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Cina. Presto al via Ecolife, finestra in WPC-composito legno-plastica

Quattro stabilimenti produrranno finestre in WPC rivestito d’alluminio. Prima serviranno il mercato interno e poi…

Una nuova variabile nel variegato e turbolento mondo delle finestre sta per apparire sul mercato. Si chiama Ecolife e verrà prodotta da KET, acronimo di Kappes Environment Technology Co., Ltd, società fondata in Cina dal tedesco Jörg Kappes e dalla moglie Gao Hong Kappes. La tecnologia su cui si basa Ecolife è quella dei profilati in composito legno-plastica, in sigla WPCWood Plastic Composite. Non è nuovissima: lo statunitense Andersen, primario produttore di infissi, la utilizza da almeno una decina d’anni sotto il nome di Fibrex che è un composito costituito da 40% di fibra di legno e 60% di polimeri termoplastici.

Nel caso di Ecolife la composizione del profilo è diversa: fino al 50% di fibra di legno, additivi vari e il restante in HDPE, cioè polietilene ad alta densità riciclato derivato dalla raccolta di bottiglie di shampoo e altri scarti domestici ecc. Inoltre i profili sono rivestiti con un sottile laminato d’alluminio, che serve ad assicurare durabilità, resistenza alle intemperie e decorabilità.

Per quanto riguarda la stabilità meccanica del profilo, KET assicura che le fibre di legno all’interno della matrice polimerica hanno una presenza rinforzante rispetto alla materia plastica tradizionale. Quanto alle caratteristiche delle finestre, il produttore comunica unicamente il valore della trasmittanza termica del profilo Uf che è pari a 1,57 W/m2K riservandosi di comunicare gli altri valori prestazionali non appena il prodotto sarà pronto per la commercializzazione.

Il progetto Ecolife è partito nel 2007 ad opera dei due coniugi sino-tedeschi. Lui, Jörg Kappes, è un uomo dell’industria delle costruzioni, lei,Gao Hong Kappes, è un trader import-export con la Cina. L’anno successivo l’idea viene brevettata. Fino al 2012 KET sviluppa attività di ricerca e sviluppo assieme a dei partner industriali tedeschi e austriaci, in particolare con le società KraussMaffei Berstorff (impianti di estrusione di materie plastiche), Düspohl (tecnologie di rivestimento di profilati), Kleiberit (adesivi), Greiner Extrusion (tecnologie per l’estrusione), Plasmatreat (tecnologie di trattamento superficiale al plasma), Roto (accessori per finestre) e Grotefeld Kunststofftechnik (sistemi di giunzione per finestre).

Nel 2012 il sistema finestra è stato certificato in Cina, in conformità ai requisiti del Ministero delle Costruzioni, molto simili a quelli tedeschi, sottolinea una nota di KET, ma con alcune differenze in termini di resistenza al carico del vento, con requisiti più severi in Cina in quanto richiesti per le applicazioni nei grattacieli. Quindi la costituzione di tre joint-ventures con imprenditori e finanzieri cinesi e l’avvio degli investimenti in due località (Bengbu e Shenyang) e tre stabilimenti per l’avvio della produzione e della commercializzazione dei profili a fine estate/inizio autunno di quest’anno. KraussMaffei Berstorff e Greiner Extrusion hanno già consegnato i loro impianti all’inizio dell’anno permettendo di completare lo stabilimento di Bengbu, nella provincia di Anhui, non lontano da Shangahi.

Nel mercato cinese delle finestre che vale 19,5 miliardi di euro all’anno e 14 milioni di tonnellate di profili, con tassi di crescita dell’8-10% all’anno, c’è ancora spazio. Ma intenzione dichiarata di KET è di andare oltre la Cina. (eb)