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Avanzano i profilati WPC polimero-legno, anche per porte e finestre

Dei progressi della tecnologia WPC (Wood Plastic Composite, un materiale complesso di fibre naturali (legno e/o altri vegetali) e plastica, dà conto la newsletter di PVC Forum

Quasi 100 anni fa, nel 1916, la casa automobilistica Rolls-Royce impiegava un pomello del cambio realizzato con polimeri caricati con legno.

I moderni compositi polimero legno, realizzati con matrici termoplastiche, nascono negli anni ’70 per la produzione di pannelli termoformabili (da qui la necessità di un polimero termoplastico) commercializzati con il nome di Wood-Stok®, tuttora adottati per la realizzazione di interni di autovetture da numerose case automobilistiche.

Questa tecnologia è oramai matura. Le sue applicazioni crescono anche in edilizia, come sottolinea la newsletter di PVC Forum di questa settimana dando ampio spazio a uno studio di Enea di qualche tempo fa che rimane attuale (vedi news).
L’interesse per questo tipo di materiali è cresciuto nel corso degli anni ’90 soprattutto nel mercato nord americano, e nei primi anni del 2000 il materiale è stato apprezzato anche dai paesi asiatici come Cina, India, Malesia, Singapore e Giappone. Attualmente la maggior parte dei compositi polimero legno sono adoperati nel settore dell’edilizia, che rappresenta il 65% del mercato di questi prodotti. In particolar modo il decking, cioè la pavimentazione, è il settore in cui questi materiali sono estremamente presenti, infatti si stima che il mercato nordamericano della pavimentazione sia occupato per il 15% da prodotti realizzati in WPC.

Il WPC (Wood Plastic Composite) è un materiale complesso di fibre naturali (legno e/o altri vegetali) e plastica, che unisce le caratteristiche estetiche del legno ai pregi dei moderni materiali plastici ed è, sottolinea lo studio di Enea, in grado di sostituire il legno in tutto e per tutto.
Il decking in WPC può essere prodotto da entrambi i polimeri vergini e riciclati o una combinazione di entrambi. Il polimero può essere polietilene (alta e bassa densità) o polipropilene. La materia prima legno può essere farina o fibre che possono provenire da varie specie di alberi.
La scelta della plastica da utilizzare nei materiali compositi WPC dipende da una serie di fattori. Le diverse tipologie di polimero utilizzate influiscono sulle diverse caratteristiche del WPC. I tipi di polimeri utilizzati attualmente sono: PVC- polivinile, PE- polietilene, PP- polipropilene.

I principali vantaggi associati al WPC rispetto al legno sono riconducibili alla totale impermeabilità del materiale. Il WPC, pur essendo costituito in gran parte da legno, ha le stesse proprietà impermeabili della plastica. Infatti i polimeri vanno a mescolarsi con le particelle di legno creando una sorta di involucro che annulla il potere assorbente del legno. Grazie a questa proprietà, è possibile utilizzare il WPC in ambienti fortemente umidi quali laghi, fiumi, mare o piscine senza il pericolo di marcitura.

La maggior parte del WPC prodotto oggi è ottenuto per estrusione tramite estrusori bivite, all’interno dei quali la farina di legno, di granulometria selezionata, viene intimamente miscelata con la matrice polimerica, oltre ad eventuali additivi antifrizione, antifunginei e protettivi per i raggi UV; si ottengono così pannelli, profili e travi pronte per l’utilizzo senza la necessità di adoperare impregnanti o vernici oppure granuli adoperabili per lo stampaggio. La tecnologia adoperata è del tutto simile a quella tradizionale delle industrie di trasformazione delle materie plastiche, inoltre la possibilità di ottenere estrusi di forma cava ha fatto si che i compositi polimero-legno fossero adottati anche per la realizzazione di infissi, camminamenti esterni per balconate, ringhiere e scale.

Il 70% dei tradizionali materiali da costruzione nel mondo, sottolinea lo studio, è legno che potrebbe essere sostituito quasi totalmente da prodotti WPC. Dall’arredamento alla struttura portante può essere usato anche dove il legno male si adatta alle condizioni ambientali: pannelli fonoassorbenti, interpareti, porte, infissi interni ed esterni, mobili, cassetti, pavimentazioni, ecc.

Ciò che rende così largamente utilizzato il WPC in queste applicazioni sono le sue ridotte esigenze di manutenzione rispetto ai prodotti in legno (cioè pittura annuale o colorazione non sono richieste), la sua resistenza alla deformazione e frammentazione. Per di più i prodotti in WPC possono essere realizzati in una gamma di colori naturali che li fanno assomigliare al legno.

I profili delle finestre in WPC non sono fabbricati usando materiali riciclati post consumo. Tuttavia, piccole quantità di materiale di scarto del processo di fabbricazione degli infissi in Pvc sono inseriti nel processo di produzione del WPC.

Tuttavia restano ancora da valutare le possibilità di applicazione dei prodotti in WPC nella serramentistica. Nel nostro paese sono state fatte alcune applicazioni per componenti di porte per interni, scuri e finestre. Finora i prodotti sono rimasti confinati in nicchie estreme o sono rimasti a livello di studio prototipale.

Il testo dello studio Enea è reperibile nella news sui WPC del PVC Forum
(eb)