Economia

Russia – Ucraina: prospettive per il mercato serramenti

Il conflitto tra Russia e Ucraina anzitutto pone in modo drammatico il problema della mancata politica energetica dell’Unione Europea e la nostra dipendenza dalla Russia. Il cambiamento dello scenario impone la revisione delle strategie delle aziende.

Lo scontro tra Russia e Ucraina anzitutto pone in modo drammatico il problema della mancata politica energetica dell’Unione Europea (vedi anche news).

La nostra dipendenza dalla Russia

Due i dati principali:

a) 40% delle importazioni di gas naturale della CEE proviene dalla Russia

b) la Russia copre il 55% del fabbisogno industriale europeo.

(nell’immagine, la rete di gasdotti e oleodotti proveniente dalla Russia. Fonte Meteoweb.eu)

L’Italia importa dalla Russia il 41% del gas naturale e il 25% dell’alluminio. Importa pure decine di migliaia di tonnellate di acciaio da Russia e Ucraina. Il gas naturale prodotto in Italia non va oltre il 6% della domanda. La produzione di alluminio si ferma a 47 mila tonnellate, pari al 2,5% dei consumi. Questa produzione è legata al riciclaggio degli imballaggi in alluminio.

L’importazione in Italia di profili pvc proviene principalmente da Germania, Austria, Polonia e Romania.

L’Italia potrebbe essere autosufficiente per il fabbisogno di legno. Ma in realtà è il 5° importatore di segati di latifoglie e il 7° importatore di segati di conifere (62% dall’Austria).

Nella realtà non lo è per dimensioni lotti idonei e per struttura (proprietà bosco frammentate, non gestione, mancanza viabilità e scarsa imprenditorialità delle aziende forestali.

Non è il momento di chiedersi: COSA FARE? Piuttosto tutti gli operatori del settore serramenti devono PORSI NUOVE DOMANDE!

Rivedere il piano marketing

La nuova situazione impone di ripensare e riscrivere il piano marketing, se presente in azienda, costruito per il triennio 2022-2024. È chiaro che non si possono formulare ipotesi sulla base dell’andamento degli ultimi anni.

Suggerisco di:

  • Iniziare a costruire filiere (alleanze/collaborazioni) per competere meglio, con più forza.
  • Migliorare il livello di management delle aziende (di produzione e distribuzione). Ancora più di ieri non basta più sapere fare il prodotto. Ora diviene indispensabile sapere far comperare il prodotto.
  • Accorciare i canali di vendita (produttore-venditore-rivenditore-cliente finale).
  • Utilizzare le molte opportunità offerte da internet.
  • Prendere in considerazione il franchising. Guardatevi attorno e contate le catene franchising legate all’abbigliamento (ad es. Intimissimi, Calzedonia, Yamamay, MaraDiva, Camomilla). Per il comparto serramenti vi invito a visitare il sito tryba.com, azienda che conta più di 200 punti vendita nel suo franchising.

Concordo che il programma indicato ha un “neo”: la dimensione media degli operatori economici deve crescere. Ma questo fatto rappresenta un’opportunità per le associazioni di categoria. Osservate da vicino il successo di cooperative e consorzi del settore agricoltura.

Vladimiro Barocco, StudioCentro Marketing

Qui gli interventi dell’esperto di marketing

 

a cura di EB