Economia

Serramenti metallici esclusi dal DPCM 11 aprile. Ferma protesta Unicmi

L‘associazione dell’involucro edilizio (serramenti metallici e facciate continue) scrive al presidente del Consiglio Conte e ai ministri Patuanelli e De Micheli chiedendo di intervenire subito per riparare il vulnus. Ora la palla è in mano al Mise

L’esclusione della produzione di serramenti metallici tra le attività ammesse alla ripartenza dal DPCM 11 aprile (vedi news) ha suscitato l’immediata protesta di Unicmi che denuncia “una ingiustificabile discriminazione”. Appena letto il provvedimento, nella nostra notizia, in effetti, avevamo parlato di “incomprensibile disparità di trattamento” tra diverse categorie di infissi.

Infatti, il DPCM ammetteva, nell’allegato 3, (vedi qui sotto) tra le produzioni autorizzate alla ripartenza il 14 aprile quelle di “porte e finestre in legno escluse porte blindate” e di “porte, finestre, intelaiature eccetera in plastica per l’edilizia”. Peraltro queste ultime erano già state ammesse con il DPCM del 25 marzo in quanto annidate all’interno del macrocodice Ateco 22.2 Fabbricazione di articoli in materie plastiche autorizzate ad operare. Notoriamente molti prodotti in materia plastica sono utilizzati nelle strutture sanitarie e nell’industria chimico-farmaceutica e quindi ritenuti essenziali per il paese. L’allegato 3 non includeva invece la voce Ateco 25.12.10 (Fabbricazione di porte, finestre e loro telai, imposte e cancelli metallici). Quindi dal 14 aprile, produzione di infissi in legno e in pvc sì, ma non quelli in alluminio e in acciaio.

Con una lettera urgente al presidente del Consiglio Conte e ai ministri Patuanelli (MISE) e De Micheli (MIT) Unicmi ha chiesto di intervenire urgentemente al fine di riparare a questo gravissimo vulnus.

Scrive l’associazione: “Posto che Unicmi non è di certo contraria all’inserimento fra le attività che possono operare quelle relative ai codici della filiera del legno e del pvc, ritiene però assolutamente discriminatorio escludere dallo stesso elenco i codici della filiera dell’alluminio e dell’acciaio. Tale decisione rischia infatti di produrre una grandissima distorsione sul mercato penalizzando una filiera di PMI italiane rispetto ad altre omologhe filiere.
L’immediato inserimento delle attività afferenti al codice 25.12.10 è dunque necessario innanzitutto per riparare un vulnus ingiustificabile ma anche per non frantumare gli aspetti sistemici interfiliera riguardanti produzioni e servizi comunque indispensabili, oggi per servizi essenziali (manutenzione e/o installazione di prodotti per ospedali, RSA, etc.) e nell’immediato futuro per la ripresa dell’intero comparto delle costruzioni. Inoltre, la riapertura delle attività, soprattutto della parte produttiva, consentirebbe di colmare il gap creatosi sulle commesse in corso in modo da essere completamente operativi al momento in cui si potrà anche collocare i prodotti nei cantieri italiani e internazionali”.

Ora la palla per rimediare alla ingiustificata esclusione dei serramenti metallici è in mano al Mise in quanto il DPCM 11 aprile 2020 prevede che “l’elenco dei codici di cui all’allegato 3 può essere modificato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze”.

Nell’immagine, una produzione di serramenti metallici. Doc. Zanetti srl

a cura di EB

Documenti Allegati

Allegato 3 Attività mmesse dal 14 aprile 2020