Attualità

Efficienza energetica e CAM riempiono l’Aula Magna del Politecnico di Torino

450 progettisti al Convegno “Verso l’Architettura e la Città Sostenibile” organizzato da Next Building di DBInformation assieme al DAD -Dipartimento di Architettura e Design e focalizzato sui Decreti Minimi e il Criteri Ambientali Minimi

Il tema dell’efficienza energetica è più che mai attuale. Lo è ancor più se connesso all’apparizione del decreto sui CAM-Criteri Ambientali Minimi (vedi news) , e rinnovato da pochissimo (vedi news) riguardante gli edifici della Pubblica Amministrazione, visto anche come punto di riferimento “apripista” per l’edilizia privata. Grandi opportunità si aprono per gli operatori coinvolti nella Green Economy. Questi i tre messaggi che giungono forti dal Convegno “Verso l’Architettura e la Città Sostenibile” organizzato dalla rivista The Next Building di DBInformation assieme al DADDipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e che ha attratto quattrocentocinquanta progettisti per un’intera giornata multidisciplinare tenutasi in una gremita e sempre attenta Aula Magna di Ateneo.

Il Convegno è stato anche momento di verifica del modo con cui l’industria sta affrontando i temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica con gli interventi di Fresia Alluminio, Dott. Gallina, Internorm, Rheinzink/Unimetal e Wicona.

La grande occasione è stata sottolineata dagli interventi iniziali di saluto e di inquadramento dell’iniziativa: i professori Stefano Corgnati, vicerettore in rappresentanza del Rettore che aveva dato il patrocinio, Paolo Mellano, direttore del DAD, Cristina Coscia, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti, Francesco Briglia, direttore area building di DBInformation. Lo scenario di riferimento è stato tracciato dai professori Gabriella Peretti e Riccardo Pollo e dall’arch. Giovanni Nuvoli di Regione Piemonte. Tutti a sostenere dell’importanza dei CAM per il loro impatto energetico, ambientale ma anche economico e sociale lamentando anche criticità che vanno risolte. Prima fra tutte la poca diffusione dell’informazione sui CAM. Intervento brillante, non previsto a programma, quello del prof. Lorenzo Matteoli, già preside di Architettura, e direttore scientifico di Uncsaal ora Unicmi negli anni ottanta, che in tre minuti ha sintetizzato le sfide attuali per l’architettura: l’economia (da risolvere politicamente), il tempo (le città da sostituire) e l’informazione (aprirsi al digitale).

Dei nuovi scenari della sostenibilità aperti dai CAM hanno riferito i proff. Stefano Corgnati (ci vuole una nuova visione nella progettazione del sistema edificio-impianto), Valentina Serra (l’impatto sull’involucro), Ernesto Antonini dell’Università di Bologna (nuove regole ed opportunità con i CAM) e Roberto Giordano e Corrado Carbonaro (dall’LCA all’economia circolare).

E l’industria?

In tutto questo quadro di cambiamenti l’industria ha mostrato di aver anticipato largamente i tempi di direttive, leggi e decreti e di essere pronta a sostenere adeguatamente la progettazione. Così l’ing. Giuseppe Azzollini di FresiaAlluminio ha potuto dar conto di un percorso virtuoso iniziato ben sei anni fa, in grande anticipo sui CAM, per i profili per serramenti coperti da EPD ed LCA. Nuove frontiere per il progetto ha offerto l’ing. Giuseppe Tabasso di Wicona proponendo all’audience i confortanti risultati di ricerca e sviluppo che hanno portato all’ infisso Wicline 115 AFS, definito una “finestra respirante” con una tenda veneziana integrata e motorizzata con prestazioni top: trasmittanza termica fino a 0,83 W/m2K e isolamento acustico Rw fino a 50 dB. L’ing. Werner Stabinger di Rheinzink, azienda tra le poche certificata C2C-Cradle-to-Cradle, dalla culla alla culla, ha presentato una serie di prestigiosi e suggestivi casi studio, ponendo l’accento sulla sostenibilità delle soluzioni in zinco titanio. In un mondo sempre più segnato dalle soluzioni trasparenti di involucro Internorm per voce dell’arch. Luigi Staccotti ha dato conto del ‘ritorno’ della facciata a nastro, un classico dell’architettura moderna rivisitato adeguatamente grazie a serramenti e vetri ultraprestazionali. L’impegno dell’industria verso nuove dimensioni estetiche e minimali è stato illustrato da Alessandro Brignach di Gealan che ha sviluppato Kubus, originale sistema per serramenti in pvc, applicato per la prima volta in un edificio di Brema e oggi disponibile anche nella penisola. L’involucro in policarbonato e le sue possibilità estetiche e tecnologiche è stato infine l’oggetto dell’intervento dell’arch. Luca Gennero della società Dott. Gallina illustrato ampiamente con due progetti di pregio: il museo d’arte contemporanea di Mosca e il nuovo centro commerciale di Arese coperta da lastre di policarbonato a sei camere (Uw=1,3 W/m2k) lunghe, senza soluzione di continuità, fino a 44,5 metri (ripeto quarantaquattro metri e 50 cm). Una prodezza mondiale.

Architettura conclusiva

Non poteva mancare a fine convegno un grande intervento di architettura moderna torinese. È l’headquarter di Reale Mutua Group progettato dallo Studio Iotti+Pavarani (rappresentato dall’arch. Paolo Iotti) in collaborazione con Artecna (Roberto Tosetti). Un bell’esempio di architettura sostenibile e dalle alte prestazioni energetiche, in grado di dialogare in maniera coerente con l’ambiente circostante.

Ha riassunto lo spirito dell’incontro il prof. Riccardo Pollo, moderatore dell’incontro assieme Ennio Braicovich di DBInformation. Oggi i CAM richiedono al progettista di giustificare le proprie scelte in vista della qualità del processo. Nuove opportunità e responsabilità si aprono al progettista che oggi ha ulteriori possibilità di innovare gli aspetti tecnologici del progetto ma sempre all’insegna della multidisciplinarietà. Ne risulta anche, ha evidenziato Pollo, un accentuato ruolo della committenza che deve essere pronta a recepire risposte e proposte.

All’interno del panorama di crisi del settore delle costruzioni nel nostro paese questi provvedimenti assumono un particolare significato. Da un lato, essi aumentano la complessità di gestione delle opere pubbliche, con un ulteriore carico di responsabilità e oneri per le stazioni appaltanti, dall’altro, rappresentano un’opportunità per gli operatori economici che, a tutti i livelli, sono coinvolti nella Green Economy.

L’adozione dei CAM cerca di rispondere alle urgenze ambientali proponendo una nuova economia basata sui processi di riuso e riciclo, sulla durabilità di sistemi e componenti e sulla razionalizzazione dei processi di costruzione/gestione. Si potrebbe affermare che, con queste misure, si contribuisca ad un nuovo modello di sviluppo basato sulla riduzione del divario tra economia, da sempre basata sull’imperativo della crescita, e ambiente terrestre, per definizione limitato, finito e non rinnovabile.

L’adozione di misure ambientali ambiziose e ad ampio spettro quali quelle previste dal CAM nel settore dell’architettura delle città, aldilà della complessità e dello sforzo richiesto a tutti gli attori in campo per la loro messa in atto, costituiscano reali opportunità per la nostra società rispondendo alle ormai non più derogabili necessità di salvaguardia ambientale e proponendo lo sviluppo di una nuova economia.

Un ringraziamento finale da parte degli organizzatori  al Politecnico di Torino, al DAD, all’Ordine degli Architetti di Torino, ai Relatori e a chi ha reso concretamente possibile la manifestazione: Fresia Alluminio, Dott. Gallina, Internorm, Rheinzink/Unimetal e Wicona, nonché a Acquaform, AIB, Duedi, Ghelco, Idrocentro, Starck e Vetreria Chierese.

(eb)