Porte tagliafuoco. Bene la Circolare, però… così la Direzione ACMI

La Circolare del Ministero dell’Interno amplia considerevolmente l’ambito di applicazione della marcatura CE sulle porte tagliafuoco esterne ma occorre meglio definire alcune procedure, così si esprime l’associazione delle chiusure tecniche

Il mercato delle porte tagliafuoco è in subbuglio dopo la pubblicazione (vedi news) della Circolare dei Vigili del fuoco sulle nuove regole le porte tagliafuoco interne ed esterne. Ad esprimersi ufficialmente per prima, a caldo, è la Direzione di ACMI, l’associazione delle chiusure tecniche che contempla al proprio interno una Divisione tagliafuoco cui si è aggiunta ultimamente una Divisione Installatori e manutentori di porte tagliafuoco. La rapida nota è stata redatta congiuntamente, in attesa di (una molto probabile) convalida associativa, da parte del presidente Nicola Fornarelli e del responsabile Divisione Tagliafuoco Gianrico Delfino. Nella nota un generale apprezzamento per il documento della direzione dei Vigili del Fuoco e l’evidenziazione delle due novità più significative contenute in essa. Tuttavia è evidenziata anche la necessità di una maggiore chiarezza procedurale . Ecco la nota:

“La novità più importante contenuta nella Circolare del Ministero dell’Interno è la definizione di porta per uso esterno, ove si cita esplicitamente il caso di porta che separa un locale climatizzato da un locale non climatizzato. È chiaro che questa definizione amplia di molto il campo di applicazione della marcatura CE. Riteniamo si possa affermare che la percentuale di porte pedonali tagliafuoco soggette a marcatura CE diventa numericamente importante e non marginale, come si riteneva in precedenza.

Riteniamo comunque che la scelta finale, su questo aspetto, sia di competenza del progettista, che dovrà applicare, con la massima correttezza, i dettami delle norme e della circolare dei VV.F.

L’altro aspetto di rilievo è la possibilità di poter commercializzare porte con doppio uso (esterno e interno). Questa necessità era stata proprio evidenziata da ACMI negli incontri con le autorità competenti nei mesi scorsi e richiederà una messa a punto procedurale da definire nelle prossime settimane.”

a cura di Ennio Braicovich