Manleva per prodotti non a norma: serve veramente?

Talvolta architetti e designer richiedono dei prodotti non a norma. Basta una lettera di manleva per essere esonerati da ogni responsabilità? Il caso non è così semplice, risponde l’avv. Filippo Cafiero in occasione di un meeting di Confartigianato Sondrio rivolto a serramentisti del legno e del metallo.

Quanto tutela il produttore una lettera di manleva?  Talvolta architetti e designer richiedono dei prodotti non a norma. Basta allora una lettera di manleva per essere esonerati da ogni responsabilità? Tanti credono che basti una lettera di manleva per essere a posto con la legge. A queste domande così frequenti risponde l’avv. Filippo Cafiero, esperto tra i maggiori in tema di Regolamento Prodotti da Costruzione n. 305/2011, spesso presente agli incontri organizzati da Nuova Finestra e GuidaFinestra.

La domanda è stata posta da Barbara Ramaioli, presidente nazionale di Confartigianato Carpenteria Meccanica che rappresenta i carpentieri metallici e i serramentisti del metallo, in occasione dell’incontro organizzato da Confartigianato Sondrio a metà luglio su contratti, prezzi e responsabilità dei serramentisti. Barbara Ramaioli è a capo di un’azienda di carpenteria e serramenti.

Basta una lettera di manleva?

Domanda: Io sono serramentista in alluminio. Mi capita che gli architetti e designer mi chiedano dei prodotti che non sono del tutto a norma, dei paravento ad esempio. Come possiamo tutelarci in questo caso? Noi diciamo che il paravento non è a norma, ma il professionista lo vuole così. Basta una semplice lettera di manleva per sollevarsi da responsabilità?

Cafiero: No, Assolutamente. Qui si apre un tema articolato che è quello delle responsabilità.

Il fabbricante non si libera da responsabilità con la manleva, cioè con una dichiarazione pura e semplice fatta firmare.

Il caso del consumatore

Sempre per quel discorso fatto poco fa sul consumatore, se il mio prodotto è destinato al consumatore, Il tribunale dirà che il consumatore deve comprendere la liberatoria che gli è stata proposta. In questi casi, per comprensione non si intende la capacità di intendere cosa è scritto in lingua italiana ma di capire a che cosa si va incontro.

Allora, se io voglio una vera liberatoria, la devo impostare in maniera diversa: devo informare sui rischi a cui si va incontro. Devo informare preventivamente sulla violazione della legge. Devo informare che quello che mi si chiede è contrario a quello che prevede la legge. A quel punto io non accetto la firma per presa visione o per ricevuta, ma voglio che mi si dica espressamente “consapevole di quello che mi hai scritto ti dico di farmi ugualmente quello che ti ho chiesto”.

Informare sui rischi

Nella maggioranza delle liberatorie da responsabilità l’orientamento generale è che l’assenso venga ripetuto più volte e questo basta a molti. Io dico, invece, che chi mi dà la liberatoria deve essere consapevole non del fatto che io gli stìa chiedendo una liberatoria ma che egli deve essere consapevole che c’è un rischio e che lui se lo assume. Quindi, il rischio glielo devo spiegare. Se fate così, vedrete che la liberatoria il consumatore non ve la firma.

Il caso del tecnico

Quando c’è di mezzo un tecnico, come in questo caso, io voglio che il tecnico mi scriva che le caratteristiche del prodotto che lui mi chiede sono difformi dalla legge per ragioni tecniche che lui ha valutato nel suo progetto. Il che significa che lui si accolla tutti i rischi. Fate attenzione: perché la legge dice che quando viene commissionata un’opera che ha dei vizi tecnici, il fabbricante deve segnalarli. E allora cosa devo fare? Devo spostare l’attenzione dalla responsabilità (perché sarebbe riduttivo e non verrebbe accettato in tribunale) alla competenza tecnica della scelta. Perché nella legge italiana la responsabilità è rapportata alla competenza tecnica.

Spostare l’attenzione sulle caratteristiche tecniche

Quindi, se quella assunzione di responsabilità mi viene dal soggetto tecnicamente competente che sa che c’è un aspetto tecnico in valutazione, io sono più tranquillo. In caso contrario, tale manleva o liberatoria non la consiglio perché non esonera da una causa. Quindi, in sintesi, il consiglio è spostare l’attenzione dall’assunzione di responsabilità alle caratteristiche tecniche. Quello che mi chiedi è al disotto dello standard qualitativo o tecnico normato? quello che mi chiedi è fuori dallo standard? Bene, tu me lo chiedi non assumendoti la responsabilità di quello che avviene ma assumendoti la responsabilità tecnica della tua scelta tecnica. E visto che sei un tecnico lo puoi fare.

Si conclude così la serie di quattro domande&risposte a complemento dell’intervento dell’avv. Filippo a Confartigianato Sondrio. La serie è composta dalle seguenti parti:

Il prodotto unico, il serramentista e il progettista

Preventivi serramenti e prezzi volatili. Il legale consiglia…

Prezzi materie prime e serramenti. L’avvocato, il cliente e il serramentista

Manleva per prodotti non a norma: serve veramente?

 

a cura di EB