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Oslo. Facciate a cellule ad altissima efficienza energetica: Ucw= 0,4 W/m2K

Un quartetto di aziende italiane e slovene - Trimo, Metra, Union Glass, Alukomen - riqualifica le facciate di un edificio degli anni cinquanta in pieno centro della capitale norvegese

Si è conclusa a fine novembre la riqualificazione energetica delle facciate di un importante edificio situato nel centro di Oslo, capitale della Norvegia, con vista sul Palazzo Reale e a poca distanza dal Parlamento. L’intervento è consistito nella rimozione delle vecchie strutture di facciate e nella sostituzione con un involucro innovativo costituito da una facciata a cellule dotata di un coefficiente di trasmittanza termica assolutamente fuori dal comune: Ucw = 0,4 W/m2K. Protagoniste dell’intervento quattro aziende, due italiane e due slovene. Si tratta di Trimo, specialista internazionale nei rivestimenti di facciata ad alto isolamento termico, e del costruttore  di facciate e serramenti in alluminio Alukomen di Nova Gorica, di Metra, sistemista dell’alluminio, e del trasformatore vetrario trevigiano Unionglass.

L’edificio, progettato dall’arch. Nils Holter negli anni cinquanta e di proprietà dell’investitore immobiliare Höegh Eiendom, è stato promosso dal Governo norvegese come esempio virtuoso di retrofitting energetico in edilizia.

Sulla base del sistema di facciate ad altissimo isolamento termico Qbiss di Trimo, l’ufficio tecnico di Metra ha studiato e messo a punto un sistema di facciata a cellule in grado di sostenere i tamponamenti, soddisfare la richiesta del committente e minimizzare il più possibile i tempi di posa.

La nuova pelle dell’edificio è stata realizzata con un sistema di 535 cellule di dimensione 1184mm x 3333mm e 1184mm x 3032mm con un peso massimo di 330 kg cadauna. Le cellule, tutte fisse, sono caratterizzate da tre specchiature: un elemento centrale trasparente racchiuso da due pannelli ciechi, collocati inferiormente e superiormente. Le cellule sono costituite da una intelaiatura in profilati di alluminio a taglio termico realizzati con barrette isolanti larghe 59 mm. Le scelte progettuali hanno portato ad avere valori di trasmittanza termica Uf dei profilati pari a 0,80 W/m2K e valori di trasmittanza lineare Psi di 0,027 W/mK. La verifica dell’assenza di condensa è stata chiesta con parametri al contorno molto severi: temperatura esterna -20°C ed interna di +20°C; anche da questo punto di vista le analisi effettuate hanno fornito ottimi risultati.

Particolare anche la costruzione degli elementi trasparenti a sei lastre che presentano un valore Ug=0,24 W/m2K e risultano così composti: lato interno lastra da 8mm arcon A60 extrachiaro Guardian/centrale 3 lastre basso emissive 2,1 automotive Guardian/ 4mm lastra basso emissiva Gardian/esterno float 10mm extrachiaro Guardian.

Finita la fase di progettazione, lo scorso mese di luglio si è proceduto alla realizzazione del campione. Sei le cellule realizzate e posate da Alukomen con la supervisione di Trimo e Metra per un totale di 24 mq circa di campione. Ultimata la fase di posa è stato chiamato l’Istituto ift Rosenheim per l’esecuzione dei test in accordo alla norma EN 13830. Le prove hanno avuto un ottimo esito:

-permeabilità all’aria: classe AE

-tenuta all’acqua: classe R7

-resistenza al carico del vento: +1000Pa, – 1200Pa / +1500Pa, -1800Pa

Ottenuta la validazione, è toccato a Trimo il compito di posare il nuovo involucro sfruttando la semplicità di posa del sistema ideato da Metra. Le fasi di posa sono state rapidissime: i tempi tipici di una posa di una facciata a cellule sono stati abbondantemente ristretti tanto che ogni giorno si è riusciti a posare una cinquantina di cellule per un totale di quasi 200mq.

Sul prossimo numero di Nuova Finestra ulteriori dettagli su quest’opera che risulta per tanti aspetti una prémiére.


 

La notizia che viene da Oslo merita qualche commento.

Anzitutto il valore Ucw=0,4 W/m2K ottenuto dalla facciata di Oslo è certamente un valore che non abbiamo mai riscontato finora in una facciata continua. Non parliamo di record ma certamente è un valore unico. Tanto per dare una misura del risultato raggiunto le facciate continue  che superano i test del Passiv Haus Institut (Istituto della Casa Passiva)  si collocano su valori di Ucw praticamente doppi (0,8 W/m2).

La seconda considerazione riguarda le attività di ricerca e sviluppo che stanno dietro la nuova facciata a cellule che Trimo ha sviluppato negli ultimi anni in stretta collaborazione con ricercatori dell’Università di Lubiana e che hanno portato a risultati molto fruttiferi. Un esempio da imitare.

La terza considerazione riguarda la fruttuosa collaborazione trasnazionale tra uno specialista di punta della prefabbricazione a secco e ad elevata efficienza energetica, l’ufficio tecnico del sistemista con la sua ampia esperienza nella progettazione di sistemi per facciate e serramenti, il serramentista e la vetreria. Il risultato finale sono prestazioni di prim’ordine all’interno di una logistica estremamente ristretta. E’ chiaro, poi, che per certi lavori sono cadute le barriere di collaborazione tra nazioni.

La quarta riflessione riguarda il mercato italiano delle facciate vetrate fortemente condizionato dall’arrivo dei decreti interministeriali del 26 giugno 2015. In particolare il Decreto Requisiti minimi è sotto tiro (vedi news) per il coefficiente globale di scambio termico H’t, che è sostanzialmente la trasmittanza termica dell’involucro con valori compresi tra 0,48 e 0,8 W/m2K. La facciata di Oslo, pur essendo una prémiére, fa ben sperare con i suoi valori che attraverso intense attività di ricerca e sviluppo si possano coniugare le esigenze dei regolamenti (ancorché sbagliati, questo va detto chiaramente), le esigenze dell’industria e della progettazione e la sostenibilità. Se la ricerca e lo sviluppo sono possibili all’estero, ci si domandi però come mai in questo settore, nel nostro Paese, ciò non accada o accada molto raramente.

La quinta e ultima considerazione riguarda i componenti finestrati in generale. Nonostante che la facciata di Oslo comprenda solo elementi fissi, è ben possibile che le attività di ricerca e sviluppo possano avere delle ripercussioni positive sulla progettazione degli infissi in alluminio come finestre e porte soprattutto per quanto riguarda i valori di trasmittanza termica.

 (eb)