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L’esposizione dei prodotti definisce l’esperienza in showroom

Visite esperienziali ed esperienze phygital. La tendenza che non è nuova a tutti i settori. A lezione di marketing dai produttori di porte e infissi

Quante volte si è sentito parlare di phygital come di una nuova tendenza per l’esposizione prodotti? La parola nasce dalla crasi tra physic e digital e indica la commistione tra esperienza in loco, fisica per l’appunto, e digitale tramite strumenti forniti durante l’esposizione per creare un’esperienza unica. Sia per bellezza, sia per utilità di brand.

Esposizioni esperienziali in showroom

Delle ultime ore è la notizia che Citroen, per lanciare il suo nuovo SUV, ha studiato un’esposizione con configuratore in 3D per rendere più coinvolgente la prova cliente in showroom. A più ampio spettro è il piano di Fiera Milano, una delle realtà italiane più avanzate nel settore fieristico, che promette di fornire strumenti per l’esperienza fisico-virtuale a tutti gli espositori di qualsiasi evento B2B entro il 2025. Per non parlare dell’ultimo spettacolo fornito presso lo showroom Martinelli Luce, punto di riferimento in quel di Lucca per esposizioni di design, mostre ed eventi particolari: addirittura è andata in scena un’opera lirica. Ormai il concetto di azienda calca sempre più scenari simili a quelli dell’entertainment per presentare un brand o i propri prodotti.

Esperienze che creano valore

D’altronde è ormai appurato dagli studi accademici, così come nel monitoraggio dei risultati di qualsiasi campagna marketing omnichannel, che è l’esperienza a comunicare il valore di un prodotto. “Lo studio del neuromarketing -si legge nel saggio Neurobranding di Mariano Diotto- diventa cruciale per continuare ad essere competitivi all’interno di un mercato in continua evoluzione, soprattutto per ciò che concerne le dinamiche del consumo. La digital transformation ci impone di rivedere ciò che intendiamo per customer centricity, un concetto che oggi è spiegato non tanto da prodotti e servizi di qualità, quanto piuttosto da esperienze memorabili che il consumatore è naturalmente incline a condividere all’interno delle proprie reti sociali, soprattutto digitali”.

Phygital oltre la pandemia

Sarebbe però un grosso errore inquadrare il phygital come un’esperienza legata alla pandemia, o comunque degli ultimi tempi e solo di settori spiccatamente legati all’entertainment e al lifestyle. Basta guardare in settori spiccatamente B2B e Made in Italy per ottenere una lezione di marketing gratuita, forse addirittura una lectio magistralis. Il docente in questo caso è un’azienda di porte, interne e blindate.

Aip e Stark, porte da vivere già a partire dallo showroom

“Lo dice il nostro spot – spiega Marco Grussu, responsabile del progetto di upgrade degli showroom Aip/Stark – le porte sono fatte per essere aperte e per essere chiuse. Per questo è necessario concepire l’esposizione come uno spazio interattivo. Non basta ammirare una porta per sceglierla, ma bisogna provarla e vederla nel giusto contesto”.

Da diverso tempo alcune realtà del mondo delle porte e del serramento in generale si sono servite dell’esposizione esperienziale per presentare determinate caratteristiche tecniche dei loro prodotti, come dimostrare la dispersione di calore, l’insonorizzazione o le funzioni antieffrazione. Il tutto abbinato a una tecnologia che anima simulazioni 3D o configuratori che “posizionano” un determinato prodotto nel contesto più simile possibile all’abitazione dell’acquirente. Tutto questo dà un valore aggiunto ai prodotti e rafforza il potere dell’esposizione nelle sale mostra; questa consapevolezza è alla base del progetto di evoluzione del Gruppo Aip – sempre attento alle tendenze più attuali – che sta seguendo da vicino i propri rivenditori per appoggiarli e supportarli in questo salto di qualità.

Ogni prodotto necessita il suo spazio

“Meglio puntare su qualità e valori del prodotto presentato in maniera adeguata – continua Grussu – per far capire che si tratta di una cosa particolare. Noi sfruttiamo illuminazioni ad hoc gestibili tramite impianti domotici, ingressi con combinazioni di sicurezza e altri utilizzi dei sensori per simulare le automazioni casalinghe. Inoltre, i particolari progetti espositivi consentono di simulare la porta in un contesto simile a quello di casa propria. L’obiettivo è coniugare sia Aip sia Stark come brand. Le realtà sono differenti fra loro, in quanto Aip che propone porte interne fa riferimento a valori di design e architettura, mentre Stark, proprio perché produce porte blindate viene associato alla sicurezza. Lo scoglio è stato superato attraverso un’esperienza completa in showroom”.

Non si dica che phygital è solo un nuovo modo di intendere l’alta tecnologia di un’auto appena lanciata sul mercato, in tutto il suo complesso di sensori, oppure solo una nuova frontiera dell’entertainment. Se l’Italia può vantare una bellezza diffusa in tutte le case in materia di design e riconosciuta in tutto il mondo, è perché il Made in Italy nei suoi settori B2B è sempre stato presentato in maniera esperienziale. Dall’utilità di una porta come semplice punto di passaggio, al gusto di una casa raffinata. Tutto in una “semplice” esposizione.