Economia

Poste Italiane chiude la cessione del credito. Famiglie e imprese in difficoltà

Da ieri non funziona più la piattaforma della cessione dei crediti di tutti i tipi, in particolare quelli edilizi, di Poste Italiane. Segue a ruota quanto fatto dalla controllante Cassa Depositi e Prestiti. Mobilitazione della politica per trovare soluzioni

Come anticipato ieri, vedi qui, Poste Italiane ha chiuso i rubinetti delle acquisizioni dei crediti dei vari bonus, edilizi in prima linea. Un laconico messaggio comunica agli utenti: “Si informa che la piattaforma per il servizio di acquisto di crediti d’imposta non è attiva”.

Poste Italiane chiude i rubinetti del credito bonus

La mossa era facilmente prevedibile visto che da qualche giorno Cassa Depositi e Prestiti aveva chiuso le linee di cessione dei crediti. E Cassa Depositi e Prestiti controlla per il 35% l’agenzia postale e finanziaria. Un altro 29,35% è nelle mani del Ministero dell’economia e delle finanze.

Che dire? L’articolo 28 fa i suoi effetti determinando anzitutto una corsa frenetica alla cessione dei crediti entro il 7 febbraio, data limite dopo la quale entra in vigore la stretta disposta dal Sostegni ter. Dall’altro determina la chiusura al credito di banche, specie le piccole, e soprattutto sta generando il blocco delle attività edilizie legate ai crediti da bonus e Superbonus. Esiste, senza voler creare allarmismi, il rischio di una crisi sistemica. Il caso di Poste Italiane è particolarmente grave perché ad esse si erano rivolti migliaia di imprenditori edili. Tra di essi molti serramentisti e rivenditori, e numerose famiglie che avevano trovato linee di credito molto accessibili rispetto a quelle delle banche. Da tempo osservatori della scena creditizia avevano puntato il dito sui scarsi controlli messi in atto, il che ha agevolato i maleintenzionati.

La politica in agitazione

Nel frattempo, il mondo della politica è in agitazione per trovare una soluzione che permetta l’accesso al credito ma che stoppi le truffe milionarie perpetrate negli ultimi mesi a causa dei mancati controlli. In prima fila gli esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno ideato il Superbonus e che stanno intervenendo a 360°, come il sen. Gianni Girotto (vedi qui) per trovare vie di uscita.

Anche l’opposizione si fa viva. Come il sen. Andrea de Bertoldi (FdI) che denuncia: “Chiediamo l’immediata modifica al dl Sostegni ter in tema di cessione di crediti di imposta, che sta paralizzando l’intero settore, rischiando di far fallire centinaia di imprese italiane. Davvero inaccettabile cambiare le regole in corso d’opera, non prevedendo gli effetti deleteri sull’economia e sull’occupazione che queste potrebbero generare. Nessuna banca acquista più crediti di imposta, le imprese del settore edilizio non riescono più a pagare gli operai, ed i cittadini rimangono nel caos e nell’incertezza”.

Nel frattempo, le organizzazione degli imprenditori non stanno a guardare. Confartigianato, ad esempio, annuncia una forte mobilitazione all’insegna di “via la norma che blocca la cessione dei crediti”.

 

a cura di Ennio Braicovich