Superbonus

Il Superbonus decolla e decollano i prezzi in edilizia

Il DL Semplificazioni semplifica le pratiche necessarie per far partire i lavori da Superbonus 110%, Bene. Tuttavia il rischio è di accentuare ulteriormente la crescita dei prezzi in edilizia

Il Governo ha approvato il DL Semplificazioni (vedi news). Esso snellisce le pratiche burocratiche e amministrative dei lavori da Superbonus e modifica profondamente l’articolo 119 del DL Rilancio che aveva istituito il Superbonus. L’articolo 34 elimina la doppia conformità urbanistica che era un ostacolo pesante al decollo del provvedimento. Un ostacolo contro il quale si sono imbattuti contribuenti, amministratori di condominio, progettisti e imprese.

Per il Superbonus ora serve solo la CILA

Ora, i lavori da Superbonus sono stati declassificati a interventi di manutenzione straordinaria e per farli partire basterà la cosiddetta CILA, ossia la comunicazione di inizio lavori asseverata. Con l’unica eccezione per gli interventi che comportano demolizione e ricostruzione.

Ben venga la semplificazione che tuttavia rischia di surriscaldare ulteriormente l’attività edilizia. Si trovano a fatica le imprese libere, gli asseveratori, i progettisti come pure i montatori di cappotti isolanti e gli installatori di serramenti. I prezzi in edilizia stanno andando alle stelle a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali e per la forte domanda del mercato interno. Lo stesso Enea denuncia il raddoppio dei prezzi dei ponteggi. Introvabili, in certe zone, i cappotti isolanti i cui prezzi erano già saliti molto in alto. Da tempo Ance (clicca qui) ed altre associazioni imprenditoriali come Anima e Finco denunciano la abnorme crescita dei prezzi dei materiali in edilizia.

Urgente si pone il problema di individuare un meccanismo di revisione dei prezzi in edilizia, nelle opere pubbliche e nei lavori da Superbonus. I quali, come noto, sono essenzialmente vincolati alle quotazioni dei prezzari regionali o del prezzario DEI.

Tuttavia si impone una ulteriore doverosa considerazione. Fino a un anno fa l’edilizia era ancora in stato comatoso. Uno stato che perdurava da più di 10 anni, Oggi ha ricevuto una iniezione da cavallo che rischia di far del male a tutto il settore. Servirebbe un pochino di equilibrio.