Economia

IFN (Internorm): 250 milioni di investimenti fino al 2025

L’anno della grande pandemia sfiora il gruppo austriaco IFN con effetti diversi sulle otto aziende che controlla e che comunque vede alla fine crescere fatturato e utili.

IFN, la holding che controlla otto aziende del settore finestre, porte, chiusure, protezioni solari ed accessori ha visto aumentare le sue vendite nel 2020 del 6,7% portando il fatturato a 653 milioni di euro (erano 612 nel 2019) e vede crescere l’EBIT, l’utile prima delle tasse, del 41,9% a 47,1 milioni di euro. Nel corso del 2020 sono stati assunti 206 collaboratori portando il numero dei dipendenti a 3956.

Christian Klinger, Internorm
Christian Klinger, portavoce e comproprietario Internorm

L’obiettivo per il 2021 è giungere a 700 milioni di euro, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa il comproprietario nonché portavoce di IFN Christian Klinger. Questi i dati fondamentali di un gruppo tra i maggiori di Europa nel settore serramenti e chiusure e che rimane pur sempre un’azienda familiare. I dettagli sono altrettanto importanti nella gestione di un gruppo che consta delle aziende Internorm (finestre e porte per esterni), Topic (porte per interni), GIG (facciate continue), HSF (accessori), Schlotterer (protezioni solari e zanzariere), e le scandinave Kastrup (finestre e porte), Skaala (finestre e porte) e Skanva (vendite online).

Grazie ad azioni di crescita interna e ad una serie di acquisizioni IFN ha raddoppiato nel corso dell’ultimo decennio il fatturato. Il capitale proprio è cresciuto di 26,4 milioni e si porta a quota 244 milioni. Grazie a una quota di capitale proprio pari al 57%, a un programma di investimenti di 250 milioni e a un promettente pacchetto di ordini per quest’anno, Klinger si dice ampiamente fiducioso per il prossimo futuro. Il quadro che dipinge è quello di un’azienda indipendente da banche e investitori, proiettata sulla digitalizzazione e ampiamente dotata di strumenti per una gestione sostenibile.

Effetti della pandemia

Gli effetti della pandemia si sono ripercossi in modo diverso sulle otto aziende controllate da IFN. Le vendite di Internorm, HSF, Skaala e GIG sono rimaste quasi ai livelli dell’anno precedente. Kastrup, produttore di finestre per la Scandinavia, ha aumentato le vendite del 26%. Schlotterer (protezione solare) è cresciuta del 15%. Topic, porte per interni, ha segnato + 8,6%. Skanva, azienda danese attiva esclusivamente nel business online di finestre e porte sui mercati di Danimarca, Norvegia e Islanda, e parte di IFN solo da agosto 2020, ha fatto un balzo di fatturato del 26% portandosi a 17 milioni di euro.

Quanto alla ripartizione geografica, due terzi delle vendite sono generati nella cosiddetta area DACH ( dalle sigle automobilistiche): l’Austria assorbe il 40%, la Germania il 18% e la Svizzera 8%. Seguono Gran Bretagna e Danimarca con il 7% per cento delle vendite e quindi le altre nazioni, tra cui l’Italia.

250 milioni di investimenti di IFN fino al 2025

La holding IFN ha previsto una somma record di investimenti fino al 2025 pari a 250 milioni di euro che saranno destinati a al potenziamento degli impianti produttivi e allo sviluppo di prodotti innovativi e ad alta efficienza energetica in grado di affrontare la sfida dei cambiamenti climatici: 130 milioni sono destinati ad Internorm, 80 a Schlotterer e 40 alle restanti aziende. Dal 2015 ad oggi IFN ha investito più di 155 milioni di euro.

L’attenzione sarà principalmente rivolta a tecnologie e prodotti innovativi, all’espansione delle attività di vendita e delle sedi produttive il che permette a Klinger di affermare: “Continuiamo a investire, anche in modo anticiclico. Soprattutto in tempi economicamente incerti, gettiamo le basi per un futuro di successo. Abbiamo sempre fatto bene con questa strategia in tempi di crisi. Vogliamo continuare a offrire sul mercato prodotti di alta qualità ed efficienti dal punto di vista energetico che contribuiranno alla lotta contro il cambiamento climatico”.

a cura di Ennio Braicovich