Attualità

Ecobonus in fattura. L’ Antitrust AGCM affonda l’articolo 10

Pronunciamento odierno dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all'art. 10 del DL Crescita: "Favorisce i grandi operatori, distorce la concorrenza, punisce le piccole aziende e danneggia i consumatori"

L’ AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha pubblicato oggi sul suo Bollettino settimanale n. 26 il pronunciamento AS1592 contro l’attuale formulazione dell’articolo 10 che prevede l’ecobonus scontato in fattura per i lavori di efficientamento energetico. Un vero e proprio siluro contro l’impalcatura dell’articolo 10, ahinoi, giunta troppo tardi visto che l’articolo 10 è diventato legge in vigore dal 30 giugno scorso.

La pronuncia firmata dal Presidente dell’AGCM Roberto Rustichelli è rivolta ai Presidenti di Camera, Senato e del Consiglio dei Ministri. Data 17 giugno è stata pubblicata solo oggi.

Sostanzialmente l’AGCOM rileva che l’articolo 10 discrimina le piccole imprese a favore delle grandi, una tesi già sostenuta da Confartigianato e CNA e da tutte le associazioni del serramento e da tante altre associazioni e imprese nelle settimane scorse.

Riprendiamo qui sotto i punti essenziali della pronuncia di AGCM. In allegato il Bollettino n. 26 contenente nelle pagine 19-20-21 il pronunciamento AS 1592 che fa parte dell’attività di segnalazione e consultiva dell’Autorità.

Il pronunciamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha un valore reale ma anche simbolico estremamente importante. Lascia l’amaro in bocca il fatto che l’atto di segnalazione AS 1592  ha  impiegato 14 giorni prima di vedere la luce del sole. Non credo esistano probemi di distanze tra i palazzi del potere a Roma. Distano poche centinaia di metri. Parecchi pensano che non si è voluto appositamente disturbare il manovratore che doveva portare la sua barca in porto. Ma intanto il pronunciamento c’è!

(eb)


AS1592 – DECRETO CRESCITA – Incentivi fiscali riconosciuti in ipotesi di interventi di riqualificazione energetica e di adozione di misure antisismiche

Presidente della Camera dei Deputati
Presidente del Senato della Repubblica
Presidente del Consiglio dei Ministri

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L’Autorità rileva che la norma in esame, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni. Ed infatti, il nuovo sistema di incentivazione fiscale per i lavori di efficientamento energetico introdotto dal Decreto Crescita, di particolare appetibilità per la domanda, si pone, in ragione delle modalità prescelte per il trasferimento dei crediti fiscali dai soggetti aventi diritto ai fornitori, quale meccanismo fruibile, nei fatti, solo dalle imprese di grande dimensione, che risultano le uniche in grado di praticare gli sconti corrispondenti alle detrazioni fiscali senza confronti concorrenziali, potendo compensare i correlativi crediti d’imposta in ragione del consistente volume di debiti fiscali, godendo anche di un minor costo finanziario connesso al dimezzamento da dieci a cinque anni del periodo di compensazione del credito d’imposta.

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l’Autorità ritiene che la norma in oggetto, nella misura in cui non prevede la possibilità di successiva cessione del credito a terzi, con le modalità opportunamente definite dall’Agenzia delle Entrate, possa generare un’indebita distorsione del mercato a vantaggio di pochi operatori, a detrimento delle imprese di medie e piccoli dimensioni attive nell’offerta dei servizi di riqualificazione energetica, con evidenti ricadute negative ai danni dei consumatori, i quali vedrebbero significativamente ridotta la loro libertà di scelta. In questo senso, appare necessario modificare la norma in commento – introducendo la richiamata facoltà di cessione del credito – al fine di non discriminare le PMI.

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Con l’occasione, si rileva inoltre che, da quanto è emerso, le imprese di più grandi dimensioni – multiutilities – non sempre svolgono direttamente i lavori, ma ricorrono allo strumento del subappalto. Al riguardo, al fine di ampliare la possibilità per le PMI di operare su questi mercati, si potrebbero ipotizzare specifiche previsioni che stabiliscano, ad esempio, quote di lavori insubappalto di dimensioni tali da consentire una più ampia partecipazione di tali imprese l’Autorità auspica che gli organi in indirizzo, in sede di conversione in legge del Decreto Crescita, vogliano tenere in debita considerazione le considerazioni formulate e vogliano adottare le opportune modifiche che valgano a eliminare le distorsioni della concorrenza evidenziate.

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Il Presidente AGCM

Roberto Rustichelli

Documenti Allegati

AGCOM_1_luglio_26-19.pdf