Economia

Il Rapporto Serramenti in Italia di Cresme. Presentazione con tavola rotonda

Esperti fanno il punto dei problemi dietro gli incentivi fiscali per la sostituzione dei serramenti in occasione della presentazione del 2. Rapporto congiunturale e previsionale di Cresme-CNA

Il Rapporto Serramenti di Cresme giunge alla seconda edizione. L’edizione 2018 del secondo Rapporto Congiunturale e previsionale “Il mercato dei serramenti in Italia” firmato Cresme e CNA fa un notevole balzo in avanti rispetto alla prima edizione presentata lo scorso anno che era in realtà un numero zero. I dati si affinano. Le analisi si approfondiscono. La presentazione è avvenuta mercoledì 24 ottobre alla sala conferenze della sede nazionale di CNA a Roma.

CNA. Sede nazionale a Roma

Lorenzo Bellicini, direttore di Cresme, è quasi raggiante per aver portato a termine l’analisi di un settore così complesso, frammentato e articolato come quello dei serramenti e delle chiusure, fornendone una fotografia dinamica.

Ed inizia a sciorinare una serie impressionante di dati, tabelle, analisi: inquadramento economico internazionale del mercato delle costruzioni, focus sul nostro import-export dei serramenti, quadro del settore serramenti in Italia, dimensioni e caratteristiche dello stock di finestre e porte. Per poi proiettarsi in prospettiva sul quinquennio 2017-2021,  e analizzare gli effetti degli incentivi fiscali a partire dai dati Enea fino a cercare di immaginare gli effetti di una riduzione/eliminazione delle agevolazioni.

Quanto è stata l’incidenza dell’ecobonus 2017 sul mercato complessive delle finestre?

Lorenzo Bellicini, Cresme

Ne esce l’immagine di un settore notoriamente frammentato e articolato ma di peso sulla scena nazionale visto che conta su un nucleo di 53 mila aziende di fabbricazione e installazione con 157 mila addetti. Cifre che sarebbero sicuramente superiori se si conteggiasse anche chi ha a che fare con gli infissi (vedi i centri edili) ma in maniera non unica ed esclusiva. Bellicini segnala che, in linea con quanto successo negli ultimi anni, vi sono buone prospettive di crescita del settore almeno fino al 2021. Il tutto però all’interno di un quadro economico nazionale e internazionale molto dinamico che richiederà nervi molto saldi e una grande attenzione ai movimenti dello spread. E intanto già preannuncia la terza edizione dove si punterà molto sull’innovazione, senza dimenticare i numeri, i tanti numeri che costellano le analisi del Rapporto.

Quanto vale il mercato del serramento? Quali le linee di tendenza? Quanto vale realmente l’import?

Quanto vale il mercato delle finestre? Quanto il mercato delle porte in Italia? si vendono di più gli infissi in alluminio, in legno o in pvc?

Roberto Zani, presidente nazionale di CNA Produzione

Più che soddisfatti i dirigenti di CNA. A cominciare da Claudio Giovine, direttore della Divisione economica e sociale che apre i lavori lodando l’impegno associativo sul fronte delle analisi economiche, passando per Alessandro Battaglia, referente nazionale di CNA Produzione, instancabile organizzatore di un Convegno così complesso, e il presidente di CNA Produzione Roberto Zani che chiude i lavori ribadendo l’importanza essenziale delle detrazioni fiscali per la sopravvivenza del settore e della formazione.

Tutti naturalmente a favore della proroga al 2019 degli incentivi fiscali per la sostituzione dei serramenti e l’installazione delle schermature solari. Così l’on. Marco Di Maio, (PD), che aveva ben presente i problemi che sovrastano il settore: la proroga delle detrazioni per serramenti e schermature, la cessione del credito, i limiti di spesa unitari, la posa in opera da qualificare. Assente perché impegnato in Parlamento, il senatore Paolo Ripamonti della Lega ha inviato un messaggio in cui sono emersi temi cari al settore: la proroga 2019 delle detrazioni fiscali (che ha assicurato ci sarà), la difesa della produzione nazionale, la ritenuta d’acconto dell’8% che grava solo sui produttori italiani ma non su quelli esteri che si fanno fare i loro bonifici sulle banche del loro paese.Un doppio trattamento sfavorevole all’industria e all’artigianato nazionale che abbiamo denunciato più volte su queste pagine.

Che cosa succederebbe se fossero eliminate del tutto le detrazioni fiscali per la sostituzione degli infissi? quale sarà a fine anno l’impatto del passaggio dell’ecobonus dal 65% al 50%?

Serramenti ed ecobonus. Una vivace tavola rotonda

Per Gaetano Fasano, consulente Enea, il settore dei serramenti deve guardare più in là dell’ordinario. Così l’infisso deve essere capace di integrare altri servizi oltre le funzioni consuete mentre bisogna stare molto attenti alla green economy che apre un nuovo mercato. E non ha mancato di dare qualche stoccata alle associazioni per non aver saputo trovare una linea comune, ad esempio, sull’energy label degli infissi.
Domenico Prisinzano, responsabile di laboratorio di Enea, sottolinea gli ancora numerosi nodi da sciogliere in tema di agevolazioni fiscali. Uno di peso è il rispetto del coefficiente di scambio termico H’T previsto dal decreto 26 giugno 2015 e la sostituzione degli infissi nel caso di riqualificazione dei condomini. Gli infissi, come noto, sono di proprietà del singolo condomino che magari non ha interesse nel voler cambiarli. In questo modo però si inficiano le prestazioni dell’involucro nel suo complesso. Per superare l’ostacolo Enea sta proponendo di omogeneizzare l’aliquota di agevolazione fiscale degli infissi con quella dei condomini che varia tra il 70, 75, 80 e l’85%. Sul limite di spesa per gli infissi agevolati Prisinzano ha rilevato che esso trova una giustificazione nel fatto che per assurdo si potrebbe porre in detrazione anche un infisso da 60 mila euro. La realtà è che i 350/450 €/mq massimi di spesa contenuti nel decreto che abbiamo definito ammazzadetrazioni trovano giustificazione nei massimali di spesa per il Conto termico. E il MISE, segnala il ricercatore, non può avere due diversi massimali di spesa per lo stesso prodotto.

La spiegazione, per quanto logica, non ha convinto i presenti né il moderatore Braicovich che ha rilevato come da 10 anni, grazie ai dati in suo possesso, Enea (e quindi i Ministeri) sa benissimo, al di là di qualche episodio infelice, quale sia la spesa media dei consumatori italiani per la sostituzione degli infissi. Prezzi bassi significano solo prodotti di scarsa qualità, e incentivazione dei prodotti a basso prezzo provenienti dall’Europa dell’Est.

Prisinzano ha anche annunciato l’arrivo di un software, gratuito e facile da utilizzare, per permettere agli utenti che cambiano/installano le schermature solari di calcolare il guadagno energetico dell’immobile determinato dall’installazione, dichiarazione obbligatoria per legge.Direi una buona notizia davvero per utenti finali e operatori del settore schermature solari! Speriamo che il software arrivi il prima possibile e sia all’altezza delle aspettative.

La riflessione di Stefano Mora è che il limite di spesa così basso previsto dalla bozza di decreto ammazzadetrazioni, se dovesse malauguratamente passare, inficerà ulteriormente la posa in opera dei serramenti, una fase assolutamente essenziale del processo al fine di mantenere nel tempo le prestazioni promesse che non possono essere garantite dalla sola trasmittanza termica degli infissi. E per ridurre le perdite per ventilazione e conduzione occorre una maggior qualificazione degli operatori ma anche dei progettisti e naturalmente maggiori controlli.

Dal canto suo Sellari pone l’accento sui condominii, terreno di lavoro interessante ma praticamente impossibile da far decollare viste le maggioranze richieste dalla legge per far partire i lavori. Certamente i limiti di spesa e la posa in opera sono problemi grossi.Tuttavia a proposito della proroga delle detrazioni fiscali che ogni anno emerge in fase di preparazione della Legge di Bilancio il responsabile nazionale dei serramentisti CNA non ha potuto trattenersi dall’affermare: “In tutto questo dibattito sugli incentivi c’è qualcosa che non mi torna. Ogni anno vedo tutti d’accordo, maggioranza e opposizione in Parlamento, nel voler prorogare gli incentivi ma ogni anno devo attaccarmi forte alla sedia perché spunta sempre qualcuno che minaccia di ridurre o eliminare gli incentivi. Come mai?” E chi gli può dare torto?
(eb)