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Posa serramenti. Verso posatori certificati

Le prospettive del settore serramenti dopo la pubblicazione di gran parte delle norme sulla posa serramenti. L’opinione di Stefano Mora del Consorzio Legnolegno che si prepara a organizzare un’associazione di posatori

Posatori qualificati e certificati secondo norma UNI 11673 e inseriti nell’elenco ufficiale di Accredia, ente unico per la certificazione. Al pari degli installatori e manutentori di porte tagliafuoco e vie di fuga. Questo è lo scenario concreto che si apre dopo la pubblicazione – settimana scorsa – delle Parti 2 e 3 della UNI 11673. Non più corsi, magari venati di aspetti commerciali, che si concludono con la consegna di un diplomino e magari una fotina su internet.

Stefano Mora

Dopo un’intervista a caldo, appena uscite le due Parti, al prof. Paolo Rigone (vedi news) abbiamo voluto sentire l’opinione di Stefano Mora, direttore del Consorzio Legnolegno, attore di primo piano della formazione professionale e della certificazione dei prodotti del settore. Mora ha seguito da vicino e di persona le norme sulla posa in opera le tre parti della UNI 11673 già pubblicate. Il tema è complesso perché qui si intersecano regole di fisica edilizia e di responsabilità legali, norme e direttive nazionali e comunitarie. Inoltre su questo terreno sono stati coinvolti molti attori del mercato, associazioni, industrie e studi di consulenza, con discussioni animate, a volte anche accese. Gi interessi in ballo erano molti, ma alla fine il risultato c’è stato. Con qualche patema d’animo perché UNI ha impiegato ben 4 mesi per licenziare il testo.

Guidafinestra: Soddisfatto dei testi pubblicati della UNI 11673-2 e della UNI 11673-3?

Mora: La versione pubblicata l’ho letta. Stiamo facendo ulteriori controlli. A una prima lettura non sembrano esserci sorprese. Direi che la versione pubblicata coincide sostanzialmente con quella approvata dal GL12. L’impalcatura è stata rispettata.

Guidafinestra: Quali sono i punti chiave delle Parti 2 e 3 della UNI 11673?

Mora: Entrambe aiutano a chiarire l’offerta formativa e gli schemi di qualificazione presenti sul mercato. La Parte 3 della norma mi appassiona di più. Secondo me è il cuore del sistema, al di là di tutto. A noi interessava soprattutto fissare il livello di competenze acquisite da parte degli operatori che poi sono l’interfaccia con i clienti, con i professionisti e le imprese. Questo è un punto chiave perché, se questi operatori hanno certe competenze per dialogare professionalmente con i clienti, essi contribuiscono a valorizzare i prodotti e tutta la filiera retrostante.

Guidafinestra: Qual è il punto nodale invece della UNI 11673-2?

Mora: La Parte 2 è ugualmente interessante con lo schema dei contenuti, la differenziazione dei livelli di formazione e, molto importante, la regolamentazione delle caratteristiche dell’organizzazione che può erogare, secondo norma, i corsi di formazione.   Un bell’argomento a lungo dibattuto. A noi interessava che fosse chiaro che le attività formative secondo norma devono essere erogate da una organizzazione e da una docenza che fa della imparzialità della valutazione il punto nodale. La differenza è tra le attività formative che nascono per trasferire competenze  agli operatori e le attività formative che nascono dall’esigenza di presentare i prodotti. Entrambi sono legittime e utili ma vanno separate. Ma la distinzione deve essere chiara. E così è stato scritto.

Guidafinestra: Il percorso  delle norme sulla posa serramenti non è finito. A mesi arriverà la Parte 4. E soprattutto ora gli organismi di certificazione dovranno approntare  gli schemi di certificazione da sottoporre per approvazione ad Accredia.  Voi, come Consorzio Legnolegno, come vi state orientando?

Mora: A Legnolegno pensiamo di mantenere il ruolo di quelli che si sporcano le mani e le scarpe, avendo per di più il laboratorio. Speriamo di continuare a fare bene i nostri corsi di formazione e a migliorarli. Questo è il punto vero. Si tratta del trasferimento e della condivisione delle conoscenze e delle esperienze. Serviranno certamente strumenti di qualificazione e comunicazione delle competenze al mercato. Essi però saranno inefficaci se non si baseranno su forti competenze dell’operatore. Detto questo, sappiamo anche che le professioni non regolamentate da ordini professionali sono soggette al regime della legge 4/2013. Siamo sempre in un ambito di volontarietà.  La legge dice che gli installatori possono costituirsi in associazioni le quali hanno anche compiti di tutela dei consumatori e la possibilità, conformemente a norma, di valutare le competenze degli installatori e quindi di emettere delle qualifiche in merito. E’ il percorso delle cosiddette ”qualifiche associative”. Magari il termine non è perfetto ma esprime la sostanza, in modo che tutti comprendano. E’ una struttura di sistemi di qualifica che si fonda sulla legge e che è praticatissima in tanti altri ambiti. Basta andare sul sito del Mise e vedere le numerose qualifiche professionali in merito. E poi sta a ciascuna associazione professionale di fare le cose per bene.

Guidafinestra: Che ruolo hanno allora gli Organismi di certificazione?

Mora: La stessa legge prevede poi per il singolo operatore di appoggiarsi a un Organismo di certificazione per il riconoscimento delle proprie competenze attraverso un esame ad hoc. L’esame può anche essere integrativo della qualifica associativa. Sono sostanzialmente due binari che non sono alternativi e che sono entrambi regolamentati per legge. Se vuoi un’anticipazione, noi li seguiremo entrambi. E’ un grado di libertà in più che offriamo al mercato.

Guidafinestra: Quindi, a breve un’associazione vostra dei posatori…

Mora: Sì, questo è un percorso. L’altro è quello della certificazione tramite l’Organismo di certificazione.

Guidafinestra: Ci sono enti di certificazione che qualificano gli operatori e contemporaneamente organizzano gli albi di posatori. Che ne pensi?

Mora: Nella vita uno deve decidere che cosa fare. Se uno certifica non può organizzare in un albo i propri posatori esaminati. E’ un problema di chiarezza.

Guidafinestra: Venendo ai posatori. Non c’è rischio di invasione delle competenze del progettista diventando un boomerang per gli installatori?

Mora: Qualcuno ne fa già elemento commerciale di differenziazione. E’ una strada offre opportunità interessanti, specie se fatta a 4 mani. Nel senso che il posatore si fa carico della progettazione esecutiva dei nodi di posa, e magari non lo fa gratis, e il progettista collabora strettamente fornendo la stratigrafica dei muri ecc, e poi…Però è bene sottolineare che, in ultima analisi la progettazione rimane responsabilità del progettista. Ed è lui che firma.

Guidafinestra: Con la pubblicazione delle Parti 2 e 3 della UNI 11673 si sta aprendo una fase nuova dopo anni di grande lavoro dietro le quinte….

Mora: C’è voluto molto tempo. Adesso siamo sotto con la Parte 4 della 11673. Un lavoro importante che serve anche a regolare le modalità di verifiche del mantenimento delle prestazioni del serramento in opera.  E quindi contiamo anche su questa ultima parte. Con un pizzico di orgoglio, posso dire che questa impalcatura non esiste in nessun paese d’Europa. Da questo punto di vista, è un motivo di vanto, non solo nazionale.

Guidafinestra: Un po’ come è successo per norma per gli installatori di porte tagliafuoco con la UNI 11473, allora unica in Europa e forse lo è ancora, e che oggi dopo 4 anni ha portato alla qualifica di oltre 2 mila operatori.

Mora: Il che mostra che quando ci crediamo ce la facciamo. Come sta succedendo per il Marchio Posa Qualità che sta decollando. Dal mio punto di vista, queste norme e gli schemi di formazione e qualificazione rafforzano ulteriormente il marchio e ne  danno concretezza sul fronte delle competenze degli operatori.