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Monoblocco RoverBlok in un edificio nZEB

Roverblok della Roverplastik è stato installato nell'edificio nZEB a Carpi (Mo) di cui sono stati monitorati i consumi energetici nel corso di un anno.

Il monoblocco termoisolante per il foro finestra  RoverBlok della Roverplastik è stato utilizzato in un edificio nZEB a Carpi (Modena) i cui consumi energetici sono stati monitorati nel corso di un anno.

Grazie ai risultati ottenuti, riuscendo a bilanciare l’energia consumata e quella che viene prodotta, la casa ha superato sia i requisiti per essere dichiarata nZEB, sia i criteri per raggiungere la classe Casa Clima Oro.

Roverplastik è stata scelta da La Casa Verde, impresa costruttrice di case bioecologiche, nell’ambito di un progetto che comprendeva diverse realizzazioni residenziali, nel comune di Carpi (Modena), costruite per risultare a emissioni zero e quindi già in linea con gli standard previsti per il 2020. Per questo cantiere, Roverplastik ha fornito la sua soluzione RoverBlok, il monoblocco che garantisce un elemento di integrazione e continuità tra l’involucro e il serramento.

Oggi Roverplastik presenta i risultati ottenuti dalle prove dei consumi, raccolti lungo l’arco di un anno, da marzo 2017 fino a marzo 2018, in una delle costruzioni bioecologiche di Carpi: un edificio di alta qualità certificato in Classe A3 secondo la certificazione nazionale in vigore da ottobre 2015.

Grazie ai risultati ottenuti, il progetto risulta a tutti gli effetti un edificio nZEB (nearly Zero Energy Building), ovvero una costruzione ad altissima prestazione energetica il cui fabbisogno energetico appunto è molto basso o quasi nullo ed è coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, anche prodotta in loco.

Il progetto per il quale La Casa Verde si è rivolta a Roverplastik sorge a Carpi ed è un edificio residenziale in legno, a due piani, composto da due unità abitative. La dotazione impiantistica della casa comprende, infatti, soluzioni quali una pompa di calore da 8 kWh, un accumulatore interno di acqua calda da 500 l, unità VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) centralizzata, una batteria raffrescante, un impianto fotovoltaico da 4,5 kWh e sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento.

Per questo progetto, Roverplastik ha fornito l’ultima generazione di RoverBlok, la soluzione monoblocco che garantisce un elemento di integrazione e continuità tra l’involucro e il serramento, nella versione con cassonetto Energy Classic. I serramenti sono di Isolcasa in Pvc.

RoverBlok si distingue per l’uso di materiali innovativi che, da una parte, garantiscono una riduzione importante del peso del prodotto (-50% rispetto ai blocchi tradizionali) portando a una soluzione più maneggevole che facilita l’installazione in cantiere; dall’altra, l’uso dei nuovi materiali elimina qualsiasi continuità tra i profili e i complementi di ancoraggio alla muratura andando così a soddisfare le future normative che prevedono, per esempio, l’abolizione dell’alluminio, incompatibile con l’uso dei sistemi a cappotto.

La spalla di RoverBlok è realizzata in poliuretano espanso, materiale leggero e isolante che migliora le prestazioni, riduce gli spessori e quindi l’ingombro. La grande novità, oltre all’impiego del poliuretano, è rappresentata dalla pellicola in Velo Vetro Mineralizzato che ricopre a vista l’elemento isolante: ad esclusiva Roverplastik, è appositamente studiata per tutte le finiture di facciata e può essere pitturata, rasata o intonacata a seconda delle esigenze.

I consumi della residenza bioecologica di Carpi sono stati testati per un arco di tempo di 12 mesi, da marzo 2017 fino a marzo 2018, un periodo caratterizzato da condizioni climatiche limite, con un’estate molto calda e un inverno molto rigido.

I nodi principali dei fori finestra realizzati con RoverBlok di Roverplastik sono stati controllati con proiezione termografica e i risultati sono stati ottimi, registrando l’assenza totale di ponti termici.

Nel dettaglio, l’edificio ha consumato 5.090 kWh di energia: i vari elettrodomestici hanno assorbito 1.680 kWh; il riscaldamento, il raffrescamento, la batteria raffrescante e la produzione di acqua calda hanno richiesto 3.030 kWh e l’unità VMC centralizzata 380 kWh.

Allo stesso tempo, però, grazie all’impianto fotovoltaico, la casa bioecologica ha prodotto 4.800 kWh di energia. Di questi, 2.750 kW hanno coperto i consumi dei residenti mentre 2.050 kW sono stati venduti a Enel da cui, invece, sono stati acquistati 2.340 kW di energia.