Economia

Il mercato della casa riparte, ma le tasse sono troppo alte, denuncia Ance

Anche l’Associazione degli imprenditori edili rileva che il mercato immobiliare residenziale è in ripresa

La casa riparte, ma le tasse sono ancora troppo alte. Così sintetizza l’attuale situazione del mercato della casa l’Ance, l’Associazione degli imprenditori edili. Dopo anni di sofferenze, è tornata la passione tra italiani e casa. Le compravendite e i mutui sono tornati a crescere, +3,6% e +13,4% rispettivamente nel 2014. E i tassi di interesse hanno raggiunto il punto più basso nella storia dell’Unità d’Italia, con un livello medio sotto il 3%, grazie anche al Quantitative Easing introdotto dalla BCE. La ripresa del mercato immobiliare è quindi alle porte ma le tasse sulla casa, ancora troppo alte, potrebbero impedirci di agganciarla.

Una sola cifra per tutte: le tasse sulle abitazioni sono aumentate dal 0213 al 2014 del 9,8% portandosi a quota 42 miliardi di euro.

Questo il quadro disegnato dal “Focus Casa”, presentato a Roma dal presidente dell’Ance Paolo Buzzetti e dai vicepresidenti Rudy Girardi e Alessandro Cherio. “Se non riparte l’edilizia, – ha sottolineato Paolo Buzzetti – l’economia non riparte, e sul bene casa serve un segnale forte e non più rinviabile da parte del Governo, bisogna cogliere l’occasione positiva che ci presenta lo scenario macroeconomico”.

Per agganciare la ripresa, evidenzia Ance, occorre ridurre la pressione fiscale sulla casa. Come?
Quattro le proposte dell’associazione:
– favorire l’acquisto delle case nuove ad alta efficienza energetica: detassazione degli acquisti di abitazioni nuove in classe energetica elevata effettuati fino al 2018 e esenzione per tre anni dall’Imu, Tasi e dalla futura Local Tax;
– introdurre incentivi per favorire la permuta tra abitazioni usate e quelle più efficienti sotto il profilo energetico;
– stabilizzare nel tempo gli incentivi fiscali per il recupero delle abitazioni (le detrazioni fiscali del bonus casa del 50%) e per la riqualificazione energetica degli edifici (le detrazioni fiscali del 65% del bonus energia);
– configurare la futura Local Tax come un’imposta unica, stabile quantomeno per 3 anni ed integralmente destinata ai Comuni per il finanziamento dei servizi, con l’ovvia esclusione dell’”invenduto” delle imprese edili (aree e fabbricati costruiti, o ristrutturati, per la successiva vendita).