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Sostituzione serramenti e Relazione tecnica: Broglio, Confartigianato: “E’ una vera follìa”

 "Per inciso, nessuno Stato europeo ha una legislazione così dissennata in merito alle sostituzioni di infissi. E ci credo, mica sono matti…”

La necessità di una Relazione tecnica in caso di sostituzione di serramenti, anche per manutenzione ordinaria, è emersa da una presa di posizione ufficiale della Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile U.O. Energia e Reti Tecnologiche di Regione Lombardia di cui abbiamo dato notizia ieri (vedi news). Qui interviene in merito, con la solita verve, Samuele Broglio, presidente della Federazione Legno Arredo di Confartigianato, nonché normatore e contitolare di falegnameria.


Di solito odio dire “io lo avevo detto” perché odio fare il primo della classe, ma purtroppo in questo caso è così. Certamente le forbite e dotte risposte di un funzionario pubblico non cambiano il fatto che la pretesa di far redigere e consegnare in Comune una Relazione tecnica (che poi nessuno leggerà) anche in caso di sola sostituzione di un paio di finestre sia una vera e propria follia, ottima per far sì che:

1) i microinterventi non vengano più eseguiti oppure

2) che dato che il ritorno dell'IRPEF in 10 anni è già considerato “non pagante” dai clienti finali, questi vengano eseguiti in nero con conseguente catastrofe per le aziende del settore e danno per le casse dello Stato causa mancate entrate fiscali.

Forse questi dotti dignitari dello Stato non si rendono conto del fatto che i loro sicuri e spesso lauti stipendi derivano dalle tasse pagate da noi miseri sudditi, e che in un periodo di profonda crisi come il presente queste tasse non sono più così sicure in quanto derivano da quel PIL che loro con dissennate leggi e con ancora più dissennate interpretazioni “talebane” stanno incomprensibilmente (ma forse, ancor peggio, inconsapevolmente) cercando di distruggere.

Sfogo a parte dobbiamo lavorare per far sì che la logica prevalga.

Dal punto di visita tecnico ciò che pare assurdo a chi come me lavora nel mondo della normazione europea è che:

1) lo Stato negli allegati ha fissato un valore di soglia relativo all'Uw;

2) la Marcatura CE rende obbligatoria la determinazione della relativa caratteristica e ne incarica il produttore (sì, proprio lui e non soggetti esterni quali ingegneri, geometri o architetti i quali a rigor di termini non hanno alcuna potestà in tale campo e debbono astenersi dal provvedere alla determinazione prestazionale dei prodotti normati);

3) in caso di semplice sostituzione di infissi si interviene solo su tale componente, e quindi la valutazione di tutto l'edificio è superflua ai fini della certificazione della rispondenza pratica a decreto dell'intervento stesso, la quale potrà essere evidente controllando (qualora si faccia tale controllo su tutti i microinterventi eseguiti in Italia) il valore riportato sulla DoP obbligatoriamente prodotta dal fabbricante ed altrettanto obbligatoriamente consegnata al cliente finale e raffrontandolo con i limiti fissati nell'apposita tabella.

Tutto semplice quindi: allora perché complicare le cose rischiano, per soprammercato, di danneggiare la già precaria situazione del PIL nazionale e nello specifico di devastare inutilmente il già abbastanza danneggiato comparto edile??

In conclusione, la risposta di Regione Lombardia, che comunque non mi pare vincolante in quanto non può fare giurisprudenza sulle regole generali di applicazione di un decreto nazionale, dimostra che la lettura “massimalista” del Decreto è possibile e che quindi sia il Ministero dello Sviluppo economico in una circolare esplicativa sia un Giudice in una sentenza potrebbero dare interpretazione autentica in tale senso.

Dobbiamo giocare di anticipo ed avere una lettura “modificativa” del Decreto da parte dell'ente emanante, che ad oggi a mio avviso sarebbe possibile con una semplice circolare, prima che avvenga qualcosa che indirizza la PA in una strada che poi, come tu sai, diviene difficile da modificare a fronte di una presa di posizione già in essere.

Il rischio è grosso anche se si basa su una clausola del decreto chiaramente scritta non tanto per volontà di distruggere un mercato (il decreto è emanato dal Ministero Sviluppo Economico, che in base al suo nome ha come obbiettivo lo sviluppo dell'economia nazionale e non la sua lenta distruzione) quanto a mio avviso per incorretta comprensione di quanto accade realmente nel mercato, clausola che all'inizio ha lasciato cotanto interdetti molti referenziati specialisti da far sì che il mio grido di allarme sia stato catalogato come caso di massimalismo e/o estremismo interpretativo (come ho già detto, è parsa tanto illogica pure a me che non ho insistito quanto avrei dovuto fare).

In parecchi siamo del tutto allineati in merito sia alla indifferibilità dell'azione sia alla direzione nella quale agire; a questo punto sarà necessario solo inquadrare la forma per partire.

Per inciso nessuno Stato europeo ha una legislazione così dissennata in merito alle sostituzioni  di infissi (e ci credo, mica sono matti…..)

Io comunque sono pronto a lavorare in tal senso, come d'altronde lo ero fin dall'inizio di questa vicenda; ciò significa quindi che Confartigianato Legno-Arredo c'è, come sempre pronta a schierarsi senza se e senza ma a difesa dei suoi associati.

Samuele Broglio, Confartigianato Legno Arredo

 

Immagine: doc. De Carlo