Attualità

Chiusure tagliafuoco. Appuntamento con la Marcatura CE.

Le problematiche dei serramenti antincendio alla ribalta grazie al Forum Tagliafuoco, operazione congiunta di ift Rosenheim e Chemolli Fire, studio di consulenza sulle chiusure antincendio

Chiusure tagliafuoco sotto i riflettori all’ora della marcatura CE. Il 2 novembre è entrata in vigore l’obbligatorietà della marcatura CE per alcune chiusure tagliafuoco quali porte pedonali esterne e per portoni industriali, commerciali e da garage, questi ultimi sia interni che esterni (vedi news). Fino all’ultimo molti produttori di porte esterne e di portoni tagliafuoco e/o tagliafumo hanno creduto, e intensamente sperato, nel rinvio della data di obbligatorietà della norma di prodotto EN 16034. Se tale data fosse stata rinviata dalla Commissione europea, in moltissimi avrebbero tratto un sospiro di sollievo. Pochissimi in realtà sono pronti, il che è abbastanza triste visto che ai produttori era stato concesso un periodo di tre anni per mettersi in regola.

I relatori al Forum Tagliafuoco
I relatori

La confusione nel settore delle chiusure tagliafuoco, tra voci e controvoci, è stata tanta nell’ultimo mese. Essa si aggiunge alle problematiche di un settore di per sé complesso che a fatica si districa tra norme europee, regolamenti, circolari ministeriali e leggi italiane. Accendere i riflettori in merito è stato l’obiettivo di una lodevole iniziativa, il Forum Tagliafuoco, organizzato a fine ottobre a Bardolino (Verona) dalla società di consulenza antincendio Chemolli Fire, assieme a ift Rosenheim, magari con la segreta speranza di un colpo di scena all’ultimo minuto che non v’è stato.

Eros Chemolli

Un incontro che si potrebbe sinteticamente dipingere così: relazioni di alto livello, acceso dibattito e presenza di oltre un centinaio di operatori del settore: costruttori di serramenti e chiusure (molti del settore legno, ma non mancavano quelli dell’acciaio e dell’alluminio), produttori di porte di ingresso, consulenti, fornitori di accessori e componenti. Insomma, quasi tutta la filiera.

ift Rosenheim, ente notificato e laboratorio prove, è noto soprattutto per le tante attività svolte nel campo delle facciate, serramenti e vetri. Nel campo delle chiusure tagliafuoco ift è entrato una quindicina d’anni fa con molta determinazione realizzando un grande laboratorio di prova fuoco (vedi news) proprio a Rosenheim, organizzando ogni anno un seguito Forum sul tagliafuoco e stringendo relazioni internazionali come quella con gli UL, la potente organizzazione statunitense di verifiche e controlli.

Erich Kastlunger

Dopo i saluti di Eros Chemolli, attivissimo patron del Forum, e di Erich Kastlunger, uomo ift in Italia per il settore tagliafuoco, ha dato il là all’evento il  significativo intervento di Nicola Micele, comandante dei vigili del fuoco di Verona. La sorveglianza e la vigilanza del Corpo, egli ha annunciato, ora si estenderà anche alla marcatura CE dei prodotti.

In ciò aiuterà il nuovo Codice Prevenzioni Incendi entrato in vigore il 20 ottobre (vedi news), non più prescrizionale ma prestazionale, e che riconosce le ultime novità normative come la tenuta ai fumi freddi per le porte. Una prossima Circolare applicativa del nuovo Codice chiarirà la distinzione tra porte esterne e porte interne che interessa da vicino progettisti, costruttori e rivenditori (vedi news).

Il comandante VVF di Verona Nicola Micele
 Di fronte alla complessità normativa che impone una specializzazione sempre più spinta, il compito è di far crescere la professionalità in tutta la filiera, Vigili del Fuoco compresi. E in ogni caso, ha assicurato Micele, la sorveglianza e la vigilanza sul mercato continueranno.

E, quindi, via alle relazioni dei tecnici di ift Rosenheim che hanno tenuto banco con grande competenza per tutta la giornata. Ne riferiremo in dettaglio sul prossimo numero della rivista Nuova Finestra. Gerhard Wackerbauer, a capo della certificazione dei prodotti antincendi, si è soffermato a lungo sulle problematiche poste dalla transizione della EN 16034 e sul tema dell’utilizzo dei dati storici mentre Christian Kehrer ha approfondito il tema degli HPS – Hardware Performance Sheet, strumento utilissimo per le valutazioni EXAP.

Gerhard Wackerbauer

La tenuta ai fumi è stato il tema affrontato da Christine Schmaus mentre Roland Fischer, business developer di ift, ha raccontato delle opportunità ma anche dei vincoli offerti dai mercati degli USA e del Medio Oriente. Il mercato mondiale è aperto. L’importante è conoscere bene le regole prima di affrontare nuovi e potenzialmente insidiosi mercati.

 Da Bari in videoconferenza è intervenuto il tenente colonnello della Guardia di Finanza Pietro Romano sui controlli in materia di marcatura CE su infissi e cancelli. Controlli che si espanderanno in un imminente futuro, come l’ufficiale ha evidenziato più volte nel corso del Serramentour appena conclusosi. Al riguardo, molto utile ai fini dei controlli potrebbe rivelarsi la checklist approntata da Chemolli Fire con l‘aiuto dell’esperto Alessandro Brunelli. Essa raccoglie le verifiche da effettuare su porte e cancelli che rientrano nel campo di applicazione di una norma armonizzata o di una valutazione tecnica europea. Una checklist comprensiva di sette controlli utile anzitutto ai produttori ma anche a chi, consulenti e autorità, dovrà procedere a verifiche su prodotti, processi e siti produttivi.

Guido Zanotti di UCCT ha, infine, dato conto dello stato del mondo degli installatori, figure sempre più rilevanti ai fini della riuscita dei prodotti. Un’indagine ha dato conto della loro identità, e soprattutto di due fatti: la crescita dei contratti di manutenzione e della dimensione delle aziende. A corollario dell’evento non sono mancati gli interventi informativi di chi ha appoggiato l’iniziativa: Ilaria Nicoli di UL, Flavio Frison di AGB, Aldo Guardini di Roverplastik e Michele Chemolli di Zanini Porte.

Christian Kehrer

Un intenso dibattito ha costellato l’incontro. I temi dominanti? le porte interne (come fare a distinguerle), la sostituzione o meglio l’intercambiabilità degli accessori sotto HPS, il ruolo degli enti notificati, la validità dei dati storici delle prove, laddove Wackerbauer è stato piuttosto tranchant: “Potrebbe essere utile ignorare i dati storici…”, l’eventuale revisione del mandato M/101 con la dearmonizzazione delle norme degli accessori per le chiusure tagliafuoco su cui insiste con pervicacia Arge, la federazione degli accessoristi. E qui Kehrer, responsabile della certificazione e membro del board di ift, è stato netto: “Di una revisione del mandato M/101 si parla anche in Germania. Noi di ift siamo contro. L’armonizzazione di quelle norme EN che qualcuno vorrebbe dearmonizzate, è un valore molto importante. Se non fossero armonizzate, l’onere delle prove con quel che ne consegue ricadrebbe inevitabilmente sui produttori di chiusure tagliafuoco”.

Il gioco, come si vede, si fa duro. Soprattutto per i produttori. Se ne è fatto portavoce in termini piuttosto perentori Michele Chemolli di Zanini Porte: “La strada è in ascesa. Occorre studiare,  prepararsi, confrontarsi con i laboratori.  Qualche produttore morirà per strada. Il tempo è scaduto per i non professionisti”.

Alla fine di un’intensa giornata le doverose conclusioni di Eros Chemolli: “Le sfide non sono più regionali, nazionali e nemmeno europee. Il campo da gioco è il mondo intero. Per questo occorre una maggiore professionalità da parte di tutti. Da qui l’iniziativa del Forum e della checklist a favore dei produttori. Il settore delle chiusure tagliafuoco è sempre più importante a livello sociale oltre che settoriale. Per questo la vigilanza e la sorveglianza saranno sempre più necessarie. E, poi , occorre pensare a lavorare su terreni di grande sviluppo potenziale come la manutenzione”.

Foto in alto. Dettaglio di prove di resistenza all’incendio di chiusura vetrata tagliafuoco presso il laboratorio di ift Rosenheim