Attualità

Appalti pubblici e PNRR

Il futuro degli appalti pubblici e il PNRR, numerose le opportunità per le imprese. Questo il tema affrontato dall’avvocato Luca Spaziani durante i SerramenTalk dello scorso Made Expo

L’avvocato Spaziani (che collabora con Telemat, agenzia che si occupa da 25 anni di appalti, coadiuvata da Telemat Academy, specializzata in formazione normativa), durante la terza giornata dei SerramenTalk organizzati in occasione della fiera Made Expo, si è focalizzato sul tema appalti in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’Italia ha ottenuto la quota maggioritaria dei 750 miliardi investiti dall’UE nell’ambito del programma Next Generation EU nato in risposta alla crisi pandemica da Covid 19 destinati a ciascuno stato membro per il proprio piano nazionale di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026. Con il PNRR (approvato lo scorso luglio dall’UE) l’Italia potrà disporre di 222,1 miliardi di euro, di questi 191,5 miliardi sono rappresentati dal Recovery Fund e i restanti 30,6 fanno parte del fondo complementare; a tali somme si aggiungono ulteriori 26 miliardi per la realizzazione di opere specifiche e altri 13 miliadi per il triennio 2021-2023 del programma React-Eu (per fare un paragone, il piano Marshall non arrivava a 90 miliardi di euro). Questi fondi sono già iniziati ad affluire alle casse dello Stato e i pagamenti restanti saranno effetuati progressivamente al completamento dei target fissati; tutti i progetti previsti dovranno essere ultimati al massimo entro il 2026.
Il piano si articola in 6 missioni che corrispondono alle 6 grandi aree di intervento previste dal Next Generetion EU e da 16 componenti che rappresentano aree di intervento che affrontano sfide specifiche composte a loro volta da investimenti e risorse. La struttra del PNRR prevede l’attuazione di quattro ambiziosi progetti di riforme – Pubblica Amministrazione, Giustizia, Semplificazione della legislazione e Promozione della concorrenza – che mirano a a contribuire alla modernizzazione del Paese e all’attrazione agli investimenti. Sono previste riforme abilitanti volte a rimuovere gli ostacoli amministrativi e riforme settoriali (ad esempio le fonti rinnovabili). Le modalità di attuazione del PNRR riguardano opere pubbliche, servizi e incentivi per cittadini e imprese e sono strettamente legate al tema degli appalti pubblici.

 

Appalti pubblici e PNRR

Per gli appalti pubblici siamo in attesa della conversione in legge del DL Semplificazioni – Bis ma la posizione del Governo Draghi al riguardo è chiara “La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni è obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture per il rilancio dell’attività edilizia. Tale semplificazione deve avere a oggetto non solo la fase di affidamento ma anche quelle di pianificazione, programmazione e progettazione”.
Le modifiche apportate con il nuovo DL Semplificazioni intervengono sia per semplificare, nello specifico, gli affidamenti legati al PNRR sia, più in generale, sulla disciplina contenuta nel Codice degli appalti. è doveroso specificare che la semplificazione degli appalti e la riuscita del PNRR sono legati a doppio filo, senza la prima non è prefigurabile una completa realizzazione del Piano.

 

Missione 2

La Missione 2 del PNRR per la quale sono stati stanziati 68,66 miliardi di Euro riguarda la rivoluzione verde e la transizione ecologica, e parte dalla constatazione che il cambiamento climatico è in atto ed è necessario mitigarne gli effetti. Nello specifico la componente 3 di questa Missione (quella più legata al nostro comparto) riguarda l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici che rappresentano una delle leve più più rilevanti per la riduzione delle emissioni nel nostro Paese. Gli edifici italiani rappresentano più di un terzo dei consumi energetici nazionali e la maggior parte è stata realizzata prima dell’adozione dei criteri per il risparmio energetico e della relativa normativa. Questa componente, per la quale sono previsti 15,36 miliardi, intercetta quindi una dimensione assai rilevante per la riduzione dei consumi e per l’abbattimento di CO2, significativa anche con riferimento all’esposizione al rischio sismico. Le misure incluse contribuiranno a dare forte impulso all’economia e all’occupazione, nonchè alla promozione della resilienza sociale migliorando le condizioni abitative della popolazione alleviando il problema della povertà energetica.

 

a cura di Lucia Carleschi