Economia

Serramenti: cauto ottimismo 2021. E prevale l’infisso in pvc

Il Rapporto Unicmi 2021 sull’involucro edilizio: “Moderato ottimismo per il mercato dei serramenti”

I serramenti in pvc, da tempo al primo posto sul mercato italiano in termini di quantità, ora salgono per valore al primo posto a pari merito con quelli in alluminio e si apprestano a superare questi ultimi. Il sorpasso è oramai prossimo. Certamente rimane il problema dei margini notoriamente più risicati nel campo dei serramenti polimerici ma tanto è che ora questi sono sul podio per quantità e per valore. E’ questo uno dei dati che spicca di più nel sempre interessante “Rapporto Unicmi 2021 sul mercato italiano dell’involucro edilizio SERRAMENTI e FACCIATE CONTINUE – Numeri e prospettive del mercato delle facciate e dei serramenti” (clicca qui). Un Rapporto rilasciato dall’Ufficio Studi Economici di Unicmi e presentato dal coordinatore scientifico prof. Carmine Garzia.

Spiega il Rapporto: “Dal 2014 è in atto un processo di radicale cambiamento delle quote di mercato (in valore) dei tre principali materiali utilizzati per produrre serramenti (alluminio, legno e PVC) sia nel segmento residenziale sia in quello non residenziale (escludendo dal calcolo le facciate continue). I serramenti in PVC sono stati caratterizzati da una significativa crescita passando da una quota di mercato del 27% nel 2015 ad una quota di mercato del 35% nel 2019 (Figura in alto) grazie alla penetrazione nel segmento del residenziale recupero, dove hanno una posizione di leadership assoluta”.

Serramenti in Italia in quantità 2020

E prosegue: “Tuttavia nei prossimi due anni la quota di mercato dell’alluminio è destinata a stabilizzarsi attorno al 35% per effetto di una sempre maggiore penetrazione del PVC non solo nel mercato delle ristrutturazioni residenziali, ma anche nel segmento premium delle nuove costruzioni abitative e nel segmento non residenziale. L’analisi delle quote di mercato in volumi conferma la leadership dei serramenti in PVC, che sono diventati leader di mercato in termini di unità finestre vendute con una quota 41% in volume, seguono i serramenti in alluminio con una quota del 33% e quelli in legno con circa il 26% delle unità vendute”.

Dove tira il vento del mercato dei serramenti

Carmine Garzia
Carmine Garzia

“Moderato ottimismo per il mercato dei serramenti” è questa la sintetica analisi del prof. Carmine Garzia, coordinatore scientifico dell’Ufficio Studi Economici di Unicmi presentando le prospettive per il 2021 (vedi news). Da un lato l’anno passato è stato duro ma meno del previsto e si chiude con un bilancio tutto sommato ragionevole vista la crisi pandemica.

Spiega Garzia: “Vediamo i dati: il PIL è sceso dell’8.9% (le previsioni in primavera erano catastrofiche), gli investimenti nelle costruzioni scendono del -6,5%. Il vero problema è la risalita che si sta manifestando lenta: il PIL dovrebbe crescere del 4,1%, un rimbalzo molto modesto, mentre gli investimenti nelle costruzioni dovrebbero crescere del 3,6%. Il messaggio per i serramenti è tutto sommato positivo: globalmente ha perso del 7,7% nel 2020 e quest’anno crescerà del 3,9-4%”.

Queste cifre potrebbero crescere ulteriormente se la macchina economica si mettesse a funzionare nel verso giusto. Ad esempio, se il segmento trainante della serramentistica che è il mercato del recupero residenziale approfittasse in appieno degli incentivi fiscali dell’ecobonus, del bonus casa e del superbonus, della ripresa dei consumi e degli investimenti delle famiglie. E poi c’è da mettere in conto la ripresa dell’edilizia non residenziale, del commerciale, del terziario.

Serramenti: chi sale e chi scende? E perché?

Guidafinestra:Colpisce il fatto che esistono aree del mondo del serramento che in un periodo durissimo performano meglio di altre. Perché?

Garzia: “C’è chi performa meglio e chi performa peggio. Ad esempio, va bene chi si è organizzato con un modello di business destinato a servire in maniera puntuale, con una logistica adeguata, il mercato residenziale retail.”

Guidafinestra: Cessione del credito/Sconto in fattura: i due termini non sono emersi nel corso della conferenza di presentazione del Rapporto né compaiono in esso. Eppure, “tutta la città ne parla”. Essi sono, piaccia o non piaccia il leit motiv del mercato dei serramenti 2020 e 2021. Dietro questi due termini v’è la problematica del finanziamento del consumatore che è emersa accanto a sistemi più classici e noti. Omissione freudiana o altro?

Garzia: “Non ne abbiamo parlato perché non erano oggetto dello studio. E’ vero che sono meccanismi potentissimi che stimolano la domanda in quanto diminuiscono l’impiego di cash dell’utente finale, fattore importantissimo in questo periodo. Tutti gli strumenti che vengono incontro ai consumatori e alle aziende in un periodo di assenza di liquidità sono destinati a vincere. Naturalmente c’è tutto il dibattito se essi siano più o meno convenienti”.

Guidafinestra:Quali le ragioni del successo degli uni?

Garzia: “Chi si è dotato per tempo di strumenti distributivi, logistici, commerciali e finanziari appoggiandosi al sistema delle rivendite ha penetrato il mercato per primo. E’ stato questo il caso dei produttori di infissi in pvc. Non a caso hanno fatto man bassa dell’ecobonus. Riassumendo, dietro il serramento in pvc che è un buon infisso isolante termico e acustico offerto a condizioni convenienti dietro c’è una macchina complessa che nel corso del tempo lo ha portato a divenire il materiale dominante nel campo delle detrazioni fiscali e ora anche nel settore residenziale e oltre. In effetti è possibile che ci sia il superamento del serramento in pvc non solo in quantità, il che è un dato oramai acquisito ma anche in valore”.

Guidafinestra: Certamente è curioso il fatto che le produzioni industriali di serramenti in alluminio siano partite da qualche anno là dove ce lo si sarebbe meno aspettato: ovvero presso i produttori grandi e medi di infissi in pvc che sono partiti alla ricerca di alternative, di completamenti/integrazioni/allargamenti di gamma e di ricerca di maggior valore aggiunto.

Garzia: “Chi ha un sistema industriale-distributivo può vendere quello che vuole. E evidente che quando sente saturo il proprio mercato tradizionale, provvede a spostarsi su altri materiali alla ricerca di nuove opportunità. Dal pvc si sposta sull’alluminio ma è anche vero il contrario che dall’alluminio si è spostato sul pvc. C’è chi si allarga su altri prodotti complementari come le pergotende, gli oscuranti e così via”.

Guidafinestra: Nell’ambito dell’alluminio e dell’acciaio hai messo in rilievo che emerge la categoria dei metalcostruttori: operatori senza distribuzione, dotati di forte ufficio tecnico, spalleggiati da un gammista proattivo. Fenomeno proprio nuovo?

Garzia: “Si tratta del riposizionamento del serramentista di una volta che non ha la forza per emergere come facciatista. Egli non vuole proiettarsi all’estero, è molto competente, ha un buon ufficio tecnico, lavora con due grandi gammisti di fiducia, viaggia a tutto campo: dal rinnovo alle nuove costruzioni, al non residenziale dall’alberghiero alle scuole. Egli spazia su molte soluzioni tecnologiche, da quelle tradizionali a quelle più avanzate. E’ il serramentista evoluto molto flessibile, che non apre lo showroom perché non è il suo mestiere.

Guidafinestra: Il futuro del serramento metallico?

Garzia: E’ destinato a concentrarsi sempre di più. Difficilmente nasceranno nuovi soggetti. Nasceranno invece tanti installatori che magari potrebbero combinare anche le attività di vendita.

a cura di Ennio Braicovich