Attualità

Tagliafuoco. Preoccupazione per la deregulation di 5 norme sugli accessori

Incontro Ucct al BAU contro la proposta di modifica CEN/TC33 N 3663 del mandato M/101 3663 che propone di trasformare cinque norme armonizzate in norme non armonizzate

Il settore del Tagliafuoco è in subbuglio a livello europeo per la proposta del CEN, l’organismo europeo di normazione, di trasformare cinque norme armonizzate importanti per il settore (quindi con obbligo di marcatura CE) in norme non armonizzate (senza obbligo di marcatura CE). Il tutto all’interno della proposta di modifica del CEN contenuta nel documento CEN/TC33 N 3663 del mandato M/101 che impone il livello maggiore di sicurezza (il cosiddetto AVCP1) nella produzione delle porte tagliafuoco, delle porte sulle vie di fuga e dei loro relativi accessori.

Il timore, piuttosto diffuso, è quello vedere vendute porte destinate alla sicurezza delle persone (e delle cose) dotate di accessori ritenuti non adeguati, prodotti in condizioni non controllate da enti esterni notificati per l’ispezione e il controllo come avviene sotto AVCP1. Le stesse considerazioni si potrebbero fare per le porte sulle vie di fuga che rappresentano un mercato molto più grande di quello delle porte tagliafuoco e tagliafumo.

La proposta di revisione non piace ai produttori di chiusure tagliafuoco e ai loro accessoristi che da almeno 15 anni lavorano su prodotti conformi alle norme di pertinenza e al mandato M/101.

Il pericolo di deregulation del settore tagliafuoco era stato smentito nel corso della Tavola rotonda sulla nuova norma EN 14351-2 tenutasi presso la redazione di Nuova Finestra e Showroom da parte del prof. ing. Paolo Rigone in qualità di convenor del TC33, nonché coordinatore del gruppo di lavoro “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori” UNI e direttore tecnico di UNICMI.

Tuttavia la smentita non è bastata a placare gli animi. Infatti al Bau di Monaco di settimana scorsa si è tenuta una riunione straordinaria di UCCT, l’Unione dei Costruttori delle Chiusure Tecniche in merito alla proposta di modifica del mandato M/101. L’incontro che si è svolto in lingua inglese visto il contesto internazionale, è stato coordinato da Eros Chemolli, responsabile tecnico della divisione Tagliafuoco  e Accessori dell’associazione, che ne ha riassunto i contenuti in una nota che qui di seguito riprendiamo.

Sicuramente la cosa non finisce qui. I produttori tedeschi sia di accessori che di porte tagliafuoco hanno già alzato gli scudi di guerra. Inoltre, se la proposta di revisione dovesse andare in porto, ift avrebbe già in serbo un proprio marchio di qualità per le cerniere e gli altri accessori per porte tagliafuoco e sulle vie di fuga che diventerebbe un nuovo punto di riferimento commerciale nonché una nuova barriera di tipo commerciale una volta adottato dai produttori di lingua tedesca. E lo spread non farebbe altro che aumentare. (eb)


Dopo l’introduzione dell’ad di UCT Service, Guido Zanotti, è intervenuto l’esperto in normativa Alessandro Brunelli in teleconferenza fornendo una panoramica della proposta contenuta nel documento CEN/TC33 N 3663 che propone di trasformare le norme armonizzate EN 1935 – cerniere ad asse singolo, EN 12209 – serrature meccaniche, EN 15685 – serrature multipunto, EN 14846 – serrature elettromeccaniche e prEN 15887 – cerniere a molla, in norme non armonizzate.

Eros Chemolli ha poi dato conto del comunicato di UCCT contro la modifica del mandato inviato ad una serie di organi di stampa, associazioni, enti, laboratori, istituzioni.

Si è fatto riferimento a quanto emerso nella tavola rotonda tenutasi presso la sede di Nuova Finestra, Showroom e guidafinestra la settimana precedente, i cui relatori erano stati Paolo Rigone di UNI e Unicmi, Rita d’Alessandro di EdilegnoArredo FederlegnoArredo, Stefano Vasini di Istituto Giordano, Paolo Monticelli di CSI.

UCCT è andata in cerca anche all’estero delle posizioni dei primari laboratori di prova ed enti notificati. Ift Rosenheim nella persona di Roland Fischer, in un incontro avvenuto ad avvio della fiera, ha comunicato la ferma contrarietà ad una de-regolamentazione del settore. Parere a cui più pacatamente si allinea anche Applus, ente di prova, certificazione e ispezione: secondo i colloqui emersi la settimana precedente a Barcellona, l’ente spagnolo nella persona di Cesar Garcia Borrero ritiene che la proposta di modifica difficilmente arriverà in porto.

Viene resa nota anche la gentile disponibilità di Fausto Fustini, presidente di Assoferma, ad un incontro di confronto che avverrà probabilmente ai primi di febbraio: la federata di Anima si dice invece favorevole alla proposta di modifica del mandato, dandola ormai per scontata.

Anche le voci dei giovani produttori, pervenute per iscritto, vengono prese in considerazione: Elisa Castelli di Castelli Firefox si dice assolutamente favorevole alla deregulation che, testuali parole, “finalmente, vada nella direzione di tutela ai più piccoli”, auspicando “meno certificazioni di dubbia utilità” così da reimpiegare le risorse risparmiate in una libera ricerca e sviluppo.

Luca Marcon di Simonswerk ha aggiornato la platea in merito all’iniziativa portata avanti da primari produttori europei di cerniere i quali a metà dicembre hanno redatto un documento, con focus sulle cerniere, da sottoporre al CEN e nelle sedi più opportune con il quale ci si oppone fermamente alla proposta di modifica del mandato così come riportato nel N3663. UCCT è pronta ad aderire al documento.

Si auspica una mobilitazione anche da parte dei produttori di serrature. Brunelli propone, dato che di modifica del mandato si sta parlando, di mantenere lo status di armonizzate alle norme in oggetto e anzi di aggiungere in questa categoria la futura norma delle cerniere multi-asse.

Chris Miles, noto manager di Underwriters Laboratories per Europa e America Latina oltre che capo dell’ente notificato UL per i prodotti da costruzione e diretto addetto ai lavori della normazione in ambito CEN, si dice assolutamente contrario alla proposta di modifica del mandato così come riportato nel documento N3663 ed anzi rilancia con il suo proponimento di aprire un confronto ad alto livello fra enti notificati per redigere un documento comune in opposizione alla proposta di modifica del mandato.

Analogamente Giuseppe Grella di CSI-IMQ dà la disponibilità ad una iniziativa che coinvolga UCCT ed i laboratori ed enti notificati italiani. Oltre ad Andreas Matschi, esponente importante di ift Rosenheim, hanno partecipato primari produttori italiani di ferramenta quali Otlav, Anselmi, Bonaiti. (ec)