Normativa

Parapetti in vetro e UNI 11678. Piazzini di LogliMassimo: “Regole chiare, ancorché stringenti, sono sempre una risorsa”

“Test molto selettivi, mirati a garantire la sicurezza in uso”. Alla fine però avrà un effetto positivo

Commenti sulla nuova norma UNI 11678:2017 sui parapetti in vetro giungono anche dallo specialista in strutture vetrate LogliMassimo. Li offre Samuele Piazzini che ha seguito da vicino i lavori di approntamento della norma quale membro del GL Vetro Piano di UNI.  Ecco il suo commento:

“Una norma specifica per i parapetti in vetro, redatta da un gruppo di lavoro con competenze specifiche sull’argomento, è indubbiamente un valido strumento per il nostro settore: dopo tanto tempo che se ne parla finalmente è stata pubblicata. Ovviamente va presa per quello che è, ovvero la definizione di un metodo di prova: l’esecuzione dei test prescritti non implica la validazione né la conformità né, tanto meno, la certificazione di un prodotto o di un sistema. Da escludersi anche l’applicabilità come collaudo, in quanto sono previste prove distruttive.

Sono previste prove per valutare il comportamento del sistema in seguito alle possibili sollecitazioni a cui può essere sottoposto: impatti da corpo duro e semi-rigido, nonché carichi orizzontali. Sono test molto selettivi, mirati a garantire la sicurezza in uso richiesta a questa tipologia di prodotti da costruzione.

La principale utilità di questa norma è quella di definire una procedura esaustiva e condivisa di valutazione; il rapporto di prova, parimenti descritto nel testo della norma, conterrà tutte le informazioni raccolte sul sistema testato. Anche se tali risultati non possono essere estesi a sistemi similari o uguali, possono sempre costituire una base di confronto tra le possibili soluzioni disponibili sul mercato. Sarà come disporre di uno strumento per “misurare” i prodotti.

Come detto, le prove sono molto selettive, specialmente se confrontate con quelle descritte nella serie UNI 10800 o con quelle eseguite in altri paesi: inevitabilmente (e fortunatamente) certe soluzioni non saranno più ammissibili.

Alla fine però avrà un effetto positivo: regole chiare, ancorché stringenti, sono sempre una risorsa. I progettisti, che spesso arrancano quando devono valutare elementi vetrati e finiscono per avvalersi dell’esperienza delle vetrerie, troveranno in questo strumento una tutela, e non dovranno più cercare riparo dietro ad una finta certificazione, spesso utilizzata come liberatoria”.

Commenti sulla nuova norma sono giunti da Mario Boschi, coordinatore del GL Vetro piani di UNI (vedi) e da Sabatino Faraone dell’omonima azienda (vedi)