persone, de visu, possono dare. Senza nulla togliere all’efficacia del mondo digitale.

Ne abbiamo avuta la riprova girando per i padiglioni, visitando centinaia di stand e organizzando il Forum Involucro e Serramenti: un mare di relazioni su un’ampia varietà di temi scelti per i professionisti dei serramenti, delle facciate, dei vetri e delle chiusure, oltre 40 relatori,  dove 1300 partecipanti hanno preso parte a un evento che ha dato conto della grande professionalità acquisita dal settore e dell’incredibile contenuto materiale e immateriale dei prodotti.

L’ampio comparto dei serramenti, delle chiusure, degli schermi, dei vetri e delle facciate ha fatto in quarant’anni progressi da gigante. L’accenno ai 40 anni non è casuale perché 40 anni fa, a febbraio 1977, veniva pubblicata la prima copia di FINESTRA. In 4 decenni, i suoi 434 numeri (fino ad oggi) hanno accompagnato l’industria e l’artigianato in un processo di crescita senza eguali, attraversando anche momenti difficilissimi. E come dimenticare Guidafinestra, nata proprio 10 anni fa.

Il nostro orgoglio è proprio questo: esser stati, giorno dopo giorno, testimoni di 40 anni della storia di un settore e d’aver contribuito, assieme a tanti altri, in maniera significativa alla sua crescita professionale. Lasciatecelo dire: tanti sono diventati imprenditori di successo leggendo fin da piccoli, negli uffici o nell’officina di papà, la loro rivista. Lunga vita a Nuova FINESTRA!

Ennio Braicovich